
Tutti aspettavano Cavendish, Sagan e Greipel e invece il primo a far doppietta è questo ragazzone di Arnstad che continua a togliersi soddisfazioni dopo la prima maglia gialla. E questa volta gli avversari erano tutti lì -

Capiamoci: l'inglese è troppo nervoso, sbaglia volata e nella foga taglia la strada all'olandese. Ma Veelers che faceva lì, alla ruota del compagno Kittel, smettendo di pedalare a 50 metri dall'arrivo? La manovra più pericolosa è la sua -

E che dire del percorso? Tre chilometri tutti piatti e dritti per arrivare su una curva a 175 metri dall'arrivo. Viene persino da chiedersi se gli organizzatori lo facciano apposta a far rischiare la pelle ai protagonisti del Tour -

E pensare che ancora una volta il suo treno aveva schiantato la concorrenza di quello dell'Omega Pharma di Cavendish. Sembrava tutto fatto, ma poi, negli ultimi 20 metri, si è spenta la luce ed è arrivata la beffa. Forse non si aspettava la rimonta -

Bravo l'italiano non tanto per il risultato, piuttosto anonimo (ma resta il migliore dei nostri, 17esimo), quanto per il numero con cui evita Veelers caduto al centro della strada. Così evita anche un'ammucchiata che avrebbe creato guai a molti colleghi -

Un po' penalizzato dalla caduta, un po' dall'assenza di un treno, un po' dal fatto che - in fondo - volate di gruppo con Cavendish, Kittel e Greipel non fanno per lui. Come sprinter è il quarto più forte al mondo. Per sua fortuna è molto molto altro -

Questa volta almeno ci prova, a fare la volata. Certo è che i giorni migliori, quelli in cui per dire vinceva una Milano-Sanremo, sembrano davvero lontani e il suo 11esimo posto lo testimonia. Unico neo nell'eccellente Tour dell'Orica GreenEdge -