New York, nasce un team per la Mela: "Vogliamo il Tour"
CiclismoLa metropoli Usa ha ufficialmente una squadra professionale. Si chiama Champion System-Stan's NoTubes (dal nome dello sponsor specializzato in componenti per bici). Dietro ci sono Igor Volshteyn, Mitch Jacaruso e Greg Olsen, tre guru della finanza
New York ha ufficialmente una squadra di ciclismo professionale. Si chiama Champion System-Stan's NoTubes (dal nome dello sponsor specializzato in componenti per bici) e inizierà a gareggiare dal basso, ossia a livello nazionale. Ma le ambizioni sono già grandi e per il futuro si sogna il Tour de France.
Dietro la squadra ci sono tre uomini con la passione per la bici: Igor Volshteyn, 37 anni, Mitch Jacaruso, 46, e Greg Olsen, 44. Tutti vengono dal mondo dei servizi finanziari, da Wall Street. In realtà la città di New York non è nuova al professionismo su due ruote. Già alla fine del 19° secolo, il ciclismo era uno degli sport più popolari al Madison Square Garden, ma la sua fama è stata poi offuscata dal basket. Il ciclismo venne così relegato a un'attività da weekend, per pochi appassionati. "Siamo tutti ambiziosi - ha detto Volshteyn - e aspiriamo a diventare di prima classe".
Riuscire a gareggiare in Europa rappresenterebbe una svolta per la storia del ciclismo locale, visto che negli anni ogni ciclista di talento è stato costretto a lasciare la Grande Mela perché il livello non andava oltre quello amatoriale.
Dietro la squadra ci sono tre uomini con la passione per la bici: Igor Volshteyn, 37 anni, Mitch Jacaruso, 46, e Greg Olsen, 44. Tutti vengono dal mondo dei servizi finanziari, da Wall Street. In realtà la città di New York non è nuova al professionismo su due ruote. Già alla fine del 19° secolo, il ciclismo era uno degli sport più popolari al Madison Square Garden, ma la sua fama è stata poi offuscata dal basket. Il ciclismo venne così relegato a un'attività da weekend, per pochi appassionati. "Siamo tutti ambiziosi - ha detto Volshteyn - e aspiriamo a diventare di prima classe".
Riuscire a gareggiare in Europa rappresenterebbe una svolta per la storia del ciclismo locale, visto che negli anni ogni ciclista di talento è stato costretto a lasciare la Grande Mela perché il livello non andava oltre quello amatoriale.