Giro, in Umbria tra saliscendi: il profilo della 7.a tappa
CiclismoDa Frosinone a Foligno per un totale di 211 km. Due gran premi della montagna, uno scollinamento oltre i 1000 metri ma anche un finale di frazione agevole che potrebbe riaprire la strada ai velocisti
Ancora una tappa lunga, ma dal quoziente di difficoltà minimo per il Giro d'Italia, che prosegue la risalita dello stivale dal Lazio all'Umbria. Dopo il finale pirotecnico di Montecassino, che ha consolidato la maglia rosa sulle spalle di Matthews e creato il primo solco in classifica generale, il gruppo affronta i 211 km da Frosinone a Foligno.
Si tratta comunque di una frazione meno scontata di quanto possa apparire. Subito dopo la partenza da Frosinone si sale ai 1007 metri del Valico di Arcinazzo, gran premio della montagna di terza categoria: uno strappo utile per favorire una fuga. Giunti in Umbria, ci sono altri saliscendi da affrontare fino al GPM del Valico della Somma (646 metri).
Gli ultimi 40 km sono di nuovo pianeggianti e veloci. Una distanza sufficiente per i velocisti per recuperare il terreno perduto e presentarsi all'arrivo di Foligno col gruppo, per giocarsi la volata. Per la città umbra si tratta di un gradito ritorno della carovana rosa dopo 46 anni. Nell'ultima occasione a spuntarla fu Franco Bitossi.
Potrebbe essere il giorno di gloria per qualche gregario in fuga, oppure il ritorno dello sprint, orfano del mago Kittel. Dopo la caduta di ieri, naso all'insù per il meteo. Le previsioni però non sono delle migliori e la pioggia dovrebbe accompagnare il gruppo ancora una volta.
Si tratta comunque di una frazione meno scontata di quanto possa apparire. Subito dopo la partenza da Frosinone si sale ai 1007 metri del Valico di Arcinazzo, gran premio della montagna di terza categoria: uno strappo utile per favorire una fuga. Giunti in Umbria, ci sono altri saliscendi da affrontare fino al GPM del Valico della Somma (646 metri).
Gli ultimi 40 km sono di nuovo pianeggianti e veloci. Una distanza sufficiente per i velocisti per recuperare il terreno perduto e presentarsi all'arrivo di Foligno col gruppo, per giocarsi la volata. Per la città umbra si tratta di un gradito ritorno della carovana rosa dopo 46 anni. Nell'ultima occasione a spuntarla fu Franco Bitossi.
Potrebbe essere il giorno di gloria per qualche gregario in fuga, oppure il ritorno dello sprint, orfano del mago Kittel. Dopo la caduta di ieri, naso all'insù per il meteo. Le previsioni però non sono delle migliori e la pioggia dovrebbe accompagnare il gruppo ancora una volta.