Lunga e pianeggiante, ecco la 17.a tappa del Giro
CiclismoOggi i corridori da Caravaggio (Bergamo) a Vicenza, attraverso un percorso lungo 214 chilometri. Verranno toccate sei province: Bergamo, Cremona, Brescia, Mantova, Verona e Vicenza. E' l'ultima prima delle grandi salite finali
La 17a tappa del Giro d'Italia porterà i corridori da Caravaggio (Bergamo) a Vicenza, attraverso un percorso lungo 214 chilometri. La partenza verrà data dalla Statale 11, alle 12,15, l'arrivo è previsto alle 17,15 in via Roma. Verranno toccate sei province: Bergamo, Cremona, Brescia, Mantova, Verona e Vicenza, con due le regioni coinvolte, il Veneto e la Lombardia.
La tappa sarà lunga e pianeggiante, si disputerà quasi interamente su strade larghe e rettilinee, con normali ostacoli al traffico in questo tipo di percorsi, come rotatorie, isole spartitraffico e sottopassaggi. Un breve tratto di percorso, dai km 110 a 130, sarà caratterizzato da numerose curve.
Dopo il traguardo volante a Orgiano (km 172), che seguirà quello posto al km 150,3, a Bonifacio, il percorso entrerà nei Monti Berici e la carreggiata si restringerà: gli organizzatori segnalano la presenza di svolte brusche e brevi discese tecniche. Dopo Nanto è prevista una breve salita, con un Gran premio della montagna di 4/a categoria, posto ai 402 metri d'altezza (dopo 197,9 km di corsa) di Crosara; seguirà una discesa molto veloce, con una parte finale piuttosto tecnica.
Gli ultimi km saranno interamente pianeggianti. Dopo i -3 all'arrivo si svolterà a destra, dove c'è un sottopassaggio ferroviario. Ai -1.700 metri altra svolta secca (carreggiata larga, ma in leggera salita) a sinistra. Seguiranno tratti rettilinei fino allo spezzone finale su asfalto, che è lungo 250 metri e largo 8. Nell'ultima parte del tracciato prevista la presenza di ostacoli, come rotatorie e isole spartitraffico.
Il Giro d'Italia non ha mai toccato Caravaggio; per la 9/a volta, invece, approda a Vicenza: nel 1932, vinse Guerra; nel 1950, lo svizzero Koblet; nel 1953, Monti; nel 1961, Zamboni; nel 1967, a Monte Berico, lo spagnolo Francisco Ibarra Gabica; nel 1977, il belga Demeyer; nel 1983, Rosola; nel 1996, Cipollini.
La tappa sarà lunga e pianeggiante, si disputerà quasi interamente su strade larghe e rettilinee, con normali ostacoli al traffico in questo tipo di percorsi, come rotatorie, isole spartitraffico e sottopassaggi. Un breve tratto di percorso, dai km 110 a 130, sarà caratterizzato da numerose curve.
Dopo il traguardo volante a Orgiano (km 172), che seguirà quello posto al km 150,3, a Bonifacio, il percorso entrerà nei Monti Berici e la carreggiata si restringerà: gli organizzatori segnalano la presenza di svolte brusche e brevi discese tecniche. Dopo Nanto è prevista una breve salita, con un Gran premio della montagna di 4/a categoria, posto ai 402 metri d'altezza (dopo 197,9 km di corsa) di Crosara; seguirà una discesa molto veloce, con una parte finale piuttosto tecnica.
Gli ultimi km saranno interamente pianeggianti. Dopo i -3 all'arrivo si svolterà a destra, dove c'è un sottopassaggio ferroviario. Ai -1.700 metri altra svolta secca (carreggiata larga, ma in leggera salita) a sinistra. Seguiranno tratti rettilinei fino allo spezzone finale su asfalto, che è lungo 250 metri e largo 8. Nell'ultima parte del tracciato prevista la presenza di ostacoli, come rotatorie e isole spartitraffico.
Il Giro d'Italia non ha mai toccato Caravaggio; per la 9/a volta, invece, approda a Vicenza: nel 1932, vinse Guerra; nel 1950, lo svizzero Koblet; nel 1953, Monti; nel 1961, Zamboni; nel 1967, a Monte Berico, lo spagnolo Francisco Ibarra Gabica; nel 1977, il belga Demeyer; nel 1983, Rosola; nel 1996, Cipollini.