Caso Armstrong, il Cio apre un'indagine sul bronzo di Sydney

Ciclismo
Lance Armstrong con la medaglia di bronzo vinta a cronometro a Sydney 2000 (foto Getty)
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Il Comitato olimpico ha avviato un'indagine sull'americano in merito alla medaglia di bronzo conquistata nella prova a cronometro ai Giochi del 2000. E' previsto un periodo di prescrizione di 8 anni, ma si potrebbero trovare sistemi per aggirare il limite

Il Comitato olimpico internazionale ha avviato l'indagine su Lance Armstrong in merito alla medaglia di bronzo conquistata dallo statunitense nella prova a cronometro ai Giochi di Sydney 2000. Lo ha affermato un dirigente del Cio a Berlino, spiegando che "inizierà immediatamente un procedimento relativo al coinvolgimento di Armstrong, di altri corridori e in particolare dei loro entourage nei Giochi olimpici del passato e anche eventualmente in quelli futuri".

In seguito all'indagine dell'agenzia statunitense antidoping, l'Usada, che ha messo in luce il sistematico uso di doping della squadra Us Postal di cui Armstrong era il leader, l'Uci ha deciso di privare il sette volte vincitore del Tour de France dei suoi titoli a partire dall'agosto 1998. Armstrong ha sempre negato l'uso di doping, sostenendo di aver superato indenne varie decine di controlli, nonostante l'indagine dell'Usada abbia rivelato che alla Us Postal fosse stato adottato "il più sofisticato ed efficace programma di doping professionalizzato che lo sport abbia mai visto".

Il Cio prevede un periodo di prescrizione di otto anni per cambiare i risultati olimpici e l'assegnazione delle medaglie per questioni di doping, ma il vice presidente del Comitato Thomas Bach il mese scorso ha sostenuto che in casi come quello di Armstrong, alla luce dell'indagine Usada, si potrebbero trovare sistemi per aggirare tale limite.

L'Uci, intanto, ha deciso di costituire una commissione indipendente per valutare le accuse a proprio carico in merito alla vicenda Armstrong. "Il Cio ha preso atto della decisione della UCI e si compiace per tutte le misure volte a fare luce sulla portata dello scandalo e per consentire la riforma del ciclismo - ha aggiunto il funzionario del Cio - . Attendiamo i risultati della commissione indipendente e le raccomandazioni che vorrà fare per garantire un futuro sano per il ciclismo".