Squinzi, un presidente di Confindustria che ama pedalare

Ciclismo
Emma Marcegaglia e Giorgio Squinzi, presidenti uscente e subentrante di Confindustria
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I prodotti Mapei (adesivi chimici) sono serviti a posare la pista olimpica di Montreal '76. E lui dal ’94 al 2002 ha avuto uno dei team ciclistici più forti della storia, vincendo tutto a ogni latitudine. Milanista di ferro, conserva la maglia di Gattuso

Il suo motto è tutto un programma: "Non smettere di pedalare". Pare infatti che Giorgio Squinzi, il presidente designato di Confindustria , coltivi tre grandi passioni: oltre al calcio (è un tifoso milanista) , ama lo sport al punto che ora è patron della squadra di Sassuolo che ha portato in serie B dalla C2. Non solo, ma è appassionato anche di musica classica (è Fondatore permanente della Scala).

Nato a Cisano Bergamasco il 18 maggio 1943, laureato in chimica industriale, nel 1970 assieme al padre fonda la Mapei, società non quotata in Borsa che è il gruppo industriale leader della produzione mondiale di adesivi e prodotti chimici per l'edilizia. La Mapei impiega oltre 6.000 persone, ha 59 stabilimenti (di cui 9 in Italia e gli altri in 23 paesi diversi) e un fatturato globale di 1,6 miliardi.

I confini Mapei oltrepassano l’oceano con lo sport: Olimpiadi di Montreal nel 1976, i prodotti Mapei servono a posare la pista olimpica. E in bella vista nel suo ufficio al sesto piano di viale Jenner a Milano, il neo-presidente di Confindustria conserva la pietra della Parigi-Roubaix, quella vinta da uno dei suoi ragazzi che oggi non c'è più: Franco Ballerini. Perchè dal ’94 al 2002, Squinzi ha avuto uno dei team ciclistici più forti della storia, vincendo in pratica tutto a ogni latitudine, con Rominger e Bugno, Ballerini e Tafi, Bartoli e Bettini, passando per Museew e Fabian Cancellara. Nel suo team è nato anche Cadel Evans. Ma da buon rossonero, Squinzi conserva anche la maglia di Gattuso... Ora, nuova missione.