Il miracolo di Evans, una crono da sogno: è il re del Tour

Ciclismo
Cadel Evans in maglia gialla dopo la cronometro di Grenoble (Getty)
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I 42,5 km della 20esima tappa hanno regalato emozioni indimenticabili: l'australiano ha recuperato lo svantaggio su Andy Schleck arrivando secondo nella cronometro di Grenoble alle spalle di Tony Martin. Conquistata la maglia, sfilerà da campione a Parigi

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Che l'Alpe d'Huez non avrebbe posto la parola fine a questo Tour de France lo si era capito da quel ghigno disegnato sul volto di Cadel Evans mostrato alle telecamere nelle ultime tappe di montagna: un misto di fatica e consapevolezza che l'ultima zampata sarebbe toccata a lui. Così è stato: una cronometro condotta con il passo di chi sa di non poter sprecare l'occasione della vita, dunque con un ritmo capace di spezzare gambe e fiato al pur bravo Andy Schleck. La strategia (quasi perfetta) del lussemburghese, nascosto e poi protagonista nell'ultima settimana della Grande Boucle si è sgretolata chilometro dopo chilometro, minuto dopo minuto. A cronometro non c'è gioco di squadra chi più ne ha vince. Ed Evans ha fatto la differenza a 34 anni, una stagione dopo aver lasciato (in lacrime) la maglia gialla per una frattura al polso. Aveva promesso di riconquistarla, l'ha ottenuta all'ultima tappa che conta, quella più importante, quella che ha determinato la vittoria nella corsa più prestigiosa.

L'australiano non è riuscito ad aggiudicarsi la cronometro (troppo veloce Tony Martin) ma ha concluso al secondo posto al termine di una prova spettacolare. Nulla ha potuto Andy Schleck, il più giovane dei fratelli, che avrà modo e tempo per rifarsi. Questo Tour non è stato schiavizzato da Alberto Contador (giunto terzo nella crono, quinto generale) e per questo la vittoria di Evans assume un gusto particolare, quello che lascia il successo al fotofinish dopo una lotta dura e alla pari con gli altri contendenti. L'australiano sognava questo momento, aveva chiesto un po' di fortuna, di non cadere, di sentirsi bene, e alla fine è salito sul gradino più alto del podio.

Quanto agli italiani, molto bene Damiano Cunego, che alla prova di Grenoble non poteva chiedere di più. Il suo settimo posto in generale è migliorabile ma il veronese è sempre rimasto con i grandi. Un po' di delusione per quello che avrebbe potuto dare Ivan Basso, ottavo, che è crollato nell'ultimo tappone di montagna. Tra un anno la rivincita.

La classifica generale:

1 - Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
2 - Andy Schleck (Lux) Leopard Trek 0:01:34
3 - Fränk Schleck (Lux) Leopard Trek 0:02:30
4 - Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:03:20
5 - Alberto Contador Velasco (Spa) Saxo Bank Sungard 0:03:57
6 - Samuel Sanchez Gonzalez (Spa) Euskaltel-Euskadi 0:04:55
7 - Damiano Cunego (Ita) Lampre - ISD 0:06:05
8 - Ivan Basso (Ita) Liquigas-Cannondale 0:07:23
9 - Thomas Danielson (USA) Team Garmin-Cervelo 0:08:15
10 - Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:10:11

L'ordine d'arrivo della 20.a tappa:

1 - Tony Martin (Ger) HTC-Highroad 0:55:33
2 - Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:00:07
3 - Alberto Contador Velasco (Spa) Saxo Bank Sungard 0:01:05
4 - Thomas De Gendt (Bel) Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team 0:01:28
5 - Richie Porte (Aus) Saxo Bank Sungard 0:01:30
6 - Jean-Christophe Peraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:32
7 - Samuel Sanchez Gonzalez (Spa) Euskaltel-Euskadi 0:01:37
8 - Fabian Cancellara (Swi) Leopard Trek 0:01:42
9 - Rein Taaramae (Est) Cofidis, Le Credit En Ligne 0:02:02
10 - Peter Velits (Svk) HTC-Highroad 0:02:03

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