Cobo è l'eroe della Vuelta 2011. In trionfo a Madrid
CiclismoLo spagnolo della Geox ha vinto il giro di Spagna 2011. L'ultima tappa, un circuito di 95 chilometri a Madrid, è stata conquistata in volata dallo slovacco Sagan (Liquigas) che ha battuto Bennati e Petacchi. GUARDA LE FOTO
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Con soli tredici secondi di vantaggio, Juan José Cobo ha potuto far esplodere la sua gioia solo dopo lo sprint vincente di Sagan a Madrid. Il 30enne cantabro della Geox-Tmc è riuscito nell'intento di portare a casa la 66esima edizione della Vuelta, senza dare una sola chance al britannico di origine keniana Christopher Froome, diventato strada facendo il capitano del Team Sky a discapito del connazionale Bradley Wiggins. Il duello ha tenuto viva sino all'ultimo la Vuelta, con Vincenzo Nibali, campione uscente, che deve giocoforza accontentarsi della settima piazza.
E con Cobo che, con la maglia rossa indosso, racconta così le sue emozioni: "Stamattina non potevo cantare vittoria, c'erano ancora gli sprint intermedi. Sono stato tranquillo per 60 chilometri, poi è salita la tensione. Mi sono rasserenato un po' con la fuga e sono riuscito a marcare bene Froome. I tifosi? E' stata una grande festa, per quanto sia riuscito a vedere in un circuito a 60 chilometri orari...". La fuga a cui fa riferimento Cobo è quella messa in atto dagli iberici Juan Horrach Rippoll (Katusha) e José Alberto Benitez Roman (Andalucia) e dall'italiano Damiano Caruso (Liquigas), esauritasi nel circuito madrileno sotto la spinta delle squadre dei velocista. A spiegare che tipo è Cobo ci pensa il suo direttore sportivo, l'ex tricolore Daniele Nardello: "E' un ragazzo buono, bisogna però stargli dietro perchè si perde facilmente. Quest'inverno voleva smettere ed eè andato a lavorare, accorgendosi di cosa significasse... Rispetto al Giro, per la Geox qui tutto è andato alla perfezione, con Menchov che si è messo a completa disposizione di Cobo".
Se Cobo dunque fa festa, non è meno felice Peter Sagan: il campione nazionale slovacco, griffato Liquigas, mette in fila Daniele Bennati e Alessandro Petacchi con uno sprint da fuoriclasse, conquistando il terzo scalpo alla Vuelta dopo quelli di Cordova e Pontevedra, il 14esimo successo della stagione che l'ha definitivamente lanciato tra i big, il ventesimo in due anni di professionismo. Numeri importanti per il 21enne ex biker che, ai Mondiali di Copenaghen, è nel lotto dei legittimi pretendenti per la maglia iridata su strada.
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Con soli tredici secondi di vantaggio, Juan José Cobo ha potuto far esplodere la sua gioia solo dopo lo sprint vincente di Sagan a Madrid. Il 30enne cantabro della Geox-Tmc è riuscito nell'intento di portare a casa la 66esima edizione della Vuelta, senza dare una sola chance al britannico di origine keniana Christopher Froome, diventato strada facendo il capitano del Team Sky a discapito del connazionale Bradley Wiggins. Il duello ha tenuto viva sino all'ultimo la Vuelta, con Vincenzo Nibali, campione uscente, che deve giocoforza accontentarsi della settima piazza.
E con Cobo che, con la maglia rossa indosso, racconta così le sue emozioni: "Stamattina non potevo cantare vittoria, c'erano ancora gli sprint intermedi. Sono stato tranquillo per 60 chilometri, poi è salita la tensione. Mi sono rasserenato un po' con la fuga e sono riuscito a marcare bene Froome. I tifosi? E' stata una grande festa, per quanto sia riuscito a vedere in un circuito a 60 chilometri orari...". La fuga a cui fa riferimento Cobo è quella messa in atto dagli iberici Juan Horrach Rippoll (Katusha) e José Alberto Benitez Roman (Andalucia) e dall'italiano Damiano Caruso (Liquigas), esauritasi nel circuito madrileno sotto la spinta delle squadre dei velocista. A spiegare che tipo è Cobo ci pensa il suo direttore sportivo, l'ex tricolore Daniele Nardello: "E' un ragazzo buono, bisogna però stargli dietro perchè si perde facilmente. Quest'inverno voleva smettere ed eè andato a lavorare, accorgendosi di cosa significasse... Rispetto al Giro, per la Geox qui tutto è andato alla perfezione, con Menchov che si è messo a completa disposizione di Cobo".
Se Cobo dunque fa festa, non è meno felice Peter Sagan: il campione nazionale slovacco, griffato Liquigas, mette in fila Daniele Bennati e Alessandro Petacchi con uno sprint da fuoriclasse, conquistando il terzo scalpo alla Vuelta dopo quelli di Cordova e Pontevedra, il 14esimo successo della stagione che l'ha definitivamente lanciato tra i big, il ventesimo in due anni di professionismo. Numeri importanti per il 21enne ex biker che, ai Mondiali di Copenaghen, è nel lotto dei legittimi pretendenti per la maglia iridata su strada.
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