Sanremo da Polo Nord, allo sprint Ciolek beffa tutti
CiclismoBattuti Sagan e Cancellara. Il maltempo lungo il tracciato ha costretto gli organizzatori a neutralizzare la corsa a Ovada: presi i tempi, tutti in pullman e nuovo via alle 15 dal lungomare di Cogoleto
di Matteo Veronese
(da Sanremo)
Dopo una gara da tregenda, funestata da gelo e neve, la Milano Sanremo 2013 va a allo sprint al tedesco Gerald Ciolek, che beffa Peter Sagan. Nella volata a ranghi ridotti il terzo posto è dello svizzero Fabian Cancellara (RadioShack). Il primo degli italiani è Luca Paolini (Katusha), giunto quinto insieme al gruppetto dei migliori.
Pioggia a Milano, pioggia a Sanremo, pioggia sul percorso, corsa neutralizzata tra Ovada e Arenzano causa neve sul Turchino (ripartenza dal 160° km circa, a 126.5 km dal traguardo, attorno alle 14.30). I fuggitivi (Montaggi, Bak, Lastras, Fortin, Belkov e Rosa) riprendono strada alle 15 in punto; 7'10" dopo via al resto del gruppo. "Taglio" anche della salita delle Manie: e meno male che la chiamano Classica di Primavera! Alla fine è Ciolek, come detto, a vincere la più pazza delle Milano-Sanremo, che per la prima volta si è corsa di domenica - e pensando al sole e alle temperature miti di ieri la scelta degli organizzatori sa non poco di beffa per i 200 al via.
Pioggia debole alla partenza in Piazza Castello a Milano, ma già su twitter arrivano le prime e poco rassicuranti immagini della neve che comincia a cadere tra Ovada e il Turchino. Gli ex corridori oggi sulle ammiraglie si lanciano occhiatine d'intesa, non rimpiangendo affatto i giorni sulle due ruote. Pochi chilometri e sull'auto del Team Sky che ci ospita così come su quella degli altri team arriva la comunicazione di radio corsa: corsa neutralizzata a Ovada, quasi ai piedi del Turchino. L'arrivo al "traguardo intermedio" regala immagini d'altri tempi, di quelle che fanno ancora amare questo sport ai milioni di appassionati, mentre i direttori sportivi rivedono la tattica di gara e i massaggiatori riorganizzano il piano alimentare.
Tutti sui supertecnologici bus per scongelarsi e rifocillarsi allora, e trasferimento in autostrada fino a Cogoleto. Qui la corsa parte per la seconda volta alle 15 per i 6 fuggitivi di giornata e 7'10" dopo per il resto del gruppo (alla ripartenza verso Sanremo una quindicina di corridori si ritirano tra cui l'azzurro Sella e due tra i favoriti per la vittoria Goss e il belga Tom Boonen), mentre la direzione di corsa decide di "tagliare" anche la salita delle Manie. La conseguenza immediata è che il gruppo deve tirare a mille da subito per ricucire lo strappo con i fuggitivi che sentono profumo d'impresa in una corsa storica. Il sogno svanisce a una trentina di chilometri dal traguardo per i tre reduci della fuga, ripresi dal gruppo ormai ridotto a 50 unità trainato dal Team Sky.
Succede dunque tutto negli ultimi chilometri. Gilbert attacca nella discesa della Cipressa e si porta dietro altri 11 corridori. Non c'è accordo e così partono in 3: Stannard, Vorganov e Chavanel. In fondo al Poggio arrivano in 6. C'e' Sagan, ma quando la più pazza delle Sanremo sembra aver trovato una certezza, ecco sbucare Ciolek. Pazza, pazza Milano-Sanremo.
(da Sanremo)
Dopo una gara da tregenda, funestata da gelo e neve, la Milano Sanremo 2013 va a allo sprint al tedesco Gerald Ciolek, che beffa Peter Sagan. Nella volata a ranghi ridotti il terzo posto è dello svizzero Fabian Cancellara (RadioShack). Il primo degli italiani è Luca Paolini (Katusha), giunto quinto insieme al gruppetto dei migliori.
Pioggia a Milano, pioggia a Sanremo, pioggia sul percorso, corsa neutralizzata tra Ovada e Arenzano causa neve sul Turchino (ripartenza dal 160° km circa, a 126.5 km dal traguardo, attorno alle 14.30). I fuggitivi (Montaggi, Bak, Lastras, Fortin, Belkov e Rosa) riprendono strada alle 15 in punto; 7'10" dopo via al resto del gruppo. "Taglio" anche della salita delle Manie: e meno male che la chiamano Classica di Primavera! Alla fine è Ciolek, come detto, a vincere la più pazza delle Milano-Sanremo, che per la prima volta si è corsa di domenica - e pensando al sole e alle temperature miti di ieri la scelta degli organizzatori sa non poco di beffa per i 200 al via.
Pioggia debole alla partenza in Piazza Castello a Milano, ma già su twitter arrivano le prime e poco rassicuranti immagini della neve che comincia a cadere tra Ovada e il Turchino. Gli ex corridori oggi sulle ammiraglie si lanciano occhiatine d'intesa, non rimpiangendo affatto i giorni sulle due ruote. Pochi chilometri e sull'auto del Team Sky che ci ospita così come su quella degli altri team arriva la comunicazione di radio corsa: corsa neutralizzata a Ovada, quasi ai piedi del Turchino. L'arrivo al "traguardo intermedio" regala immagini d'altri tempi, di quelle che fanno ancora amare questo sport ai milioni di appassionati, mentre i direttori sportivi rivedono la tattica di gara e i massaggiatori riorganizzano il piano alimentare.
Tutti sui supertecnologici bus per scongelarsi e rifocillarsi allora, e trasferimento in autostrada fino a Cogoleto. Qui la corsa parte per la seconda volta alle 15 per i 6 fuggitivi di giornata e 7'10" dopo per il resto del gruppo (alla ripartenza verso Sanremo una quindicina di corridori si ritirano tra cui l'azzurro Sella e due tra i favoriti per la vittoria Goss e il belga Tom Boonen), mentre la direzione di corsa decide di "tagliare" anche la salita delle Manie. La conseguenza immediata è che il gruppo deve tirare a mille da subito per ricucire lo strappo con i fuggitivi che sentono profumo d'impresa in una corsa storica. Il sogno svanisce a una trentina di chilometri dal traguardo per i tre reduci della fuga, ripresi dal gruppo ormai ridotto a 50 unità trainato dal Team Sky.
Succede dunque tutto negli ultimi chilometri. Gilbert attacca nella discesa della Cipressa e si porta dietro altri 11 corridori. Non c'è accordo e così partono in 3: Stannard, Vorganov e Chavanel. In fondo al Poggio arrivano in 6. C'e' Sagan, ma quando la più pazza delle Sanremo sembra aver trovato una certezza, ecco sbucare Ciolek. Pazza, pazza Milano-Sanremo.