Uran vuole stupire ancora: dopo la bianca punta la rosa
CiclismoGIRO D'ITALIA -6. Nel 2012, al primo Giro da protagonista, fu 7° e maglia bianca di miglior giovane. L'anno scorso secondo dietro a Nibali. Ora Rigoberto Uran si cuce addosso senza paura i gradi di favorito e si prepara ad infiammare l'ultima settimana
di Matteo Veronese
Rigoberto Uran da Urrao, pueblo a 1800 metri d'altitudine non distante da Medellin, è il corridore sul quale la Omega-Pharma ha deciso di puntare forte per provare a conquistare la classifica generale del Giro. Un cambio di rotta abbastanza netto per un team che storicamente si è sempre concentrato sui successi di tappa o le grandi classiche di un giorno. La scelta è ricaduta sul forte scalatore colombiano, scuola in decisa ascesa, capace di un esordio folgorante sulle strade del Giro. Avrà la quasi totalità della squadra a disposizione, ma sarà soprattutto quando la strada si impennerà nell'ultima settimana, su salite come Plan di Montecampione o lo Zoncolan, che Uran potrà davvero fare la differenza e infiammare la rivalità con il connazionale Quintana.
Un capitano per la "rosa". Negli ultimi due anni Uran è letteralmente esploso al Giro, conquistando la classifica dei giovani nel 2012 e arrivando secondo lo scorso anno dietro a Nibali. L'assenza dello scalatore siciliano lo rende uno dei grandi favoriti alla vittoria finale. Oltre ad alcuni importanti successi di tappa, tra cui quello proprio al Giro 2013 sul Montasio, in carriera Uran vanta anche un argento olimpico a Londra 2012 e due bei piazzamenti al Giro di Lombardia.
Un Romandia tentennante, per ora. Uran ha affinato l'avvicinamento al Giro in corse mediamente impegnative come il Giro dell'Oman e soprattutto la Tirreno-Adriatica, dove ha "testato" la gamba chiudendo fuori dai 20. Le prove generali le sta facendo al Giro di Romandia, dove però fatica a rimanere nel gruppo dei migliori, e per migliori intendiamo i grandi che si daranno battaglia al Tour, come Froome e Nibali, per intenderci: dopo tre tappe è già a 3'36" dal leader Spilak.
In fuga dai narcos. Il Giro partirà dal Belfast con una cronosquadre. Ma la prima cronometro Rigoberto Uran l'ha corsa senza quasi saperlo. A 14 anni lo zio gli regala una bicicletta e la sua prima corsa (vinta) è proprio una corsa contro il tempo: "Mi dissero di abbassare la testa e pedalare fino a quando non avessi visto tanta gente", ha raccontato Rigo. Pochi mesi dopo, l'omicidio del padre (colpito da un proiettile vagante in una sparatoria tra narcos) lo costringe ad accantonare il sogno di diventare un ciclista professionista e a vendere biglietti della lotteria per aiutare la mamma e la sorella, ma è proprio in sella alla bici che arrivano i primi successi in patria e i primi guadagni una volta trasferitosi in Europa. Ora, con i gradi di capitano, proverà a realizzare uno dei suoi sogni.
Rigoberto Uran da Urrao, pueblo a 1800 metri d'altitudine non distante da Medellin, è il corridore sul quale la Omega-Pharma ha deciso di puntare forte per provare a conquistare la classifica generale del Giro. Un cambio di rotta abbastanza netto per un team che storicamente si è sempre concentrato sui successi di tappa o le grandi classiche di un giorno. La scelta è ricaduta sul forte scalatore colombiano, scuola in decisa ascesa, capace di un esordio folgorante sulle strade del Giro. Avrà la quasi totalità della squadra a disposizione, ma sarà soprattutto quando la strada si impennerà nell'ultima settimana, su salite come Plan di Montecampione o lo Zoncolan, che Uran potrà davvero fare la differenza e infiammare la rivalità con il connazionale Quintana.
Un capitano per la "rosa". Negli ultimi due anni Uran è letteralmente esploso al Giro, conquistando la classifica dei giovani nel 2012 e arrivando secondo lo scorso anno dietro a Nibali. L'assenza dello scalatore siciliano lo rende uno dei grandi favoriti alla vittoria finale. Oltre ad alcuni importanti successi di tappa, tra cui quello proprio al Giro 2013 sul Montasio, in carriera Uran vanta anche un argento olimpico a Londra 2012 e due bei piazzamenti al Giro di Lombardia.
Un Romandia tentennante, per ora. Uran ha affinato l'avvicinamento al Giro in corse mediamente impegnative come il Giro dell'Oman e soprattutto la Tirreno-Adriatica, dove ha "testato" la gamba chiudendo fuori dai 20. Le prove generali le sta facendo al Giro di Romandia, dove però fatica a rimanere nel gruppo dei migliori, e per migliori intendiamo i grandi che si daranno battaglia al Tour, come Froome e Nibali, per intenderci: dopo tre tappe è già a 3'36" dal leader Spilak.
In fuga dai narcos. Il Giro partirà dal Belfast con una cronosquadre. Ma la prima cronometro Rigoberto Uran l'ha corsa senza quasi saperlo. A 14 anni lo zio gli regala una bicicletta e la sua prima corsa (vinta) è proprio una corsa contro il tempo: "Mi dissero di abbassare la testa e pedalare fino a quando non avessi visto tanta gente", ha raccontato Rigo. Pochi mesi dopo, l'omicidio del padre (colpito da un proiettile vagante in una sparatoria tra narcos) lo costringe ad accantonare il sogno di diventare un ciclista professionista e a vendere biglietti della lotteria per aiutare la mamma e la sorella, ma è proprio in sella alla bici che arrivano i primi successi in patria e i primi guadagni una volta trasferitosi in Europa. Ora, con i gradi di capitano, proverà a realizzare uno dei suoi sogni.