Tour, un Andy Schleck omerico: fuga e tappa. Contador ko

Ciclismo
Fantastica l'azione di Andy Schleck nella 18.a tappa del Tour de France da Pinerolo a Serre-Chevalier (200,5 Km)
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Si tornava in Francia con la 18.a tappa (200,5 Km da Pinerolo). Agnello, Izoard e Galibier da scalare. Il più giovane dei fratelli scappa a 60 km dalla fine e il gruppo lascia fare per curare Frank. Errore fatale, crolla lo spagnolo. GUARDA LE FOTO

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di PAOLO PAGANI

Capolavori come quello di Andy Schleck, eroe giovane e bello nell'odissea della fatica tra Pinerolo e Galibier, terzultima tappa del Tour, riescono soltanto se uno ha reminiscenze di cultura classica nel Dna oltre a tanto carburante nei garretti. Se Omero ha insegnato come fare fessi i troiani assediati, duemila anni dopo il pallido lussemburghese ha offerto in regalo il suo personale Cavallo di Troia ai colleghi a 60 km tondi dal traguardo. Scatto perentorio, fuga senza risposta adeguata, vantaggio via via sempre più incolmabile. Con il Galibier in attesa all'orizzonte. Con, dentro, un coraggio da leone retto a malapena nel petto dalla cinghia del cardiofrequenzimetro.

Fino a vincere in solitaria con 2 minuti di distacco sulla concorrenza, secondo più secondo meno, nel referto finale. Concorrenza composta, per l'occasione, da Voeckler, Contador (in asfissìa evidente: nel finale perde persino terreno e si scolla all'indietro, lascerà sull'asfalto l'enormità di 4 minuti rispetto al trionfatore di giornata), Basso (splendida quarta piazza per lui), Cunego, Evans, Schleck senior (che finisce secondo dietro al parente stretto). Voeckler tiene la maglia da leader per una manciata appena di secondi, 15 per l'esattezza. E bisognerà pur dire qualcosa sulla sua condotta, sulla gestione sapientissima di se stesso: nonostante un Evans coi denti digrignati lo spingesse a tirare, di tanto in tanto, l'inseguimento a Andy, il leader diceva al fedele gregario di non dare retta a nessuno. Consapevole di non averne abbastanza per rintuzzare la fuga del lussemburghese, Voeckler conservava difatti le energie residue per limare il distacco odierno sino alla misura cronometrica sufficiente a tenersi cucita addosso la maglia gialla. Uno splendido, espertissimo guerriero.

Perché è riuscito il barbatrucco al veleno? Beh, perché Andy partiva da un quarto posto in classifica a 2'59" dalla maglia gialla, mentre il fratellone Frank era terzo a soli 1'22". Semplice. E il gruppo pisquano dei Contador, Evans, Voeckler, Basso non ha afferrato l'inghippo, il trappolone pronto a scattare, è stato a guardare e curare e disinnescare lo Schleck potenzialmente più pericoloso in vista del trionfo finale sui Campi Elisi parigini. Ha abboccato. C'è cascato, come i concittadini ingenui di Ettore. Tutti sotto scacco. I due fratelli hanno studiato a tavolino una tattica assassina perfetta. Vai avanti tu che sei più indietro in generale, deve aver sussurrato, salendo all'Izoard, il vecchio Frank al temerario Andy. Se ci va bene, se tieni duro, questi mi curano, tu riesci a scappare, metti nell'armadio la maglia gialla (ci è andato vicinissimo...) e stasera ci ritroviamo tutt'e due sul podio. Festa grande in famiglia. Detto, fatto, casacca da leader a parte. I fratelli sono stasera secondo e terzo in classifica. Un'idea formidabile, di cristallina evidenza, con il giusto apporto di carica suicida. Un'azione da fuoriclasse, un capolavoro tattico, un'impresa d'altri tempi.

Tappa durissima, la 18.ma, che riportava il Tour sulle Alpi francesi per inaugurare lo sprint finale di questo Tour de France, che chiude i battenti domenica a Parigi: 200,5 i Km da Pinerolo fino a Serre-Chevalier. Impegnative le salite: del Colle dell'Agnello, con 23,7 Km e 6,5% di pendenza verso il punto in assoluto più alto del Tour, poi del Col d'Izoard con pendenze al 7,3% e infine al Col du Galibier, con una salita al 4,9% verso la linea del traguardo finale.

Basso scoraggiato già alla vigilia
- "Bisogna essere realisti: ho fatto troppi errori per pensare di vincere un Tour come questo. Ma ora cerco l'impresa". Ivan Basso ammetteva, prima del via alla tappa, che per lui l'idea di vincere questo Tour si allontana ogni giorno di più anche se ripeteva (mentendo a se stesso?) che lui continua a crederci, "perché nelle prossime due tappe può succedere di tutto. Quella della 17.a tappa è stata una giornata negativa - raccontava il varesino a Radio 24 -. La discesa di Pra' Martino si è confermata difficilissima: nel 2009 al Giro avevo preso 30 secondi di distacco, stavolta 26. Non sono soddisfatto, anche se le ambizioni e le motivazioni per le prossime due tappe ci sono eccome". Difficile poter pensare di vince la Grande Boucle? "Con un distacco così ampio e sette avversari davanti sarà difficilissimo. Ho fatto, abbiamo fatto come squadra, troppi errori, a partire dalla cronosquadre, ai troppi 'buchi' e distacchi presi in alcune tappe. Troppi fatti negativi si sono accumulati in queste due settimane. Chiaro che non bisogna abbattersi, ma essere obiettivi. L'unico modo per provare a far qualcosa d'importante è farlo un passo alla volta". Ultime parole famose.

Ordine d'arrivo della 18.a tappa:
1. Andy Schleck (Lus) 6h 07' 56"
2. Frank Schleck (Lus) a 2’ 07”
3. Cadel Evans (Aus) a 2’ 15”
4. Ivan Basso (Ita) a 2’ 18”
5. Thomas Voeckler (Fra) a 2' 21’
6. Pierre Rolland (Fra) a 2’ 27”
7. Damiano Cunego (Ita) a 2’ 33”
8. Rein Taaramae a 3’ 22”
9. Tom Danielson (Usa) a 3’ 25”

Classifica generale dopo la 18.a tappa:
1. Thomas Voeckler (Fra) in 79h 34' 06"
2. Andy Schleck (Lus) a 15”
3. Frank Schleck (Lus) a 1’ 08”
4. Cadel Evans (Aus) a 1' 12"
5. Damiano Cunego (Ita) a 3' 46"
6. Ivan Basso (Ita) a 3' 46"

7. Alberto Contador (Spa) 4' 44"
8. Samuel Sanchez (Spa) a 5’ 20”
9. Tom Danielson (Usa) a 7' 08"
10. J.C. Peraud (Fra) a 9' 27"

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