Giro, ottava tappa tutta in pianura verso il mare
CiclismoDa Sapri a Tropea, 217 km pianeggianti dove gli sprinter potranno mostrare le loro abilità. Arrivati a Vibo Valentia, il ricordo, oltre a Weylandt, andrà agli otto cicloamatori morti lo scorso dicembre. Domenica c'è l'Etna che sembra essersi calmato
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Da Sapri, l’ultima punta a Sud della costiera del Cilento, l’ottava tappa del Giro arriva a Tropea, nella “Perla del Tirreneo”. Una giornata di respiro per 217 chilometri pianeggianti, con un’impennata del sei per cento in prossimità del traguardo. Dopo il primo passaggio dal piccolo borgo di Maratea, incastonato tra Campania e Calabria, si proseguirà fino a Vibo Valentia dove in 25km gli sprinter potranno cominciare la loro volate.
A quel punto, De Clercq, Weening e gli altri ciclisti, aiutati dal percorso pianeggiante, potranno, tra una pedalata e l’altra, ricordare. Non solo Weylandt. Il 5 dicembre, vicino a questa tratta, morirono otto ciclisti del gruppo amatoriale “Sambiase” di Lamezia Terme, investiti da unMercedes guidato da un condecente fuori controllo e sotto effetto di stupefacenti.
A Tropea, il giro ha un solo precedente: nel 2005, quando vinse Paolo Bettini. Il mare, a lungo costeggiato, servirà per avere una grande concentrazione. Domenica l’Etna sarà ancora in scena. Questa volta non solo per una spettacolare eruzione, ma per una volata di fuoco.
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A quel punto, De Clercq, Weening e gli altri ciclisti, aiutati dal percorso pianeggiante, potranno, tra una pedalata e l’altra, ricordare. Non solo Weylandt. Il 5 dicembre, vicino a questa tratta, morirono otto ciclisti del gruppo amatoriale “Sambiase” di Lamezia Terme, investiti da unMercedes guidato da un condecente fuori controllo e sotto effetto di stupefacenti.
A Tropea, il giro ha un solo precedente: nel 2005, quando vinse Paolo Bettini. Il mare, a lungo costeggiato, servirà per avere una grande concentrazione. Domenica l’Etna sarà ancora in scena. Questa volta non solo per una spettacolare eruzione, ma per una volata di fuoco.
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