Evasione fiscale per Bettini. Il ct azzurro patteggia
CiclismoLa sentenza è stata pronunciata dal Tribunale di Livorno. A carico del commissario tecnico italiano l'accusa di aver evaso oltre dieci milioni di euro. Bettini: "Volevo chiudere questa vicenda per ripartire con i miei impegni senza pendenze"
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È finito con un patteggiamento di otto mesi il processo per evasione fiscale a Paolo Bettini, il ct della nazionale di ciclismo e campione del mondo nel 2006 e 2007, celebrato a Livorno. Stamattina la lettura della sentenza da parte del giudice Antonio Pirato dopo l'accordo tra il pubblico ministero Massimo Mannucci e l'avvocato di Bettini, Claudio Salvagni. Tutti i beni che erano stati sequestrati al tecnico degli azzurri di ciclismo nel corso dell'inchiesta sono stati restituiti: tra questi un elicottero e alcuni immobili.
Bettini era accusato di non aver dichiarato, tra il 2003 e il 2008, redditi per oltre dieci milioni di euro e per aver evaso tasse per circa quattro milioni e mezzo di euro. Secondo l'inchiesta della Guardia di Finanza, per i periodi d'imposta 2004, 2006, 2007 e 2008, il ct avrebbe dichiarato cifre inferiori alla realtà, mentre nel 2003 e nel 2005 non avrebbe presentato la dichiarazione. Secondo l'accusa l’ex ciclista avrebbe anche stabilito la sua residenza nel Principato di Monaco invece che a Riparbella (Pisa), dove in realtà abita.
Bettini già nel corso dell'estate aveva deciso di pagare, accordandosi con l'Agenzia delle Entrate di Pisa, circa due milioni di euro. Il pagamento ha pesato, sotto il profilo penale, come attenuante, riducendo ulteriormente la pena sulla quale Procura e difesa si sono accordati. La certificazione dell'avvenuto pagamento è stata depositata in tribunale.
"Una volta chiarita la posizione fiscale -ha detto Bettini all'Ansa- ho preferito chiudere la vicenda scegliendo il patteggiamento. Volevo chiudere questa vicenda per ripartire con i miei impegni senza pendenze".
È finito con un patteggiamento di otto mesi il processo per evasione fiscale a Paolo Bettini, il ct della nazionale di ciclismo e campione del mondo nel 2006 e 2007, celebrato a Livorno. Stamattina la lettura della sentenza da parte del giudice Antonio Pirato dopo l'accordo tra il pubblico ministero Massimo Mannucci e l'avvocato di Bettini, Claudio Salvagni. Tutti i beni che erano stati sequestrati al tecnico degli azzurri di ciclismo nel corso dell'inchiesta sono stati restituiti: tra questi un elicottero e alcuni immobili.
Bettini era accusato di non aver dichiarato, tra il 2003 e il 2008, redditi per oltre dieci milioni di euro e per aver evaso tasse per circa quattro milioni e mezzo di euro. Secondo l'inchiesta della Guardia di Finanza, per i periodi d'imposta 2004, 2006, 2007 e 2008, il ct avrebbe dichiarato cifre inferiori alla realtà, mentre nel 2003 e nel 2005 non avrebbe presentato la dichiarazione. Secondo l'accusa l’ex ciclista avrebbe anche stabilito la sua residenza nel Principato di Monaco invece che a Riparbella (Pisa), dove in realtà abita.
Bettini già nel corso dell'estate aveva deciso di pagare, accordandosi con l'Agenzia delle Entrate di Pisa, circa due milioni di euro. Il pagamento ha pesato, sotto il profilo penale, come attenuante, riducendo ulteriormente la pena sulla quale Procura e difesa si sono accordati. La certificazione dell'avvenuto pagamento è stata depositata in tribunale.
"Una volta chiarita la posizione fiscale -ha detto Bettini all'Ansa- ho preferito chiudere la vicenda scegliendo il patteggiamento. Volevo chiudere questa vicenda per ripartire con i miei impegni senza pendenze".