Tour, Evans e Nibali attaccheranno Wiggins. E quel Froome...
CiclismoGiorno di riposo e tempo per i primi bilanci: tra cadute e salitelle, è già dominio del Team Sky. La lotta pare ristretta ai tre grandi favoriti della vigilia: a far pendere l'ago della bilancia potrebbe essere proprio il keniota naturalizzato britannico
di Stefano Rizzato
Tutto come previsto. Dopo una prima settimana a suo di sprint e tante (troppe) cadute e i primi accenni di sfida tra i big, la classifica vede già emergere i tre grandi favoriti della vigilia. Wiggins, Evans e Nibali sono ora racchiusi in 2'23", quelli che vanno tra il formidabile britannico, imbattibile nella cronometro di ieri, e il siciliano della Liquigas, che si è difeso bene nella prova contro il tempo ed è ora quarto.
Davanti a Nibali, in terza posizione provvisoria, la vera sorpresa di questa prima parte di Grande Boucle: Chris Froome. Vincitore della settima tappa con un numero impressionante, l'inglese di origini keniote sembra persino migliorato rispetto a qualche mese fa, quando sfiorò il successo nella Vuelta vinta dallo spagnolo Cobo. Non fosse compagno di Wiggins, sarebbe la mina vagante di questo Tour e autorevole candidato alla maglia gialla. Così, è gregario e alternativa importante per il Team Sky e un brutto cliente per tutti gli altri.
Evans e Nibali troveranno terreno per attaccare e provare in salita a recuperare il terreno perso contro le lancette. La prima occasione è già domani, nella decima tappa da Mâcon a Bellegarde-sur-Valserine, con il Grand Colombiere (17.4 km al 7.1% di pendenza) da affrontare a circa 40 km dall'arrivo. L'australiano e il messinese potrebbero - anzi, dovrebbero - provare ad allearsi ed attaccare a turno la corazzata Sky, per stancare i gregari di Wiggins e provare a togliere un po' di sicurezza alla maglia gialla.
Per strada, potrebbero trovare altri alleati. Innanzi tutto Denis Menchov, l'esperto russo della Katusha ora quinto a 3'02" da Wiggins. E poi tutti i "big" che hanno perso terreno a causa delle cadute della prima settimana: a partire dal belga Van den Broeck (che deve recuperare oltre 5' e ha già provato ad attaccare nell'ottava tappa), lo sloveno Janez Brajkovic e Frank Schleck, sul podio l'anno scorso e ora solo 17esimo a 8'19" di ritardo da Wiggins.
Se uno di questi dovesse provare la fortuna, anche da lontano, Evans e Nibali - due che non si spaventano quando c'è da attaccare - difficilmente si faranno pregare. Potrebbero così saltare i tatticismi esasperati che troppe volte abbiamo visto negli ultimi tempi, a partire dall'ultimo Giro d'Italia. Lo spettacolo, insomma, è davvero solo all'inizio.
Tutto come previsto. Dopo una prima settimana a suo di sprint e tante (troppe) cadute e i primi accenni di sfida tra i big, la classifica vede già emergere i tre grandi favoriti della vigilia. Wiggins, Evans e Nibali sono ora racchiusi in 2'23", quelli che vanno tra il formidabile britannico, imbattibile nella cronometro di ieri, e il siciliano della Liquigas, che si è difeso bene nella prova contro il tempo ed è ora quarto.
Davanti a Nibali, in terza posizione provvisoria, la vera sorpresa di questa prima parte di Grande Boucle: Chris Froome. Vincitore della settima tappa con un numero impressionante, l'inglese di origini keniote sembra persino migliorato rispetto a qualche mese fa, quando sfiorò il successo nella Vuelta vinta dallo spagnolo Cobo. Non fosse compagno di Wiggins, sarebbe la mina vagante di questo Tour e autorevole candidato alla maglia gialla. Così, è gregario e alternativa importante per il Team Sky e un brutto cliente per tutti gli altri.
Evans e Nibali troveranno terreno per attaccare e provare in salita a recuperare il terreno perso contro le lancette. La prima occasione è già domani, nella decima tappa da Mâcon a Bellegarde-sur-Valserine, con il Grand Colombiere (17.4 km al 7.1% di pendenza) da affrontare a circa 40 km dall'arrivo. L'australiano e il messinese potrebbero - anzi, dovrebbero - provare ad allearsi ed attaccare a turno la corazzata Sky, per stancare i gregari di Wiggins e provare a togliere un po' di sicurezza alla maglia gialla.
Per strada, potrebbero trovare altri alleati. Innanzi tutto Denis Menchov, l'esperto russo della Katusha ora quinto a 3'02" da Wiggins. E poi tutti i "big" che hanno perso terreno a causa delle cadute della prima settimana: a partire dal belga Van den Broeck (che deve recuperare oltre 5' e ha già provato ad attaccare nell'ottava tappa), lo sloveno Janez Brajkovic e Frank Schleck, sul podio l'anno scorso e ora solo 17esimo a 8'19" di ritardo da Wiggins.
Se uno di questi dovesse provare la fortuna, anche da lontano, Evans e Nibali - due che non si spaventano quando c'è da attaccare - difficilmente si faranno pregare. Potrebbero così saltare i tatticismi esasperati che troppe volte abbiamo visto negli ultimi tempi, a partire dall'ultimo Giro d'Italia. Lo spettacolo, insomma, è davvero solo all'inizio.