Vuelta, riecco Contador: lo sfidano Froome e Rodríguez
CiclismoTanti arrivi all'insù per la corsa iberica, che avrà al via meno campioni rispetto a Giro e Tour, ma rischia di essere più spettacolare. Oltre allo spagnolo della Saxo Bank (al rientro dopo la squalifica) da seguire anche Gesink, Cobo e Van Den Broeck
di Stefano Rizzato
Poche stelle, ma tante salite. Così potrebbe essere riassunto il menu della 67esima edizione della Vuelta a Espana, al via domani da Pamplona. I big del pedale, da Wiggins a Sagan, da Cavendish a Nibali hanno già dato tra Giro d'Italia, Tour de France e Olimpiade. E così la corsa iberica sarà decisamente più povera di campioni, ma - probabilmente - non di spettacolo. Merito del percorso, che propone ben dieci arrivi in salita e poca cronometro. L'ideale per accendere la battaglia tra gli scalatori.
In prima fila ci sono i grandi sconfitti proprio del Giro e della Grande Boucle 2012: Joaquim Rodríguez e Chris Froome. L'iberico ha già dimostrato a maggio di poter competere per la vittoria di una grande corsa a tappe. L'inglese del Team Sky vuole rifarsi dopo un Tour passato a scortare Wiggins in maglia gialla e ha da "vendicare" anche la sconfitta dello scorso anno, quando alla Vuelta perse per soli 13" dallo spagnolo Cobo (e anche in quel caso fu "colpa" del lavoro da gregario per Wiggins).
Proprio Juan José Cobo, passato dalla defunta Geox alla Movistar, sarà un altro uomo da seguire con attenzione. Ma, specie in salita, gli occhi di tutti saranno su Alberto Contador. Il campione madrileno - dopo lo stop di due anni per il "caso clenbuterolo" - è rientrato giusto in tempo per calcare le strade dell'ultima grande corsa a tappe di stagione. Difficile dire quale sarà il suo livello: fosse anche solo all'80% dei suoi giorni migliori, vincerebbe a mani basse.
Oltre ai già citati, occhio anche al basco Igor Antón, all'olandese Robert Gesink e al belga Jurgen Van den Broeck. Tutti e tre sono attesi ormai da anni ad un salto di qualità che - anche per sfortune varie - finora non è mai arrivato: avranno in questa Vuelta un'occasione ghiotta per centrare il podio.
La corsa spagnola sarà l'occasione di brillare anche per diversi ciclisti italiani. A parte Paolo Tiralongo e Dario Cataldo, nessuno dei "nostri" partità con ambizioni di classifica. E così per Damiano Cunego, Rinaldo Nocentini, Enrico Gasparotto, Eros Capecchi e Alessandro Ballan l'obiettivo sarà conquistare una vittoria di tappa e preparare al meglio il mondiale di Valkenburg. Dovranno vedersela soprattutto con Philippe Gilbert, alla disperata ricerca di un acuto in un 2012 senza vittorie.
E i velocisti? Con pochi arrivi adatti a loro, i più forti hanno preferito lasciar perdere e "staccare" dopo i Giochi. Spazio allora a talentini come il tedesco John Degenkolb, il francese Nacer Bouhanni e il nostro Elia Viviani. Saranno loro a contendere gli sprint a giovani più affermati come Rojas e Swift e ai più esperti Bennati e Davis.
Poche stelle, ma tante salite. Così potrebbe essere riassunto il menu della 67esima edizione della Vuelta a Espana, al via domani da Pamplona. I big del pedale, da Wiggins a Sagan, da Cavendish a Nibali hanno già dato tra Giro d'Italia, Tour de France e Olimpiade. E così la corsa iberica sarà decisamente più povera di campioni, ma - probabilmente - non di spettacolo. Merito del percorso, che propone ben dieci arrivi in salita e poca cronometro. L'ideale per accendere la battaglia tra gli scalatori.
In prima fila ci sono i grandi sconfitti proprio del Giro e della Grande Boucle 2012: Joaquim Rodríguez e Chris Froome. L'iberico ha già dimostrato a maggio di poter competere per la vittoria di una grande corsa a tappe. L'inglese del Team Sky vuole rifarsi dopo un Tour passato a scortare Wiggins in maglia gialla e ha da "vendicare" anche la sconfitta dello scorso anno, quando alla Vuelta perse per soli 13" dallo spagnolo Cobo (e anche in quel caso fu "colpa" del lavoro da gregario per Wiggins).
Proprio Juan José Cobo, passato dalla defunta Geox alla Movistar, sarà un altro uomo da seguire con attenzione. Ma, specie in salita, gli occhi di tutti saranno su Alberto Contador. Il campione madrileno - dopo lo stop di due anni per il "caso clenbuterolo" - è rientrato giusto in tempo per calcare le strade dell'ultima grande corsa a tappe di stagione. Difficile dire quale sarà il suo livello: fosse anche solo all'80% dei suoi giorni migliori, vincerebbe a mani basse.
Oltre ai già citati, occhio anche al basco Igor Antón, all'olandese Robert Gesink e al belga Jurgen Van den Broeck. Tutti e tre sono attesi ormai da anni ad un salto di qualità che - anche per sfortune varie - finora non è mai arrivato: avranno in questa Vuelta un'occasione ghiotta per centrare il podio.
La corsa spagnola sarà l'occasione di brillare anche per diversi ciclisti italiani. A parte Paolo Tiralongo e Dario Cataldo, nessuno dei "nostri" partità con ambizioni di classifica. E così per Damiano Cunego, Rinaldo Nocentini, Enrico Gasparotto, Eros Capecchi e Alessandro Ballan l'obiettivo sarà conquistare una vittoria di tappa e preparare al meglio il mondiale di Valkenburg. Dovranno vedersela soprattutto con Philippe Gilbert, alla disperata ricerca di un acuto in un 2012 senza vittorie.
E i velocisti? Con pochi arrivi adatti a loro, i più forti hanno preferito lasciar perdere e "staccare" dopo i Giochi. Spazio allora a talentini come il tedesco John Degenkolb, il francese Nacer Bouhanni e il nostro Elia Viviani. Saranno loro a contendere gli sprint a giovani più affermati come Rojas e Swift e ai più esperti Bennati e Davis.