Giro: da oggi si decide tutto. IN DIRETTA la 19esima tappa

Ciclismo
Con i suoi cinque Gran premi della MOntagna la diciannovesima tappa sarà il regno degli scalatori

Da Treviso all'Alpe di Pampeago, la battaglia torna sulle grandi salite: quasi 200 chilometri con 5 colli da scalare e pendenze che toccano il 16 per cento. Rodríguez proverà ad attaccare Hesjedal. Ma Basso e Scarponi non staranno a guardare

La 19esima tappa, in programma da Treviso all'Alpe di Pampeago/Val di Fiemme (Trento), per un totale di 198 chilometri, sarà un vero e proprio show della montagna, con ben cinque colli da scalare. E' il primo di tre giorni decisivi per la vittoria finale: la maglia rosa Rodríguez dovrà difendersi dal probabile nuovo attacco di Basso e della Liquigas. Ma vorrà anche provare a staccare Hesjedal, per non arrivare alla cronometro di Milano con soli 30" di vantaggio sul canadese. Scarponi, Urán e Pozzovivo (che a Pampeago ha già vinto al Giro del Trentino) sono gli altri da tenere d'occhio.

Classifica generale provvisoria
1. Joaquim Rodríguez (Katusha) in 77:47:38
2. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 30
3. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 1:22
4. Michele Scarponi (Lampre-ISD) a 1:36
5. Rigoberto Urán (Sky) a 2:56

La prima ascesa di giornata si trova sul Sella di Roa (2/a categoria, a 908 metri d'altezza, dopo 78,5 km) e ha una pendenza massima dell'11 per cento; il secondo sul Passo Manghen (1/a categoria, a 2.047 metri, dopo 123,3 km), con una pendenza massima del 15 per cento; il terzo sul Passo Pampeago/Rejrerjoch (1/a categoria, a 2.006 metri, dopo 160,1 km) e una pendenza massima del 16 per cento; il quarto sul Passo di Lavazè (2/a categoria, a 1.805 metri, dopo 175,1), con pendenza massima del 13 per cento; il quinto e ultimo proprio all'arrivo, sull'Alpe di Pampeago (1/a categoria, a 1.740 metri, al 198/o km), con una pendenza massima ancora del 16 per cento.

La prima parte del tracciato è pianeggiante, con una leggera salita fino ai piedi di Lamon, dove comincerà il festival delle salite. La discesa successiva al Passo Manghen è molto veloce, con poche curve e il traguardo volante si trova a Tesero, dopo 149,5 km di corsa. 'Circuito’ di 41 km dopo il primo passaggio sull'arrivo e strada ripida, piuttosto stretta, ma sempre intorno al 10 per cento di pendenza. I corridori dovranno attraversare anche un tratto in pavé, nella discesa di Passo di Lavazè, in corrispondenza del centro di Varena. La salita finale propone pendenze fino al 16 per cento, il rifornimento fisso è situato, invece, fra Castelnuovo e Borgo Valsugana, in un tratto di strada compreso fra i km 99 e 102.
La salita finale, da ripetere due volte, è lunga 7,7 km e ha una pendenza media del 9,7 per cento, massima del 16 per cento. La strada è larga, ma con due brevi gallerie illuminate nel tratto finale. Gli ultimi 4 km hanno una pendenza media del 12 per cento circa; il rettilineo d'arrivo è lungo 170 metri e largo 6.

Innumerevoli gli arrivi a Treviso: nel 1927, vinse Binda; nel 1938, Di Paco; nel 1940, Bizzi; nel 1960, Falaschi; nel 1963, Magnani e poi Adorni (una crono individuale); nel 1970, il belga Merckx; nel 1979, Martinelli; nel 1984, Bontempi; nel 1999, l'ucraino Hontchar; nel 2004, Petacchi. L'Alpe di Pampeago, dal versante di Tesero è stata teatro per le imprese di Marco Pantani: il 'Piratà vi difese, infatti, la maglia rosa dagli attacchi di Pavel Tonkov nel 1998, nella 18/a tappa del Giro che era partita da Selva di Val Gardena (poi vinse Giro e Tour). L'anno s'impose per distacco su Gilberto Simoni, al termine della 19/a tappa che era invece partita da Castelfranco Veneto (Treviso). Nel 2003 successo proprio di Simoni (14/a tappa, con partenza da Marostica) e nel 2008 toccò a Emanuele Sella, nella 14/a tappa scattata da Verona.