Danimarca portafortuna, a Cavendish il primo sprint del Giro
CiclismoIl campione del mondo inglese del Team Sky regola allo sprint il francese Soupe e l'americano Farrar. Brividi nel finale per Taylor Phinney: cade a 8 km dall'arrivo e gli salta la catena, ma rientra e conserva la maglia rosa. Caduta anche per Bos
Non a caso lo chiamano "cannonball". Come una palla di cannone Mark Cavendish ha sprintato per conquistare la seconda tappa del Giro d'Italia, con partenza e arrivo ancora a Herning, in Danimarca. Nel Paese in cui ha conquistato la maglia iridata solo pochi mesi fa, l'inglese del Team Sky non ha deluso e si è aggiudicato la prima frazione in linea dopo la cronometro di ieri
I 206 km della frazione, completamente piatti, erano un assist che il velocista più forte non s'è lasciato sfuggire. La volata è stata però complicata da una caduta all'imbocco del rettilineo finale: l'olandese Theo Bos, uno dei favoriti, ha rischiato di toccare il compagno Renshaw e innescato una carambola che ha coinvolto anche Kristoff e Colbrelli. Cavendish, ben posizionato, non s'è scomposto, ha atteso il momento giusto per uscire e ha capitalizzato il gran lavoro odierno del Team Sky. Superati di oltre una bici Matthew Goss (GreenEdge) e il sorprendente francese Geoffrey Soupe (Fdj). Quarto Tyler Farrar (Garmin), davanti a Roberto Ferrari (Androni), primo degli italiani.
MAGLIA ROSA: CHE BRIVIDI! - Brividi nel finale per la maglia rosa Taylor Phinney, rimasto appiedato da una caduta con salto di catena annesso: proprio a 8 km dall'arrivo, con il gruppo lanciatissimo verso l'arrivo. Qualche momento d'incertezza, ma l'americano rimane calmo e riesce a riacciuffare la coda del plotone allungato nel giro di soli quattro chilometri. È l'unico vero sussulto di una tappa a lungo poco movimentata. Non ci sono stati neppure i ventagli, temuti alla vigilia da molte squadre. Così gli unici sussulti sono venuti dalle solite cadute "da distrazione", tipiche delle prime giornate, ma senza conseguenze per gli atleti coinvolti.
Per il resto la tappa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Alfredo Balloni (Farnese), Oliver Kaisen (Lotto) e Miguel Ángel Rubiano Chávez (Androni). I tre sono scattati dopo pochi metri di gara e sono arrivati ad accumulare un vantaggio di oltre 13 minuti. L'italiano ha conquistato l'unico gpm di giornata e domani vestirà la maglia azzurra. A prendersi l'onere dell'inseguimento, fin da metà tappa, sono stati gli uomi del Team Sky, a lungo schierati al completo nelle prime posizioni.
Il distacco dei fuggitivi è sceso sotto i 3 minuti già a 70 km e così il ricongiungimento è arrivato fin troppo presto, quando all'arrivo mancavano 39 km. Poi è stata la volta del danese Lars Bak a provare la sortita sulle strade di casa: il passista della Lotto resta al vento per una ventina di km, ma da solo non può andare lontano.
L'andatura è poi salita decisamente nell'ultimo giro del circuito finale di 12 km, con le squadre dei velocisti - soprattutto GreenEdge che si alternano al comando e il Team Sky capace di consegnare Cavendish nella miglior posizione per centrare il primo successo per la squadra inglese in questo Giro 2012, l'ottavo in carriera per l'inglese nella corsa rosa.
Ordine d'arrivo della 2/a tappa, Herning-Herning, di 207 km
1. Mark Cavendish (Gbr) in 4h53'12" (+20" abbuono), media 42,360 km/h
2. Matthew Harley Goss (Aus) s.t. (+12" abbuono)
3. Geoffrey Soupe (Fra) s.t. (+08" abbuono)
4. Tyler Farrar (Usa) s.t.
5. Roberto Ferrari (Ita) s.t.
6. Mark Renshaw (Aus) s.t.
7. Thor Hushovd (Nor) s.t.
8. Daniele Bennati (Ita) s.t.
9. William Bonnet (Fra) s.t.
10. Geraint Thomas (Gbr) s.t.
Classifica generale
1. Taylor Phinney (Usa) in 5h03'38" (percorsi 215,7 km, alla media di 42,623 km/h)
2. Geraint Thomas (Gbr) a 00'09"
3. Alex Rasmussen (Dan) a 00'13"
4. Manuele Boaro (Ita) a 00'15"
5. Erik Gustav Larsson (Sve) a 00'22"
6. Ramunas Navardauskas (Lit) a 00'22"
7. Brett Lancaster (Aus) a 00'23"
8. Marco Pinotti (Ita) a 00'24"
9. Jesse Sergent (Nzl) a 00'26"
10. Nelson Oliveira (Por) a 00'27"
12. Mark Cavendish (Gbr) a 00'27".
I 206 km della frazione, completamente piatti, erano un assist che il velocista più forte non s'è lasciato sfuggire. La volata è stata però complicata da una caduta all'imbocco del rettilineo finale: l'olandese Theo Bos, uno dei favoriti, ha rischiato di toccare il compagno Renshaw e innescato una carambola che ha coinvolto anche Kristoff e Colbrelli. Cavendish, ben posizionato, non s'è scomposto, ha atteso il momento giusto per uscire e ha capitalizzato il gran lavoro odierno del Team Sky. Superati di oltre una bici Matthew Goss (GreenEdge) e il sorprendente francese Geoffrey Soupe (Fdj). Quarto Tyler Farrar (Garmin), davanti a Roberto Ferrari (Androni), primo degli italiani.
MAGLIA ROSA: CHE BRIVIDI! - Brividi nel finale per la maglia rosa Taylor Phinney, rimasto appiedato da una caduta con salto di catena annesso: proprio a 8 km dall'arrivo, con il gruppo lanciatissimo verso l'arrivo. Qualche momento d'incertezza, ma l'americano rimane calmo e riesce a riacciuffare la coda del plotone allungato nel giro di soli quattro chilometri. È l'unico vero sussulto di una tappa a lungo poco movimentata. Non ci sono stati neppure i ventagli, temuti alla vigilia da molte squadre. Così gli unici sussulti sono venuti dalle solite cadute "da distrazione", tipiche delle prime giornate, ma senza conseguenze per gli atleti coinvolti.
Per il resto la tappa è stata caratterizzata dalla lunga fuga di Alfredo Balloni (Farnese), Oliver Kaisen (Lotto) e Miguel Ángel Rubiano Chávez (Androni). I tre sono scattati dopo pochi metri di gara e sono arrivati ad accumulare un vantaggio di oltre 13 minuti. L'italiano ha conquistato l'unico gpm di giornata e domani vestirà la maglia azzurra. A prendersi l'onere dell'inseguimento, fin da metà tappa, sono stati gli uomi del Team Sky, a lungo schierati al completo nelle prime posizioni.
Il distacco dei fuggitivi è sceso sotto i 3 minuti già a 70 km e così il ricongiungimento è arrivato fin troppo presto, quando all'arrivo mancavano 39 km. Poi è stata la volta del danese Lars Bak a provare la sortita sulle strade di casa: il passista della Lotto resta al vento per una ventina di km, ma da solo non può andare lontano.
L'andatura è poi salita decisamente nell'ultimo giro del circuito finale di 12 km, con le squadre dei velocisti - soprattutto GreenEdge che si alternano al comando e il Team Sky capace di consegnare Cavendish nella miglior posizione per centrare il primo successo per la squadra inglese in questo Giro 2012, l'ottavo in carriera per l'inglese nella corsa rosa.
Ordine d'arrivo della 2/a tappa, Herning-Herning, di 207 km
1. Mark Cavendish (Gbr) in 4h53'12" (+20" abbuono), media 42,360 km/h
2. Matthew Harley Goss (Aus) s.t. (+12" abbuono)
3. Geoffrey Soupe (Fra) s.t. (+08" abbuono)
4. Tyler Farrar (Usa) s.t.
5. Roberto Ferrari (Ita) s.t.
6. Mark Renshaw (Aus) s.t.
7. Thor Hushovd (Nor) s.t.
8. Daniele Bennati (Ita) s.t.
9. William Bonnet (Fra) s.t.
10. Geraint Thomas (Gbr) s.t.
Classifica generale
1. Taylor Phinney (Usa) in 5h03'38" (percorsi 215,7 km, alla media di 42,623 km/h)
2. Geraint Thomas (Gbr) a 00'09"
3. Alex Rasmussen (Dan) a 00'13"
4. Manuele Boaro (Ita) a 00'15"
5. Erik Gustav Larsson (Sve) a 00'22"
6. Ramunas Navardauskas (Lit) a 00'22"
7. Brett Lancaster (Aus) a 00'23"
8. Marco Pinotti (Ita) a 00'24"
9. Jesse Sergent (Nzl) a 00'26"
10. Nelson Oliveira (Por) a 00'27"
12. Mark Cavendish (Gbr) a 00'27".