Giro di Lombardia, trionfo dello svizzero Oliver Zaugg

Ciclismo
Lo svizzero Oliver Zaugg ha regolato ciclisti ben più accreditati con una zampata sull'ultima salita
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Il corridore del team Leopard si è imposto in solitaria nell'ultima classica del calendario del ciclismo: "Avevo l'obiettivo di scattare all'ultima salita e ha funzionato". Alle sue spalle Daniel Martin e Joaquim Rodriguez, quarto Ivan Basso

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Niente vittoria né podio. Restano ancora a bocca asciutta gli italiani nell'ultima classica dell'anno. Il Giro di Lombardia è vinto un po' a sorpresa dallo svizzero Oliver Zaugg che ha regolato ciclisti ben più accreditati con una zampata sull'ultima salita e finalmente è riuscito a festeggiare il suo primo successo in carriera. "Dopo otto anni da professionista, questo è un sogno e impiegherò un po' a rendermene conto", esulta lo scalatore della Leopard Trek, classe 1981, protagonista inatteso dei 241 chilometri fra Milano e Lecco.

In realta Zaugg è rimasto nell'anonimato fino al cartello dei 10 chilometri al traguardo. Quando una fuga 'uno contro tutti' di Vincenzo Nibali era da poco fallita e diversi concorrenti come Damiano Cunego erano già arretrati. Sulla rampa più dura della salita di Villa Vergano lo svizzero ha sprintato lasciandosi dietro tutti. Ha guadagnato in salita e discesa, e ha amministrato la ventina di secondi di vantaggio negli ultimi mille metri. Hanno provato ma alla fine si sono arresi il belga Philippe Gilbert (8/o, all'ultima gara con Omega Pharma) che ha fallito il tris di successi di fila, Giovanni Visconti (7/o, all'ultima con la Farnese), Domenico Pozzovivo (6/o, Colnago) e Ivan Basso (Liquigas), il primo italiano, ma solo quarto al traguardo dietro l'irlandese Daniel Martin (Garmin) e lo spagnolo Joaquin Rodriguez (Katusha).

"Ho sfruttato la mia chance: per uno scalatore come me era l'unico momento per provarci, altrimenti non avrei avuto chance", racconta Zaugg, assicurando di non essersi spaventato quando a 53 chilometri dal traguardo Vincenzo Nibali ha preso il largo: "Pensavo che l'avremmo ripreso perché eravamo lontani, così sono rimasto tranquillo". Zaugg e il resto del gruppo hanno intuito bene, ma si è meritato gli applausi della folla lungo le strade il coraggioso Nibali, che per provare a vincere la sua prima gara in stagione ha tentato l'azzardo con una lunga fuga da 'uno contro tutti': prima una scalata da manuale fino alla cima di Madonna del Ghisallo (ha vinto così il trofeo in memoria del giornalista della Gazzetta dello Sport Pier Luigi Todisco), poi una discesa coraggiosa, a 80-90 km/h. Ma dopo 37 chilometri fame e stanchezza hanno avuto la meglio sulla voglia di vincere e il siciliano della Liquigas è stato risucchiato.

"Non era un'azione preparata, è stata una mia idea: quando ho visto che dietro non mi davano cambi sono partito - spiega Nibali, 40/o al traguardo con oltre 7' di ritardo -. Quando ho scollinato con 1'40" al Ghisallo ci credevo davvero. Ho dato anima e cuore, in pianura ho spinto a 40-50 km/h, di più non potevo. Non è bastato, forse con il senno di poi potevo aspettare l'ultima salita. Anche se l'anno scorso l'ho fatto e sono caduto".

La classifica del Giro di Lombardia
1.  Oliver Zaugg (Svi) 6.20'02"  (media 38,049 km/h)
2.  Daniel Martin (Irl) a 0'08"
3.  Joaquin Rodriguez (Spa) a 0'08"
4.  Ivan Basso (Ita) a 0'08"
5.  Przemyslaw Niemiec (Pol) a 0'08"
6.  Domenico Pozzovivo (Ita) a 0'08"
7.  Giovanni Visconti (Ita) a 0'16"
8.  Philippe Gilbert (Bel) a 0'16"
9.  Carlos Betancur (Col) a 0'16"
10. Riccardo Chiarini (Ita) a 0'16".