Cunego, Giro con licenza di attaccare: "Classifica? Vedremo"

Ciclismo
Damiano Cunego in azione in vista del Giro 2012
damiano_cunego_lampre_getty

L'INTERVISTA. Damiano torna alla corsa rosa dopo l'assenza del 2011: "Sbagliato pensare che il Giro si vinca in una tappa specifica, ogni giorno può regalare sorprese. Scarponi corre per vincere, io farò la mia gara. L'obiettivo principale è il Mondiale"

di Matteo Veronese

"Il Giro può regalare sempre sorprese, ma il primo obiettivo di stagione è il Mondiale". Parola di Damiano Cunego di ritorno dal Centro Ricerche Mapei Sport ("I test hanno dato risultati buoni, anzi molto buoni") e prima del decollo per Herning, sede di partenza sabato 5 maggio del 95esimo Giro d'Italia. Parola di chi il Giro l'ha vinto, un po' a sorpresa per rimanere in tema, nel 2004. Quest'anno la Lampre-ISD presenta una formazione a due punte, Damiano appunto e Michele Scarponi che, dopo la squalifica inflitta a Contador, è di fatto il detentore della corsa rosa. Ma guai a parlare di dualismo: "E' una definizione che non mi piace. Io e Michele correremo insieme, perché il Giro è sicuramente un suo obiettivo ma non si sa mai cosa può accedere in corsa". Oltre a Cunego e Scarponi sarà bene tenere d'occhio anche Diego Ulissi, che non dovrebbe avere grosse difficoltà a migliorare il quarantunesimo posto del 2011 e, in futuro, a puntare sempre più in alto.

Sei tappe di montagna, l'ultima delle quali con arrivo ai 2757 metri dello Stelvio. La risposta sembra scontata, eppure abbiamo visto altre volte dei grandi giri decidersi in tappe apparentemente meno impegnative. Dove si deciderà questo Giro?
"Lo Stelvio al penultimo giorno di gara sarà determinante, però la classifica si fa in corsa e sarebbe sbagliato sottovalutare le tappe precedenti. Difficile però pensare che qualcuno possa far saltare il banco con attacchi da lontano: ormai è anni che non se ne vedono, oggi si tende ad andare su molto più regolari".

Scarponi per tentare il bis, Cunego per…?
"Il Giro, così come la Vuelta, per me sarà una tappa importante in preparazione al Mondiale. Io farò la mia corsa, poi se si creeranno i presupposti per fare classifica..."

Un tris di nomi per la vittoria finale, oltre a Michele?
"Tolto Basso che è il più ovvio, direi Kreuziger, Gadret e Joaquim Rodriguez".

L'ultima parola l'avranno i 3507 chilometri di corsa, prima di scoprire chi, all'ombra del Duomo di Milano, indosserà l'ultima maglia rosa di questo Giro d'Italia 2012.