Giro, l'ora delle salite. Omaggio a Pantani con il Carpegna

Ciclismo
Il profilo dell'ottava tappa, con tre GPM e l'arrivo in salita
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Da Foligno a Montecopiolo, il Giro finalmente vedrà i ciclisti alle prese con le montagne. Tappa in cui sarà forte il ricordo del Pirata, con il Cippo di Carpegna, sul quale si allenava con costanza. La classifica sarà rivoluzionata

Tanta pianura e tre salite in rapida successione da mozzare il fiato per un finale pirotecnico nell'ottava tappa: la Foligno-Montecopiolo (provincia di Pesaro-Urbino) di 179 km, segna l'arrivo nel Giro della montagna che conta. E sarà una frazione intrisa del ricordo di Marco Pantani, protagonista di queste salite, e scomparso dieci anni fa.

Dall'Umbria alle Marche, sfiorando la Romagna. La parte iniziale del tracciato non presenta particolari difficoltà, ma negli ultimi 50 chilometri è lecito attendersi battaglia. È una delle tappe di questo Giro in cui forte è l'impronta di Marco Pantani. È sul Cippo di Carpegna, a 1.358 metri sull'Appennnino romagnolo, che il Pirata amava allenarsi: dal bivio al Cippo, uno dei tre gran premi della montagna previsti, ci sono poco meno di otto chilometri con pendenza media dell'otto per cento e punte del 13. La discesa verso valle è molto tecnica, con una carreggiata stretta. Arrivati a Maciano inizia la salita finale, 18 km divisi in due parti: la prima conduce a Villaggio del Lago (a 1000 metri, Gpm di seconda categoria).

La seconda porta all'arrivo di Montecopiolo: due ascese solo un po' meno impegnative (con una punta nella pendenza del 13% a ridosso del traguardo) ma che con il Carpegna nelle gambe potrebbero farsi sentire. Difficilmente, alla fine della tappa,la classifica generale non ne risentirà.