Giro, Mortirolo e Stelvio: il giorno della verità
CiclismoNella 20esima tappa si arriva sulla Cima Coppi, a 2757 metri, e dopo 20 km di salita. Poco prima l'altro "mostro", il Mortirolo, da un versante inedito ma sempre con pendenze in doppia cifra. Sarà l'ultima opportunità per attaccare
Alla 20esima arrivarono i "mostri". Saranno Mortirolo e Stelvio, le due salite più temute, i giudici del 95esimo Giro d'Italia. L'ultima frazione in linea prima della crono di Milano celebrerà la vetta più alta, il Passo dello Stelvio: si arriverà a quota 2.757 metri, dopo i 219 km più duri della corsa rosa.
Sua maestà lo Stelvio venne domato per la prima volta nel 1953 dal grandissimo Fausto Coppi, durante la Bolzano-Bormio. Quel giorno l'Airone staccò il leader della classifica generale, Hugo Koblet, e si prese la maglia rosa e la vittoria del suo quinto e ultimo Giro d'Italia.
Difficile dire se i nostri Basso e Scarponi sapranno imitare il Campionissimo. Di certo per loro è l'ultima opportunità per fare la differenza, visto che la cronometro di Milano non lascerà spazio per fare grandi distacchi. Certo, l'Hesjedal visto in azione a Pampeago lascia poche speranze tanto ai nostri, quanto alla maglia rosa Rodríguez, che dovrà incrementare il proprio vantaggio per non vedersi superato nella cronometro di Milano.
Classifica generale provvisoria
1. Joaquim Rodríguez (Katusha) in 84:06:13
2. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 17"
3. Michele Scarponi (Lampre-ISD) a 1'39"
4. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 1:45"
5. Rigoberto Urán (Sky) a 3'21"
La partenza sarà data alle 10.25 da Caldes e subito dopo la partenza il gruppo affronterà il Passo del Tonale (Gran premio della montagna di 2a categoria, a 1.883 metri d'altezza e al km 32,9). Poi sotto con l'Aprica (3a categoria, a 1.173 metri, dopo 78,3 km) e la ripida ma breve salita del Teglio (3a categoria, a 851 metri, al km 98,1).
Dopo 144,2 km, la terrificante ascesa verso il Mortirolo, che verrà affrontata dal versante inedito di Tovo di Sant'Agata. La strada s'inerpicherà attraverso 38 tornanti, con carreggiata stretta e pendenze che variano fra il 10 e il 12 per cento nei primi 6 km, sempre dentro il bosco. Dopo 8,5 km di tortuosa salita, mille metri di leggera discesa per uscire dalla vegetazione, rifiatare e poi affrontare gli ultimi km al 14 per cento di pendenza media e con punte che arrivano fino al 22 per cento.
Seguirà una discesa tecnica su Grosio e la lunga risalita fino a Bormio, dove comincerà la salita finale, lunga 22,4 km. Meno elevate le pendenze dell'ascesa che porta al Passo dello Stelvio: in media al 7 per cento, con punte del 12. Ma guai a farsi ingannare: la salita sempre costante e l'altitudine, insieme alla fatica già accumulata dai corridori, sono destinate a rendere massacrante anche l'ultima ascesa.
Oltre che nel 1953, il Passo dello Stelvio è stato protagonista del Giro d'Italia nel 1956 (vittoria di Del Rio), nel 1961 (trionfo del lussemburghese Gaul), nel 1965 (Battistini), nel 1972 (lo spagnolo Fuente), nel 1975 (lo spagnolo Galdos), nel 1980 (il francese Bernaudeau), nel 1994 (Vona) e infine nel 2005 (vinse José Rujano).
Sua maestà lo Stelvio venne domato per la prima volta nel 1953 dal grandissimo Fausto Coppi, durante la Bolzano-Bormio. Quel giorno l'Airone staccò il leader della classifica generale, Hugo Koblet, e si prese la maglia rosa e la vittoria del suo quinto e ultimo Giro d'Italia.
Difficile dire se i nostri Basso e Scarponi sapranno imitare il Campionissimo. Di certo per loro è l'ultima opportunità per fare la differenza, visto che la cronometro di Milano non lascerà spazio per fare grandi distacchi. Certo, l'Hesjedal visto in azione a Pampeago lascia poche speranze tanto ai nostri, quanto alla maglia rosa Rodríguez, che dovrà incrementare il proprio vantaggio per non vedersi superato nella cronometro di Milano.
Classifica generale provvisoria
1. Joaquim Rodríguez (Katusha) in 84:06:13
2. Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) a 17"
3. Michele Scarponi (Lampre-ISD) a 1'39"
4. Ivan Basso (Liquigas-Cannondale) a 1:45"
5. Rigoberto Urán (Sky) a 3'21"
La partenza sarà data alle 10.25 da Caldes e subito dopo la partenza il gruppo affronterà il Passo del Tonale (Gran premio della montagna di 2a categoria, a 1.883 metri d'altezza e al km 32,9). Poi sotto con l'Aprica (3a categoria, a 1.173 metri, dopo 78,3 km) e la ripida ma breve salita del Teglio (3a categoria, a 851 metri, al km 98,1).
Dopo 144,2 km, la terrificante ascesa verso il Mortirolo, che verrà affrontata dal versante inedito di Tovo di Sant'Agata. La strada s'inerpicherà attraverso 38 tornanti, con carreggiata stretta e pendenze che variano fra il 10 e il 12 per cento nei primi 6 km, sempre dentro il bosco. Dopo 8,5 km di tortuosa salita, mille metri di leggera discesa per uscire dalla vegetazione, rifiatare e poi affrontare gli ultimi km al 14 per cento di pendenza media e con punte che arrivano fino al 22 per cento.
Seguirà una discesa tecnica su Grosio e la lunga risalita fino a Bormio, dove comincerà la salita finale, lunga 22,4 km. Meno elevate le pendenze dell'ascesa che porta al Passo dello Stelvio: in media al 7 per cento, con punte del 12. Ma guai a farsi ingannare: la salita sempre costante e l'altitudine, insieme alla fatica già accumulata dai corridori, sono destinate a rendere massacrante anche l'ultima ascesa.
Oltre che nel 1953, il Passo dello Stelvio è stato protagonista del Giro d'Italia nel 1956 (vittoria di Del Rio), nel 1961 (trionfo del lussemburghese Gaul), nel 1965 (Battistini), nel 1972 (lo spagnolo Fuente), nel 1975 (lo spagnolo Galdos), nel 1980 (il francese Bernaudeau), nel 1994 (Vona) e infine nel 2005 (vinse José Rujano).