Caso Cipollini, la procura Antidoping apre un fascicolo

Ciclismo
La procura Antidoping del Coni ha aperto un fascicolo sulla vicenda relativa ai rapporti tra Mario Cipollini ed Eufemiano Fuentes
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Torri indaga dopo le notizie apparse sulla Gazzetta sui presunti rapporti tra il velocista ed Eufemiano Fuentes. Nel frattempo nel processo sull'Operacion Puerto Basso ammette: "Pagai Fuentes"

L'Ufficio di Procura Antidoping, a seguito delle notizie di stampa apparse in merito al ciclista Mario Cipollini, comunica di aver aperto il relativo fascicolo come "atti relativi". Lo rende noto il Coni. L'ex velocista toscano, campione del mondo a Zolder 2002, sarebbe implicato, secondo la Gazzetta dello Sport, nella Operacion Puerto per via del suo presunto legame con il medico Eufemiano Fuentes, che in vari anni gli avrebbe prescritto trasfusioni, Epo e ormoni. Accuse queste rispedite immediatamente al mittente dal 'Re Leone' tramite il suo legale, Giuseppe Napoleone.

Le ammissioni di Ivan Basso – Il ciclista varesino ha ammesso di aver pagato Eufemiano Fuentes, il famigerato "dottor doping", perchè sognava di trionfare al Tour de France. "Ho sempre vinto, prima e dopo l'operazione Puerto. Il mio sogno - ha detto oggi al processo di Madrid -, da quando avevo sei anni, era essere il miglior corridore del mondo. E dopo aver conquistato il Giro volevo anche il Tour. Pensavo di congelare il sangue in inverno per utilizzarlo prima della competizione, nella primavera del 2006. Ma il sogno non è arrivato a concretizzarsi". Un'ammissione a metà quella di Basso, approdato in videoconferenza (dal ritiro di Tenerife, dove si trova con la sua squadra, la Cannondale) al 'tour giudiziario' in corso al tribunale penale di Madrid, al processo contro Fuentes, sua sorella Yolanda, medico del Kelme, e gli ex direttori sportivi Vicente Belda, Manolo Saiz e Vicente Labarta.

Basso - nome in codice 'Birillo', come il suo cane, o numero 2 - ha ribadito le dichiarazioni fatte nel 2007 davanti al Coni, che gli sono costate due anni di squalifica, oltre a una condanna penale (nel 2008 patteggiò una pena di sei mesi, convertita in pena pecuniaria di 10.800 euro, per uso di sostanze dopanti). "Ho conosciuto Fuentes nel 2001-2002, durante un soggiorno per allenamento alle Canarie, ma come paziente l'ho contattato nell'inverno 2005, quando ero nel team CSC", ha ricordato. Si mise in contatto con lui per l'autotrasfusione?, gli ha domandato la legale della Wada, l'Agenzia mondiale antidoping. "Sì, accettai perchè il sistema di congelamento del sangue non implicava rischi per la salute, perchè era quello che si fa per le normali donazioni di sangue", ha replicato.

Il "programma di lavoro" concordato con Fuentes prevedeva durante la stagione 2006 un costo di 70 mila euro, dei quali Basso anticipò soli 15 mila in contanti, dato che Fuentes fu arrestato nel maggio di quell'anno, nell'ambito dell'operazione Puerto. Le tre sacche di sangue che gli aveva estratto Merino Batres nel suo studio madrileno di Calle Zurbano - "un noto ematologo del quale avevo la massima fiducia" - non arrivò a utilizzarle. Basso è però caduto in contraddizione quando il legale della Wada, costituita parte civile con il Coni - rappresentato dall'avvocato italiano Guido Valori e dallo spagnolo Ignacio Arroyo - ha fatto riferimento al foglio 763 del terzo tomo, delle 7.000 pagine dei 23 faldoni agli atti dell'inchiesta. Un fax sequestrato in casa di Fuentes, datato maggio 2005, dal quale risultava il trattamento per 'Birillo'. Alla richiesta di spiegazioni ha risposto: "Non ricordo con precisione - ha glissato - fa fede quanto ho dichiarato 7 anni fa".

Cambio di avvocato -
Eufemiano Fuentes ha dato oggi un'altro segno del suo caotico carattere, istrionico e controllore contemporaneamente, rompendo nel momento più importante  della sua vita, nel pieno del processo per l'Operacion Puerto, il "matrimonio" di dieci anni con il suo avvocato, Julian Perez Templado. Il principale accusato per la trama di doping smantellata nel maggio 2006 dalla Guardia Civil spagnola ha cambiato il suo avvocato di tutta la vita con Tomas Valdivielso, avvocato che ha la stessa provenienza dell'accusato, le Isole Canarie. "Abbiamo avuto dissapori che abbiamo cercato di sistemare, ma come succede nei matrimoni, i problemi che non si risolvono si gonfiano e scoppiano", ha spiegato alla dpa Perez Templado che non è voluto entrare nel merito dello scontro, trattandosi di questioni private tra avvocato e cliente.