Liegi, Nibali beffato da Iglinskiy a 1 km dalla fine
CiclismoSi aspettava Vincenzo Nibali e lo Squalo dello Stretto è stato di parola, rendendosi grande protagonista della Doyenne. Il siciliano della Liquigas è fuggito tutto solo, ma purtroppo è stato raggiunto a 1 km dal traguardo...
Si aspettava Vincenzo Nibali e il siciliano si è in effetti reso grande protagonista della Liegi 2012, corsa in un clima invernale, sotto la pioggia e con sprazzi di sole. Lo Squalo dello Stretto, che alla vigilia aveva promesso battaglia, ha attaccato a 19 km circa dal traguardo ed è fuggito tutto solo. Un'impresa calcolata al millimetro. Solo che a 1 km circa dal traguardo, dopo l'immenso sforzo, è stato ripreso dal kazako Maxim Iglinskiy, che dunque ha trionfato per distacco. Nibali ha tagliato il traguardo in seconda posizione a 20". Enrico Gasparotto (Astana) che una settimana fa si era aggiudicato l'Amstel Gold Race ha regolato allo sprint il gruppo, chiudendo al terzo posto.
La classica dei suoi sogni, almeno per un altro anno, rimarrà dunque tale. Ma mai come stavolta, per Vincenzo Nibali, il sogno è stato così vicino a diventare realtà. Alla Sanremo, terzo, gli sono mancati gli ultimi trenta chilometri. Alla Freccia, ottavo, gli ultimi 200 metri. Alla Liegi, la "sua" corsa, l'ultimo chilometro. Quello decisivo.
Lo Squalo aveva attaccato a 19 km dalla fine, sulla Roche aux Falcons, la rupe dei falconi dove storicamente si decide la Doyenne, la decana delle classiche del Nord. La prima si corse nel 1894. La 98esima, sembrava già scritta ai piedi del St Nicholas, la "cote degli italiani" per i tanti connazionali che abitano alla periferia di Liegi e perché per 12 volte un italiano ha vinto su queste strade. L'ultimo fu Di Luca nel 2007.
Nibali stava per fare tredici, il miglior modo per festeggiare il rinnovo con la Liquigas a due milioni l'anno e il matrimonio con Rachele del prossimo 13 ottobre. Invece, a mille metri dal sogno lo ha ripreso e staccato Maxim Iglinskyi, kazako della kazaka Astana, la squadra dell'italianissimo Guidone Bontempi che ha flirtato con Nibali e invece gli ha piazzato sul podio anche Gasparotto, re una settimana fa della Amstel. Il sogno, però, è solo rimandato.
Ordine d'arrivo Liegi 2012:
1. Maxim Iglinskiy (Astana) 6h 43' 52"
2. Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) +21"
3. Enrico Gasparotto (Astana) +36"
4. Thomas Voeckler (Europcar) +36"
5. Daniel Martin (Garmin-Barracuda) +36"
La classica dei suoi sogni, almeno per un altro anno, rimarrà dunque tale. Ma mai come stavolta, per Vincenzo Nibali, il sogno è stato così vicino a diventare realtà. Alla Sanremo, terzo, gli sono mancati gli ultimi trenta chilometri. Alla Freccia, ottavo, gli ultimi 200 metri. Alla Liegi, la "sua" corsa, l'ultimo chilometro. Quello decisivo.
Lo Squalo aveva attaccato a 19 km dalla fine, sulla Roche aux Falcons, la rupe dei falconi dove storicamente si decide la Doyenne, la decana delle classiche del Nord. La prima si corse nel 1894. La 98esima, sembrava già scritta ai piedi del St Nicholas, la "cote degli italiani" per i tanti connazionali che abitano alla periferia di Liegi e perché per 12 volte un italiano ha vinto su queste strade. L'ultimo fu Di Luca nel 2007.
Nibali stava per fare tredici, il miglior modo per festeggiare il rinnovo con la Liquigas a due milioni l'anno e il matrimonio con Rachele del prossimo 13 ottobre. Invece, a mille metri dal sogno lo ha ripreso e staccato Maxim Iglinskyi, kazako della kazaka Astana, la squadra dell'italianissimo Guidone Bontempi che ha flirtato con Nibali e invece gli ha piazzato sul podio anche Gasparotto, re una settimana fa della Amstel. Il sogno, però, è solo rimandato.
Ordine d'arrivo Liegi 2012:
1. Maxim Iglinskiy (Astana) 6h 43' 52"
2. Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale) +21"
3. Enrico Gasparotto (Astana) +36"
4. Thomas Voeckler (Europcar) +36"
5. Daniel Martin (Garmin-Barracuda) +36"