Vos, oro mondiale a Firenze. Italia di bronzo con la Ratto

Ciclismo
Marianne Vos, olandese, è la campionessa del mondo di ciclismo (Foto Getty)

MONDIALI 2013. Terzo titolo iridato per l'olandese, ma prima medaglia azzurra con la super 19enne di Moncalieri. I crampi condizionano il finale della Guderzo. Seconda la svedese Johansson. Tra gli juniores, successo e conferma per van der Poel

Un bis annunciato, o forse sarebbe meglio definirlo un tris previsto. Marianne Vos si conferma imbattibile e si aggiudica per distacco la gara in linea Elite dei Mondiali in Toscana, l'ultima di un folto programma che si concluderà con l'equivalente maschile. Ed è arrivata anche la prima medaglia italiana, poco importa se del metallo meno pregiato: l'ha conquistata Rossella Ratto, piemontese di Moncalieri (Torino) che fra meno di un mese compirà vent'anni. Un'atleta con un futuro luminosissimo davanti a sè, dunque. Il primo riconoscimento è donna, come sempre avviene da qualche tempo a questa parte nel ciclismo. La Ratto è stata bravissima a resistere fino all'ultimo a ruota della svedese Emma Johansson, che le ha tolto una medaglia d'argento ampiamente meritata. Il bronzo di Rossella è stato il paradigma della prova delle azzurre che, con Elisa Longo Borghini (ottava al traguardo) e la più esperta Tatiana Guderzo (settima), fermata dai crampi negli ultimi chilometri, hanno dato battaglia e messo a dura prova la resistenza della Vos, attaccandola a turno perfino in discesa. La pluridecorata atleta che vince su pista, sullo sterrato e su strada non ha mai ceduto nemmeno un metro, legittimando un successo annunciato ma non per questo meno difficile. Tutto si è deciso sulle rampe dell'ultimo passaggio in via Salviati, un violento strappo di 700 metri che pesa come un macigno sulle gambe delle atlete: è stato lì che la Vos è scattata, sprigionando tutta la forza e la potenza in suo possesso. L'olandese, in pochi metri, ha creato il vuoto, lasciando alle compagne di fuga solo la possibilità di inseguirla. Johansson e Ratto sono state le uniche a resistere alla fuga per la vittoria della tre volte campionessa iridata. Prima dell'azione finale, una grossissima mano alla Vos l'aveva data la connazionale Anna Van der Breggen che in compagnia dell'australiana Tiffany Cromwell, aveva costretto Longo Borghini a chiudere il 'buco' che si era creato in testa alla corsa. Una mossa strategica, sotto molti aspetti decisiva, prima del violento attacco della Vos, entrata nella fuga vincente con altre 10 concorrenti a una quarantina di km dall'arrivo. La presenza delle tre azzurre faceva ipotizzare un finale ancor piu' soddisfacente per il ct 'Dino' Salvoldi, ma alla fine è arrivato "solo" un bronzo, che rappresenta il primo alloro di una manifestazione finora avara di soddisfazioni per i colori italiani.

Campione del mondo junior
- E' l'olandese Mathieu Van Der Poel il nuovo campione del mondo tra gli uomini junior. Ha tagliato in solitaria il traguardo grazie ad una fuga nata nel corso dell'ultimo giro. Seconda piazza per il danese Pedersen, che ha regolato allo sprint il gruppetto inseguitore; terzo l'albanese Iltjan Nika. Primo degli italiani è Lorenzo Rota, giunto quinto al traguardo.
La fuga principale di giornata è poco dopo la partenza, avvenuta alle 8,30 da Montecatini Terme, quando prendono il largo il norvegese Sylta, il bielorusso Zhyhunou, l'argentino Crisafulli e il ceco Schlegel, seguiti nell'allungo dallo sloveno Kumar, il francese Riviere, il danese Jeppesen, il belga Allegaert, l'olandese De Jong, lo statunitense Mostov, gli italiani Andreoletti e Lizde, il tedesco Konig, il colombiano Martinez e l'australiano Fitter. Toccano un vantaggio massimo di 5'05', poi vengono ripresi: gli ultimi a cedere sono Lidze e Martinez.

Il colombiano stacca l'italiano al penultimo passaggio in via Salviati, quando su di lui si porta il francese Bonnamour, campione europeo in carica. I due iniziano l'ultimo giro con 14" sul gruppo dei migliori. Bonnamour stacca Martinez verso Fiesole, proprio mentre dal gruppo scatta Van Der Poel che lo riaggancia per poi staccarlo inesorabilmente in via Salviati: negli ultimi cinque km mantiene un margine sufficiente ad arrivare al traguardo sventolando la bandiera olandese, mentre alle sue spalle viene lanciata la volata, vinta da Pedersen (che quest'anno si è imposto nella Parigi-Roubaix Junior) su Nika (che vive a Prato e corre per la squadra toscana Cipriani & Gestri). Quinta piazza per Lorenzo Rota, primo degli italiani.