La Milano-Torino a Contador. Nibali soltanto nono

Ciclismo
Alvberto Contador
alberto_contador

Il campionissimo spagnolo ha vinto la 93.ma edizione della classica (tempo di 3h32'12", media oraria di 38,740 km). Sul traguardo della Basilica di Superga, lo spagnolo ha preceduto Diego Ulissi e Fredrik Kessiafof. Decisivo il suo attacco nel finale

Il vincitore della Vuelta, il campionissimo spagnolo Alberto Contador, ha trionfato anche nella 93.ma edizione della Milano-Torino (tempo di 3h32'12", media oraria di 38,740 km). Sul traguardo della Basilica di Superga, lo spagnolo ha preceduto Diego Ulissi e Fredrik Kessiafof. Quarto Joaquin Rodriguez, settimo Domenico Pozzovivo, nono Vincenzo Nibali. Decisivo l'attacco solitario di Contador all'ultimo chilometro della salita del colle di Superga.

Non poteva esserci ritorno migliore, dopo quattro anni di assenza (ultima edizione nel 2007, successo di Di Luca), per la classica più antica del ciclismo italiano con il successo del re della Vuelta 2012. Per lui si tratta della prima vittoria in una corsa di un giorno da quando è professionista, celebrata con il consueto gesto del pistolero al momento di tagliare il traguardo. "E' una vittoria bellissima, i miei compagni ci hanno creduto fin dall'inizio, non potevo sbagliare - esulta lo spagnolo -. Dopo la Vuelta mi sentivo in dovere con loro, volevo sdebitarmi del loro grande lavoro vincendo ancora".

Una festa con una dedica particolare. "E' per Victor Cabedo" dice Contador, ricordando il connazionale che ha perso la vita in un incidente stradale pochi giorni fa mentre si allenava. Alla vigilia, Contador aveva confessato di non conoscere la salita finale del colle torinese (da ripetere due volte) e che avrebbe utilizzato il primo passaggio per studiarla. Deve averlo fatto molto bene, visto come è andata a finire. Il campione spagnolo ha piazzato l'affondo decisivo all'ultimo chilometro, dopo che la corsa era vissuta a lungo sulla fuga (iniziata dopo 24 chilometri) della coppia formata da Alfredo Balloni e Federico Rocchetti, capaci di raggiungere anche un vantaggio di nove minuti.