Giro, lunga e sfiancante: il profilo della 6ª tappa
CiclismoDa Sassano a Montecassino, per un totale di 247 km. Due gran premi della montagna ma soprattutto l'incognita della lunghezza e quell'ultima salita verso l'abbazia con pendenze che arrivano al 9%, che sembra disegnata per i migliori finisseur
Dopo aver festeggiato la prima vittoria azzurra in quel di Viggiano grazie a Diego Ulissi, prosegue la risalita dello stivale da parte della carovana del Giro d'Italia, dalla Campania al Lazio. Nella 6ª tappa da Sassano a Montecassino, meteo a parte (anche in Basilicata il gruppo ha dovuto fare i conti con la pioggia), le insidie sono due. In primis la lunghezza della frazione, che con i suoi 247 km è la seconda più lunga della corsa rosa. La seconda difficoltà è rappresentata dall'arrivo in leggera salita: poco duro per pensare a una selezione, ma invitante per chi vuole tentare una fuga da lontano.
Gli ultimi 8 km, da Cassino a Montecassino, sono pittosto impegnativi, specialmente pensando allo sforzo prodotto nelle precedenti ore di gara. L'ascesa è morbida, al 5%, ma con punte del 9%. Tanto basta per escludere i velocisti dal traguardo finale e pensare che si possa arrivare allo sprint con un gruppo ristretto di corridori, così come a Viggiano. I finisseur come Ulissi e Boasson Hagen sono allertati. Sarà l'occasione per gli inseguitori, Evans su tutti, per cercare di rosicchiare altri preziosi secondi alla maglia rosa, ancora sulle spalle dell'australiano Matthews.
La tappa presenta alcune suggestive peculiarità. L'arrivo ai 484 metri di Montecassino (GPM di seconda categoria) coincide con i 70 anni del bombardamento dell'abbazia rasa al suolo il 18 febbraio 1944 e poi ricostruita. Nel mezzo della tappa i corridori toccheranno Eboli (dove si fermò il Cristo del romanzo di Carlo Levi) e la Reggia di Caserta. Dal punto di vista sportivo, invece, un gran premio della montagna di quarta categoria è fissato a Cava de' Tirreni, dopo 103 km. Anche se i fuochi d'artificio saranno tutti concentrati negli ultimi 8 km di salita.
Gli ultimi 8 km, da Cassino a Montecassino, sono pittosto impegnativi, specialmente pensando allo sforzo prodotto nelle precedenti ore di gara. L'ascesa è morbida, al 5%, ma con punte del 9%. Tanto basta per escludere i velocisti dal traguardo finale e pensare che si possa arrivare allo sprint con un gruppo ristretto di corridori, così come a Viggiano. I finisseur come Ulissi e Boasson Hagen sono allertati. Sarà l'occasione per gli inseguitori, Evans su tutti, per cercare di rosicchiare altri preziosi secondi alla maglia rosa, ancora sulle spalle dell'australiano Matthews.
La tappa presenta alcune suggestive peculiarità. L'arrivo ai 484 metri di Montecassino (GPM di seconda categoria) coincide con i 70 anni del bombardamento dell'abbazia rasa al suolo il 18 febbraio 1944 e poi ricostruita. Nel mezzo della tappa i corridori toccheranno Eboli (dove si fermò il Cristo del romanzo di Carlo Levi) e la Reggia di Caserta. Dal punto di vista sportivo, invece, un gran premio della montagna di quarta categoria è fissato a Cava de' Tirreni, dopo 103 km. Anche se i fuochi d'artificio saranno tutti concentrati negli ultimi 8 km di salita.