Tour de France: uno "Squaletto" a caccia di Wiggins e Evans
CiclismoL'inglese del Team Sky e il vincitore del 2011 sono i grandi favoriti della 99esima edizione della Grande Boucle, al via sabato da Liegi. A sfidarli sarà Vincenzo Nibali, ma per batterli dovrà andare all'attacco. Occhio a Gesink, Schleck e Van den Broeck
di Stefano Rizzato
Uno "Squaletto" nella morsa. Vincenzo Nibali è tra i favoriti dell'ormai imminente Tour de France. Ma dovrà davvero superarsi per avere la meglio di Bradley Wiggins e Cadel Evans, che - in assenza dello squalificato Contador e dell'infortunato Andy Schleck - sono i più autorevoli candidati ad indossare la maglia gialla sul podio degli Champs-Élysées.
Dopo un Giro d'Italia dalle grandi sorprese, chi si aggiudicherà la 99esima edizione della Grande Boucle? Abbiamo dato le "stellette" ai principali aspiranti alla vittoria finale.
Bradley Wiggins (Team Sky) *****
Il britannico quest'anno s'è già tolto lo sfizio di indossare - e vincere - la maglia gialla tre volte: alla Parigi-Nizza, al Giro di Romandia e al Giro del Delfinato. Dopo il flop del 2010 e la sfortuna dell'anno scorso, s'è preparato alla perfezione. E con oltre 100 km di cronometro (la specialità della casa) e una squadra fortisima a supporto, non può che essere il candidato numero 1 al successo finale.
Cadel Evans (Team Bmc) *****
Il trionfo del 2011 fu la consacrazione di una carriera che, fino ai 30 anni, era piena solo di piazzamenti e strette di mano. Ripetersi a 35 anni non sarà semplice, ma esperienza e tenacia sono dalla parte dell'australiano, che pure esce da un buon Delfinato.
Vincenzo Nibali (Liquigas) ****
Una primavera alla grande, con la vittoria nella Tirreno-Adriatico e quella sfiorata alla Liegi-Bastogne-Liegi. Meno bene in California (ma rientrava da un periodo di scarico e allenamenti) e soprattutto al Delfinato, dove ha pagato 3'30" da Wiggins in una cronometro di 53 km. La chiave sarà proprio questa: limitare i danni contro le lancette. E poi staccare la concorrenza in salita. Un grande test di maturità.
Robert Gesink (Rabobank) ***
Classe '86, l'olandese è pure atteso al salto di qualità. Ha tutto per essere il più forte in salita e si difende più che bene a cronometro. Però al Giro di Svizzera è andato più piano di quanto lui stesso si aspettasse. E ogni anno ha una giornata-no. Comunque sarà davanti.
Frank Schleck (RadioShack) ***
Oggetto misterioso al Giro, dove è venuto da favorito ma controvoglia, Frank è chiamato a fare le veci del fratellino Andy. Le doti in salita non si discutono, ma le cronometro non sono affare per lui. E, per sognare in giallo, deve prima di tutto dar prova di un carisma che - specie in assenza del fratello - non ha ancora mai dimostrato.
Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol) ***
Per il belga vale un po' il discorso fatto per Gesink. Nel 2010 fu quarto e da allora è in grande credito con la sorte. Valido sia a cronometro che in salita, può mettere i piedi sul podio se uno dei tre favoriti dovesse saltare.
Denis Menchov (Team Katusha) e Levi Leipheimer (Omega Pharma) **
Entrambi all'ultimo giro di giostra nel ciclismo che conta, il russo e l'americano partono con ambizioni di podio, soprattutto alla luce del percorso, come detto favorevole ai cronoman. Forse meglio Leimpheimer, visto in forma al Giro di Svizzera.
Samuel Sánchez (Euskaltel) **
6° nel 2008, 3° nel 2010 e 5° lo scorso anno, l'asturiano sa senz'altro come affrontare un Tour de France ad alto livello. Sarà ancora lui il capitano dell'Euskaltel e un uomo da seguire (capito, Nibali?) in eventuali attacchi in salita.
Alejandro Valverde (Team Movistar) **
Anni fa, prima della squalifica, rincorreva inutilmente la vittoria al Tour. A 32 anni non domina nemmeno più le classiche, ma si può scoprire regolarista.
Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) *
La doppietta, per il vincitore del Giro, è praticamente utopia, ma il canadese parte comunque da capitano della Garmin. E se dovesse, di nuovo, sorprendere tutti?
Pierre Rolland (Team Europcar) *
L'anno scorso fu impagabile scudiero di un grande Voeckler. Quest'anno sarà al via per provare a fare classifica, ma è più probabile che riesca a ripetere un successo di tappa come all'Alpe d'Huez 2011.
Michele Scarponi (Lampre-Isd) *
La partecipazione del marchigiano è ancora in forse. Dovesse essere in gara, gli servirà ben altra gamba rispetto ad un deludente Giro d'Italia.
Uno "Squaletto" nella morsa. Vincenzo Nibali è tra i favoriti dell'ormai imminente Tour de France. Ma dovrà davvero superarsi per avere la meglio di Bradley Wiggins e Cadel Evans, che - in assenza dello squalificato Contador e dell'infortunato Andy Schleck - sono i più autorevoli candidati ad indossare la maglia gialla sul podio degli Champs-Élysées.
Dopo un Giro d'Italia dalle grandi sorprese, chi si aggiudicherà la 99esima edizione della Grande Boucle? Abbiamo dato le "stellette" ai principali aspiranti alla vittoria finale.
Bradley Wiggins (Team Sky) *****
Il britannico quest'anno s'è già tolto lo sfizio di indossare - e vincere - la maglia gialla tre volte: alla Parigi-Nizza, al Giro di Romandia e al Giro del Delfinato. Dopo il flop del 2010 e la sfortuna dell'anno scorso, s'è preparato alla perfezione. E con oltre 100 km di cronometro (la specialità della casa) e una squadra fortisima a supporto, non può che essere il candidato numero 1 al successo finale.
Cadel Evans (Team Bmc) *****
Il trionfo del 2011 fu la consacrazione di una carriera che, fino ai 30 anni, era piena solo di piazzamenti e strette di mano. Ripetersi a 35 anni non sarà semplice, ma esperienza e tenacia sono dalla parte dell'australiano, che pure esce da un buon Delfinato.
Vincenzo Nibali (Liquigas) ****
Una primavera alla grande, con la vittoria nella Tirreno-Adriatico e quella sfiorata alla Liegi-Bastogne-Liegi. Meno bene in California (ma rientrava da un periodo di scarico e allenamenti) e soprattutto al Delfinato, dove ha pagato 3'30" da Wiggins in una cronometro di 53 km. La chiave sarà proprio questa: limitare i danni contro le lancette. E poi staccare la concorrenza in salita. Un grande test di maturità.
Robert Gesink (Rabobank) ***
Classe '86, l'olandese è pure atteso al salto di qualità. Ha tutto per essere il più forte in salita e si difende più che bene a cronometro. Però al Giro di Svizzera è andato più piano di quanto lui stesso si aspettasse. E ogni anno ha una giornata-no. Comunque sarà davanti.
Frank Schleck (RadioShack) ***
Oggetto misterioso al Giro, dove è venuto da favorito ma controvoglia, Frank è chiamato a fare le veci del fratellino Andy. Le doti in salita non si discutono, ma le cronometro non sono affare per lui. E, per sognare in giallo, deve prima di tutto dar prova di un carisma che - specie in assenza del fratello - non ha ancora mai dimostrato.
Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol) ***
Per il belga vale un po' il discorso fatto per Gesink. Nel 2010 fu quarto e da allora è in grande credito con la sorte. Valido sia a cronometro che in salita, può mettere i piedi sul podio se uno dei tre favoriti dovesse saltare.
Denis Menchov (Team Katusha) e Levi Leipheimer (Omega Pharma) **
Entrambi all'ultimo giro di giostra nel ciclismo che conta, il russo e l'americano partono con ambizioni di podio, soprattutto alla luce del percorso, come detto favorevole ai cronoman. Forse meglio Leimpheimer, visto in forma al Giro di Svizzera.
Samuel Sánchez (Euskaltel) **
6° nel 2008, 3° nel 2010 e 5° lo scorso anno, l'asturiano sa senz'altro come affrontare un Tour de France ad alto livello. Sarà ancora lui il capitano dell'Euskaltel e un uomo da seguire (capito, Nibali?) in eventuali attacchi in salita.
Alejandro Valverde (Team Movistar) **
Anni fa, prima della squalifica, rincorreva inutilmente la vittoria al Tour. A 32 anni non domina nemmeno più le classiche, ma si può scoprire regolarista.
Ryder Hesjedal (Garmin-Barracuda) *
La doppietta, per il vincitore del Giro, è praticamente utopia, ma il canadese parte comunque da capitano della Garmin. E se dovesse, di nuovo, sorprendere tutti?
Pierre Rolland (Team Europcar) *
L'anno scorso fu impagabile scudiero di un grande Voeckler. Quest'anno sarà al via per provare a fare classifica, ma è più probabile che riesca a ripetere un successo di tappa come all'Alpe d'Huez 2011.
Michele Scarponi (Lampre-Isd) *
La partecipazione del marchigiano è ancora in forse. Dovesse essere in gara, gli servirà ben altra gamba rispetto ad un deludente Giro d'Italia.