
Se tre indizi fanno una prova, siamo di fronte a un fenomeno che ora si è pienamente rivelato. Dopo la vittoria nella prima tappa e la splendida rimonta su Greipel nella decima, ecco il terzo sigillo davanti a un esterrefatto Cavendish. Perfetto -

L'atleta dell'isola di Man non è molto abituato ad essere battuto, ma in questo Tour inizia a capitargli spesso. Il conto con Kittel è di una vittoria a tre e, se non fosse anche lui abbastanza giovane, verrebbe da parlare di passaggio di consegne -

Regolarissimo e detentore della maglia verde per dispersione, Sagan ha però buttato una mezza occasione, nella 12esima tappa. La volata diventata ristretta per la maxi-caduta poteva favorirlo, ma allo sprint si è confermato inferiore ai velocisti puri -

Il velocista della Lampre inizia a comparire sempre più spesso e sempre meno sullo sfondo nelle foto degli arrivi del Tour. Resta un gradino sotto i fenomeni della volata, ma lotta e si conferma in crescita dopo il brutto Giro d'Italia -

Maglia nera di giornata senza dubbio al treno della squadra di Greipel: Henderson e compagni finiscono per sbattere su un marciapiede mentre risalgono il gruppo e così tirano per terra il capitano e qualche decina di colleghi. Maldestri -

A farne le spese è stato il talento norvegese, che ha tagliato il traguardo dolorante e ha poi avuto la conferma della frattura della clavicola. Bruttissima tegola per il Team Sky e il suo capitano in giallo -

Da parte sua Froome era stato bravissimo a mantenersi nelle primissime posizioni del gruppo, modo perfetto per evitare guai. A un certo punto, sembrava avesse quasi voglia di scattare e anticipare i velocisti. Sembra sempre più solido anche mentalmente -

Uno così, come non amarlo? Nelle tappe di pianura, quelle dove la volata è quasi certezza, ci prova sempre. Con il gruppo alle costole, a 12 km dall'arrivo, gli altri mollano e lui no: ostinatamente proteso verso una vittoria che neppure stavolta arriva -