Giro, a Cervinia l'impresa è di Amador. Hesjedal in rosa
CiclismoNella prima tappa alpina di questa edizione, si giocano la vittoria i fuggitivi scattati al km 67. Vince il costaricano della Movistar, ma il canadese scalza Rodriguez e torna leader. Bene Henao e Urán del Team Sky
Aspettavamo Basso, Scarponi e Kreuziger. È invece spuntato Andrey Amador. Il costaricano del team Movistar ha conquistato la 14esima tappa, da Cherasco a Cervinia (206 km). Era la prima classificata di "alta montagna" e ancora tra i "big" ha prevalso la tattica.
Così a giocarsi la vittoria sono stati Amador, il friulano Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela) e il ceco Jan Barta (NetApp), vale a dire i migliori tra i fuggitivi di giornata. In una tappa caratterizzata dalla pioggia e dal freddo (si arrivava a 2001 metri di altitudine), ha avuto la meglio il loro coraggio.
Solo nel finale si muove qualcosa tra gli uomini di classifica: il più bravo è Ryder Hesjedal, che arriva a soli 20" dai primi tre, ma soprattutto guadagna 26" su Rodríguez e torna così a vestire la maglia rosa. Lo spagnolo aveva provato a reagire allo scatto del canadese della Garmin-Barracuda, ma non è riuscito a mettersi nella sua scia e ora è secondo a 9".
I "BIG" ASPETTANO ANCORA - Anche oggi niente fuochi d'artificio tra i cosiddetti "big" e viene il sospetto che non sia una questione solo tattica, bensì di gambe. Ivan Basso ha almeno messo la squadra a tirare, mentre Scarponi si è limitato a controllare e Kreuziger ha addirittura perso 6" nel finale. Meglio del ceco ha fatto il compagno Tiralongo, quinto di tappa e terzo della generale (a 41" da Hesjedal).
Sulla prima salita della frazione, il Col de Joux, ci avevano provato da lontano anche José Rujano (Androni) e Damiano Cunego (Lampre). Il veronese era rimasto solo in discesa, ma è stato poi ripreso - così come Rujano - dal gruppo maglia rosa e ha pagato lo sforzo sull'ultima salita e ha pagato un minuto dagli altri "big".
TEAM SKY: URAN 8°, HENAO 11° - Nella nuova classifica generale irrompono Rigoberto Urán (oggi 6° e 8° in classifica a 1'19") e Domenico Pozzovivo (10° a 1'21"). Il colombiano del Team Sky è ora il nuovo leader della classifica dei giovani e ha destato ottima impressione lungo l'ascesa verso Cervinia. Così come il compagno e connazionale Sergio Henao, che sale all'11esimo posto in classifica a 1'39".
LA CRONACA - La prima ora di gara si chiude a 50,8 km/h di media. È il segno che da oggi non si scherza più e anche il motivo per cui la fuga di giornata tarda a materializzarsi. Bisogna aspettare il km 67 per vedere un gruppo prendere il largo. Lo formano Jan Barta (NetApp), Andrey Amador (Movistar), Nelson Oliveira (RadioShack), Nikolas Maes (Omega Pharma) e Oliver Kaisen (Lotto), insieme agli italiani Matteo Montaguti (Ag2r), Pierpaolo De Negri (Farnese Vini) e Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela). Il meglio piazzato in classifica è il ceco Barta, 54esimo a 14'34".
All'inizio della prima salita di giornata, il Col de Joux (22,4 km al 5,6% di pendenza), il loro vantaggio arriva a superare i 13 minuti. Poi la Liquigas di Ivan Basso prende le redini del gruppo e inizia lentamente a ridurre lo scarto. Nel corso dell'ascesa, lunga ma tutt'altro che proibitiva, Barta rimane solo in testa e precede un gruppo con Amador, Montaguti, De Negri e De Marchi. A 52 km dal traguardo, il suo vantaggio è di 10 minuti sul gruppo e di 32" sui primi inseguitori.
Nelle ultime fasi della salita, dal gruppo si muove José Rujano (Androni): è il primo degli uomini di classifica a tentare l'attacco ed è seguito da Damiano Cunego, compagno di Scarponi alla Lampre. Il veronese raggiunge Rujano, non riesce a tenerne il passo in salita, ma lo riprende e stacca subito in discesa. Mentre smette di piovere e la strada si asciuga, cambia la situazione anche in testa, con Barta ripreso e staccato in discesa dal costaricano Amador. Il gruppo, a caccia di Rujano e Cunego, è guidato dagli uomini dell'Astana.
Ai piedi della salita finale (27 km a 5,5% medio), passa in testa Amador, con 32" su Barta, De Negri, De Marchi e Montaguti. Cunego transita con 8'10" di distacco, seguito a 30" da Rujano e a 1 minuto dal gruppo maglia rosa.
Nella prima parte della salita, piuttosto pedalabile, il venezuelano dell'Androni viene ripreso dal gruppo. Cunego viene invece raggiunto da Bruseghin (Movistar) e Txurruka (Euskaltel). A 20 km dall'arrivo si rivede la Liquigas in testa al gruppo e va a riprendere i tre. Davanti, a caccia di Amador resta solo Alessandro De Marchi, con Barta a pochi secondi.
Il friulano dell'Androni raggiunge Amador a 11 km dall'arrivo. Il gruppo, ripreso Cunego, inizia ad aumentare il ritmo solo ai -10 dall'arrivo, dove passa a 5'30" dalla testa. Barta, salito sempre del proprio passo, raggiunge i due di testa ai -7. Ai -5 è il tratto più duro e i fuggitivi iniziano ad accusare la fatica. Il gruppo, grazie al ritmo impresso dal solito Szmyd, è ormai a 3'30" dai primi tre.
Tocca quindi a Tiralongo (Astana) mettere in fila il gruppo maglia rosa. Poi scattano Hesjedal (Garmin) e Nieve (Euskaltel). Il canadese resta da solo e - davanti all'attacco del secondo della generale - è la Katusha ad inseguire prima con Dani Moreno, poi con un allungo dello stesso Rodríguez. In pochi resistono al ritmo della maglia rosa: tra loro entrambi i colombiani del Team Sky, Urán e Henao mentre i primi hanno non più di un minuto di vantaggio. La strada però spiana a un chilometro dall'arrivo e la vittoria se la giocano i primi tre.
IL VINCITORE - Nato a San José il 29 settembre 1986, Andrey Amador è l'unico ciclista costaricano a correre da professionista in Europa, con gli spagnoli della Movistar. Era stato già in fuga due volte e a Sestri Levante, solo due giorni fa, era arrivato terzo. La 14esima del Giro è la sua prima vittoria nel ciclismo che conta.
GOSS SI RITIRA - Gli australiani Matthew Goss, Brett Lancaster e Mark Renshaw, insieme all'argentino Juan José Haedo, non sono partiti da Cherasco per prendere parte alla tappa. Il velocista della GreenEdge era il principale rivale di Mark Cavendish sia negli sprint che per la classifica a punti.
Ordine d'arrivo della 14esima tappa, Cherasco-Cervinia, di 206 km
1. Andrey Amador (Team Movistar) in 5:33:36
2. Jan Barta (NetApp) s.t.
3. Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela) s.t.
4. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 20"
5. Paolo Tiralongo (Astana) a 46"
6. Rigoberto Urán (Sky) a 46"
7. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 46"
8. Thomas de Gendt (Vacansoleil-DCM) a 46"
9. Michele Scarponi (Lampre ISD) a 46"
10. John Gadret (Ag2r) a 46"
11. Frank Schleck (Radioshack) a 46"
12. Domenico Pozzovivo (Colnago) a 46"
13. Ivan Basso (Liquigas Cannondale) a 46"
14 Sergio Luis Henao (Sky) a 49"
15. Beñat Intxausti (Movistar) a 52"
Classifica Generale
1. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda)
2. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 9"
3. Paolo Tiralongo (Astana) a 41"
4. Sandy Casar (FDJ) a 1'05"
5. Ivan Basso (Liquigas Cannondale) a 1'06"
6. Roman Kreuziger (Astana) a 1'07"
7. Beñat Intxausti (Movistar) a 1'07"
8. Rigoberto Urán (Sky) a 1'19"
9. Michele Scarponi (Lampre) a 1'20"
10. Domenico Pozzovivo (Colnago) 1'21"
Così a giocarsi la vittoria sono stati Amador, il friulano Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela) e il ceco Jan Barta (NetApp), vale a dire i migliori tra i fuggitivi di giornata. In una tappa caratterizzata dalla pioggia e dal freddo (si arrivava a 2001 metri di altitudine), ha avuto la meglio il loro coraggio.
Solo nel finale si muove qualcosa tra gli uomini di classifica: il più bravo è Ryder Hesjedal, che arriva a soli 20" dai primi tre, ma soprattutto guadagna 26" su Rodríguez e torna così a vestire la maglia rosa. Lo spagnolo aveva provato a reagire allo scatto del canadese della Garmin-Barracuda, ma non è riuscito a mettersi nella sua scia e ora è secondo a 9".
I "BIG" ASPETTANO ANCORA - Anche oggi niente fuochi d'artificio tra i cosiddetti "big" e viene il sospetto che non sia una questione solo tattica, bensì di gambe. Ivan Basso ha almeno messo la squadra a tirare, mentre Scarponi si è limitato a controllare e Kreuziger ha addirittura perso 6" nel finale. Meglio del ceco ha fatto il compagno Tiralongo, quinto di tappa e terzo della generale (a 41" da Hesjedal).
Sulla prima salita della frazione, il Col de Joux, ci avevano provato da lontano anche José Rujano (Androni) e Damiano Cunego (Lampre). Il veronese era rimasto solo in discesa, ma è stato poi ripreso - così come Rujano - dal gruppo maglia rosa e ha pagato lo sforzo sull'ultima salita e ha pagato un minuto dagli altri "big".
TEAM SKY: URAN 8°, HENAO 11° - Nella nuova classifica generale irrompono Rigoberto Urán (oggi 6° e 8° in classifica a 1'19") e Domenico Pozzovivo (10° a 1'21"). Il colombiano del Team Sky è ora il nuovo leader della classifica dei giovani e ha destato ottima impressione lungo l'ascesa verso Cervinia. Così come il compagno e connazionale Sergio Henao, che sale all'11esimo posto in classifica a 1'39".
LA CRONACA - La prima ora di gara si chiude a 50,8 km/h di media. È il segno che da oggi non si scherza più e anche il motivo per cui la fuga di giornata tarda a materializzarsi. Bisogna aspettare il km 67 per vedere un gruppo prendere il largo. Lo formano Jan Barta (NetApp), Andrey Amador (Movistar), Nelson Oliveira (RadioShack), Nikolas Maes (Omega Pharma) e Oliver Kaisen (Lotto), insieme agli italiani Matteo Montaguti (Ag2r), Pierpaolo De Negri (Farnese Vini) e Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela). Il meglio piazzato in classifica è il ceco Barta, 54esimo a 14'34".
All'inizio della prima salita di giornata, il Col de Joux (22,4 km al 5,6% di pendenza), il loro vantaggio arriva a superare i 13 minuti. Poi la Liquigas di Ivan Basso prende le redini del gruppo e inizia lentamente a ridurre lo scarto. Nel corso dell'ascesa, lunga ma tutt'altro che proibitiva, Barta rimane solo in testa e precede un gruppo con Amador, Montaguti, De Negri e De Marchi. A 52 km dal traguardo, il suo vantaggio è di 10 minuti sul gruppo e di 32" sui primi inseguitori.
Nelle ultime fasi della salita, dal gruppo si muove José Rujano (Androni): è il primo degli uomini di classifica a tentare l'attacco ed è seguito da Damiano Cunego, compagno di Scarponi alla Lampre. Il veronese raggiunge Rujano, non riesce a tenerne il passo in salita, ma lo riprende e stacca subito in discesa. Mentre smette di piovere e la strada si asciuga, cambia la situazione anche in testa, con Barta ripreso e staccato in discesa dal costaricano Amador. Il gruppo, a caccia di Rujano e Cunego, è guidato dagli uomini dell'Astana.
Ai piedi della salita finale (27 km a 5,5% medio), passa in testa Amador, con 32" su Barta, De Negri, De Marchi e Montaguti. Cunego transita con 8'10" di distacco, seguito a 30" da Rujano e a 1 minuto dal gruppo maglia rosa.
Nella prima parte della salita, piuttosto pedalabile, il venezuelano dell'Androni viene ripreso dal gruppo. Cunego viene invece raggiunto da Bruseghin (Movistar) e Txurruka (Euskaltel). A 20 km dall'arrivo si rivede la Liquigas in testa al gruppo e va a riprendere i tre. Davanti, a caccia di Amador resta solo Alessandro De Marchi, con Barta a pochi secondi.
Il friulano dell'Androni raggiunge Amador a 11 km dall'arrivo. Il gruppo, ripreso Cunego, inizia ad aumentare il ritmo solo ai -10 dall'arrivo, dove passa a 5'30" dalla testa. Barta, salito sempre del proprio passo, raggiunge i due di testa ai -7. Ai -5 è il tratto più duro e i fuggitivi iniziano ad accusare la fatica. Il gruppo, grazie al ritmo impresso dal solito Szmyd, è ormai a 3'30" dai primi tre.
Tocca quindi a Tiralongo (Astana) mettere in fila il gruppo maglia rosa. Poi scattano Hesjedal (Garmin) e Nieve (Euskaltel). Il canadese resta da solo e - davanti all'attacco del secondo della generale - è la Katusha ad inseguire prima con Dani Moreno, poi con un allungo dello stesso Rodríguez. In pochi resistono al ritmo della maglia rosa: tra loro entrambi i colombiani del Team Sky, Urán e Henao mentre i primi hanno non più di un minuto di vantaggio. La strada però spiana a un chilometro dall'arrivo e la vittoria se la giocano i primi tre.
IL VINCITORE - Nato a San José il 29 settembre 1986, Andrey Amador è l'unico ciclista costaricano a correre da professionista in Europa, con gli spagnoli della Movistar. Era stato già in fuga due volte e a Sestri Levante, solo due giorni fa, era arrivato terzo. La 14esima del Giro è la sua prima vittoria nel ciclismo che conta.
GOSS SI RITIRA - Gli australiani Matthew Goss, Brett Lancaster e Mark Renshaw, insieme all'argentino Juan José Haedo, non sono partiti da Cherasco per prendere parte alla tappa. Il velocista della GreenEdge era il principale rivale di Mark Cavendish sia negli sprint che per la classifica a punti.
Ordine d'arrivo della 14esima tappa, Cherasco-Cervinia, di 206 km
1. Andrey Amador (Team Movistar) in 5:33:36
2. Jan Barta (NetApp) s.t.
3. Alessandro De Marchi (Androni-Venezuela) s.t.
4. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 20"
5. Paolo Tiralongo (Astana) a 46"
6. Rigoberto Urán (Sky) a 46"
7. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 46"
8. Thomas de Gendt (Vacansoleil-DCM) a 46"
9. Michele Scarponi (Lampre ISD) a 46"
10. John Gadret (Ag2r) a 46"
11. Frank Schleck (Radioshack) a 46"
12. Domenico Pozzovivo (Colnago) a 46"
13. Ivan Basso (Liquigas Cannondale) a 46"
14 Sergio Luis Henao (Sky) a 49"
15. Beñat Intxausti (Movistar) a 52"
Classifica Generale
1. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda)
2. Joaquim Rodríguez (Katusha) a 9"
3. Paolo Tiralongo (Astana) a 41"
4. Sandy Casar (FDJ) a 1'05"
5. Ivan Basso (Liquigas Cannondale) a 1'06"
6. Roman Kreuziger (Astana) a 1'07"
7. Beñat Intxausti (Movistar) a 1'07"
8. Rigoberto Urán (Sky) a 1'19"
9. Michele Scarponi (Lampre) a 1'20"
10. Domenico Pozzovivo (Colnago) 1'21"