E ora occhi sul Giro: Wiggins e Nibali cercano avversari...

Ciclismo
Un momento della sfida tra Nibali e Wiggins al Tour 2012: allora il successo fu dell'inglese del Team Sky (Getty)
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A meno di un mese dal via, la corsa rosa sembra chiusa ai due grandi favoriti. L'inglese finora si è nascosto e non ha ancora il cambio di ritmo. Il siciliano ha vinto la Tirreno-Adriatico in grande stile e punta la Liegi. Gli altri? Non pervenuti

di Stefano Rizzato

A.A.A. cercasi rivali credibili. Astenersi perditempo (in salita o a crono). Wiggins e Nibali potrebbero mettere un annuncio, in vista del prossimo Giro d’Italia. Nessuno, per quanto visto nella prima parte di stagione, sembra in grado di intromettersi nel loro duello per la maglia rosa. Scarponi, Evans e Basso, Hesjedal e Samuel Sanchéz: tutti uno o più gradini sotto ai due grandi favoriti.

Tra un mese, l’11 maggio, il pavé e le imprese di Fabian Cancellara saranno già un ricordo. E il mondo del pedale guarderà solo ai 55 chilometri tra Gabicce e Saltara. Sarà quello, una lunga cronometro, il primo grande banco di prova del Giro d’Italia 2013, al via da Napoli il prossimo 4 maggio. Tra un mese, il duello sarà tutto rosa. Tra chi finora si è preparato lontano dai riflettori e dai pericoli del Nord.

A dire il vero, un antipasto della grande sfida si vedrà già dal 16 al 19 aprile al Giro del Trentino: al via ci saranno sia Wiggins che Nibali, ma forse non vorranno scoprire le proprie carte. Specie l’italiano non ha bisogno di raccogliere risultati, dopo aver trionfato – in grande stile – alla Tirreno-Adriatico. Per lo “Squaletto” l’appuntamento dolomitico servirà a prepararsi per la Liegi-Bastogne-Liegi del 21 aprile, dove Nibali vorrà vendicare lo smacco subito l’anno scorso da Iglinsky.

Dopo l’abbuffata di successi del 2012, Wiggins si è invece relativamente riposato. Per il campione del Team Sky il Giro è la grande priorità di stagione e così il britannico non ha voluto rischiare di entrare in forma troppo presto. Il miglior piazzamento di Sir Bradley risale alla recente Volta a Catalunya, finita al quinto posto. Una corsa che ha detto quello che ci si aspettava: che la preparazione procede bene, ma che il cambio di ritmo è ancora tutto da costruire.

Buon per Wiggins che, intanto, i suoi uomini di fiducia nella Sky non se ne siano stati con le mani in mano. L’australiano Richie Porte sembra vivere la miglior stagione della carriera, con la vittoria alla Parigi-Nizza e i secondi posti nella generale del Critérium International e del Giro dei Paesi Baschi. Il pedale sembra girar bene anche a Sergio Henao, che in salita ha già conquistato due successi di tappa e proprio ai Paesi Baschi è stato terzo della generale. E pazienza se Chris Froome (1° al Critérium International e nel Giro dell’Oman e 2° alla Tirreno) si concentrerà solo sul Tour. E

gli altri? Come detto, è difficile trovare un rivale autorevole. Il detentore Hesjedal ha già fatto della difesa della maglia rosa la sua priorità stagionale. Ma fin qui ha corso poco – solo al Catalunya e nei paesi Baschi – e senza brillare. In Catalogna ha fatto miglior figura Michele Scarponi, che però non vince una corsa dal Giro nel 2011, per altro assegnatogli “a tavolino”. L’altro italiano da classifica, Ivan Basso, si è comportato benino (4° finale) solo alla Settimana Coppi e Bartali vinta dal giovane Diego Ulissi, (uno da tenere d’occhio sulle Ardenne e in chiave futura).

Chi solo da poco ha annunciato la sua preparazione è Cadel Evans: l’australiano ha fatto bene in Oman (terzo nella generale), ma sembra un po’ sparito. E sulle strade del Giro non sarà certo aiutato dai suoi 36 anni. Uno in più di Samuel Sanchéz, che pure sembra davvero in calo e ha “toppato” anche la corsa di casa, il Giro dei Paesi Baschi.