Liegi-Bastogne-Liegi: Gilbert è ancora l'uomo da battere
CiclismoIl belga, che correrà in casa nella classica del giorno di Pasqua, punta al tris dopo avere vinto nel 2011 l'Amstel Gold Race e la Freccia Vallone. Non ci saranno Cancellara e Scarponi. E Vinokourov, che ha trionfato nel 2010, crede nel successo
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Una vittoria italiana alla Liegi-Bastogne-Liegi manca da quattro anni. L'ultimo fu nel 2007 Di Luca, che torna dopo la squalifica. Ma per come stanno andando le cose sembra difficile che quest'anno possa ripetersi un exploit tricolore. Alla Liegi nel 2002 ci furono cinque italiani ai primi cinque. Altri tempi...
Nelle corse di un giorno c'è sempre un margine di imponderabilità, ma certo le premesse sono tutt'altro che confortanti per i colori azzurri. Oltretutto l'uomo di punta del momento, Michele Scarponi, dopo la vittoria in Trentino non ci sarà e la Lampre punta tutto su Cunego. Ma finora nelle classiche del Nord gli italiani hanno fatto solo da comparse. I favoriti sono altri. Su tutti Philippe Gilbert. Il belga dopo Amstel Gold Race e Freccia Vallone punta al tris. E' il corridore sicuramente più in forma, e anche domenica correrà in casa con i tifosi tutti dalla sua parte.
Tra i più attesi, per la più antica delle classiche del Nord (260 km con partenza da Liegi fino a Bastogne, vicino al confine col Lussemburgo, e ritorno con arrivo ad Ans alla periferia di Liegi), c'è anche Alexandre Vinokourov. Contrariamente a Gilbert il kazako vuole il tris nella corsa decana, avendola già vinta due volte (nel 2005 e nel 2010). "Non c'è due senza tre? Nel 2004 alla Parigi-Nizza avvenne proprio così. Gilbert? Saranno in molti a sperare di fare a meno di lui nell'ultimo chilometro, ma ha una squadra molto forte". Secondo il pronostico di "Vino" il duello con il belga potrebbe decidersi allo sprint. "Dall'inizio di stagione lo vedo bene, è in forma impressionante. Mi piacerebbe che venisse da noi all'Astana. Ma per domenica ci sono anche i fratelli Schleck che sono motivati e anche il team Katusha che sono legati alla corsa".
Per rivincere la Liegi il kazako punta molto su Kreuziger, volato apposta dall'Italia dopo aver vinto l'ultima tappa del Trentino. "L'arrivo in squadra di Roman è importante per me, ma io posso contare anche su Iglinskiy e Gasparotto". La Liegi per il kazako e' da sempre una corsa speciale: "L'ho corsa la prima volta nel 1999 - conclude Vinokourov - Amo questa gara in modo speciale, più di altre classiche questa si adatta meglio alle mie caratteristiche". E per lui conferma che questa sarà la sua ultima volta. "Non vedo ragione di cambiare idea. Potrei continuare altri due anni, ma l'unico sogno che ho è di vestire la maglia gialla (al Tour, ndr). E' il mio obiettivo quest'anno, se lo centrerò avrò tutte le vittorie che desideravo". La Leopard schiera i fratelli Andy e Frank Schleck, ma non lo svizzero Cancellara: Andy ha già trionfato sull'arrivo di Ans nel 2009, mentre Frank è ancora a secco. Ma il team farà affidamento anche sull'esperienza del tedesco Jens Voigt. La Liegi si adatta bene anche alle caratteristiche di Ivan Basso (sfiorò il successo nel 2002), ma viste le sue condizioni il varesino non parte con particolari favori. Ma, chissà, potrebbe essere l'occasione buona per Vincenzo Nibali.
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Una vittoria italiana alla Liegi-Bastogne-Liegi manca da quattro anni. L'ultimo fu nel 2007 Di Luca, che torna dopo la squalifica. Ma per come stanno andando le cose sembra difficile che quest'anno possa ripetersi un exploit tricolore. Alla Liegi nel 2002 ci furono cinque italiani ai primi cinque. Altri tempi...
Nelle corse di un giorno c'è sempre un margine di imponderabilità, ma certo le premesse sono tutt'altro che confortanti per i colori azzurri. Oltretutto l'uomo di punta del momento, Michele Scarponi, dopo la vittoria in Trentino non ci sarà e la Lampre punta tutto su Cunego. Ma finora nelle classiche del Nord gli italiani hanno fatto solo da comparse. I favoriti sono altri. Su tutti Philippe Gilbert. Il belga dopo Amstel Gold Race e Freccia Vallone punta al tris. E' il corridore sicuramente più in forma, e anche domenica correrà in casa con i tifosi tutti dalla sua parte.
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Per rivincere la Liegi il kazako punta molto su Kreuziger, volato apposta dall'Italia dopo aver vinto l'ultima tappa del Trentino. "L'arrivo in squadra di Roman è importante per me, ma io posso contare anche su Iglinskiy e Gasparotto". La Liegi per il kazako e' da sempre una corsa speciale: "L'ho corsa la prima volta nel 1999 - conclude Vinokourov - Amo questa gara in modo speciale, più di altre classiche questa si adatta meglio alle mie caratteristiche". E per lui conferma che questa sarà la sua ultima volta. "Non vedo ragione di cambiare idea. Potrei continuare altri due anni, ma l'unico sogno che ho è di vestire la maglia gialla (al Tour, ndr). E' il mio obiettivo quest'anno, se lo centrerò avrò tutte le vittorie che desideravo". La Leopard schiera i fratelli Andy e Frank Schleck, ma non lo svizzero Cancellara: Andy ha già trionfato sull'arrivo di Ans nel 2009, mentre Frank è ancora a secco. Ma il team farà affidamento anche sull'esperienza del tedesco Jens Voigt. La Liegi si adatta bene anche alle caratteristiche di Ivan Basso (sfiorò il successo nel 2002), ma viste le sue condizioni il varesino non parte con particolari favori. Ma, chissà, potrebbe essere l'occasione buona per Vincenzo Nibali.
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