Di Luca positivo: "Sono sorpreso". E Lance: "Sei stupido"

Ciclismo
Danilo Di Luca è risultato positivo all'Epo dopo un controllo a sorpresa lo scorso 29 aprile

Dopo l'annullamento della 19esima tappa, un'altra tegola piomba sulla corsa rosa: il secondo caso di doping di questa edizione. L'abruzzese, già positivo alla Cera nel 2009, avrebbe fatto uso di Epo. Armstrong lo insulta via Twitter

Danilo Di Luca è risultato positivo all'Epo a un test antidoping a sorpresa effettuato il 29 aprile a casa sua. Il ciclista abruzzese, attualmente in gara al Giro d'Italia, era già risultato positivo al Cera alla corsa rosa del 2009.

Lance Armstrong non le manda a dire e così, sul suo profilo twitter, commenta con poca delicatezza la nuova positività all'Epo di Di Luca: "Anche se io ho zero credito sull'argomento doping, non riesco a non pensare: veramente Di Luca? Tu sei fottutamente stupido"...



Attualmente il corridore nato a Spoltore (Pescara) si trovava al 26.o posto nella classifica generale della corsa rosa, con un distacco di 33'33" dalla maglia rosa Nibali. Di Luca, nei giorni scorsi, era riuscito anche a occupare il 20.o posto della graduatoria. Nel 2007, dopo la vittoria al Giro d'Italia, Di Luca era stato squalificato per tre mesi nell'ambito dell'operazione denominata 'Oil for Drugs', a causa della frequentazione con il medico Carlo Santuccione.

Di Luca: "Sono sorpreso" - "Non me l'aspettavo, è stata una sorpresa per me: sono deluso", le prime parole di Di Luca ai giornalisti. "Faremo le controanalisi, ora penso solo a stare tranquillo", ha aggiunto all'uscita dall'hotel Dimaro.
Il corridore, che non sembrava giù di morale, è uscito alle 13.10, dopo aver chiesto un passaggio a un amico: i due sono saliti a bordo di un'Audi e sono partiti verso l'Abruzzo. La squadra della Vini Fantini-Selle Italia aveva lasciato Di Luca in albergo e si è trasferita a Merano da dove proseguirà il Giro. Di Luca è stato licenziato dal team e, se le controanalisi confermeranno la sua positività, andrà incontro a una sicura radiazione.

La rabbia di Scinto - "Con me il signor Danilo Di Luca ha chiuso. Cosa avrei dovuto fare? L'ho licenziato". Lo ha detto all'ANSA Luca Scinto, direttore sportivo della Vini Fantini-Selle Italia, dopo avere appreso la notizia della seconda positività del corridore abruzzese. "Secondo me, si tratta di gente malata, che non si rende conto della realtà della vita - aggiunge -. Io Di Luca in squadra non l'ho mai voluto, l'ha scelto lo sponsor e adesso se ne assuma le responsabilità".

Sospeso dall'UCI - Intanto, mentre l'Unione ciclistica internazionale ha sospeso in via provvisoria Di Luca, una dura condanna arriva anche dai ciclisti professionisti italiani. "Se le controanalisi - si legge in una nota - dovessero confermare la sua positività all'Epo riscontrata nel controllo a sorpresa effettuato il 29 aprile alla vigilia del Giro d'Italia, l'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani (ACCPI), per mandato dei suoi associati, ricorrerà alle vie legali per il gravissimo danno d'immagine provocato dal suddetto atleta all'intera categoria. Il ciclismo si sta impegnando con tutte le sue forze per ritrovare credibilità e affetto agli occhi del pubblico; il gruppo non accetta che il comportamento folle di un elemento danneggi l'immagine dell'intero movimento".

La reazione dell'organizzazione del Giro - "In questo momento non commentiamo della vicenda di Di Luca, visto che abbiamo altro a cui pensare". Lo ha detto all'ANSA, Matteo Pastore, direttore delle relazioni esterne della Rcs Sport, la società che organizza il Giro d'Italia di ciclismo.
"Danilo ha tradito ancora una volta il ciclismo, ma sono contento che non sia un giovane. Danilo ha costruito la sua fine e appartiene a una generazione che ha navigato nel sistema doping", ha detto il direttore di corsa, Mauro Vegni. Durissimo anche il direttore del Giro, Michele Acquarone: "Mi ha mandato un sms scrivendo 'non so cosa dire, mi dispiace'. Io credo che se una persona ti chiede fiducia guardandoti negli occhi e poi ti tradisce, allora vuol dire che ha un problema serio, in questo caso al limite della dipendenza".