Giro, la quiete prima delle Alpi: la 13esima è per velocisti
Ciclismo
Dopo la crono dei vini e alla vigilia dell'arrivo a Oropa - che segna l'inizio della lunga settimana che deciderà la corsa rosa - ecco un'altra frazione interlocutoria. Saranno 157 km tutti piatti da Fossano a Rivarolo Canavese. Bouhanni pronto al poker
Un preludio soft alle grandi salite e alla settimana che deciderà il 97esimo Giro d'Italia. È questo la 13esima tappa, Fossano-Rivarolo Canavese, di 157 km. Si ripartirà con la nuova maglia rosa, Rigoberto Uran, autorevole padrone della cronometro di giovedì, e su un tracciato in linea tra i più brevi della corsa, tutto in Piemonte.
È una frazione che torna a far gola ai velocisti, che poi dovranno soprattutto soffrire. Tra tutti, c'è sempre lui: Nacer Bouhanni, tri-vincitore in questo Giro, pronto a fare il poker. Ma è chiaro che anche gli altri sprinter, anzi specialmente gli altri sprinter, vorranno piazzare la zampata e rifarsi di tutte le sconfitte patite. Una volta di più, sarà l'occasione per Ben Swift, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Roberto Ferrari.
Il percorso, infatti, non prevede particolari difficoltà altimetriche: c'e' solo un gpm di quarta categoria (ai 400 metri della Salita di Rivara, dopo 123 km) e qualche strappetto all'ingresso in Canavese, ma niente di insormontabile. Sul traguardo si passerà una prima volta a 27 km dal termine e poi al termine del circuito, per l'epilogo. Unica insidia - specie se si arriverà in volata - l'immancabile curva ai 300 metri che introduce nel rettilineo finale.
Dal punto di vista tattico, impossibile scartare a priori la riuscita di una fuga, visto che le energie iniziano a mancare a molte squadre. Certo è che i team dei velocisti - FDJ, Sky, Cannondale, Trek, Giant - hanno pochi altri obiettivi cui puntare e verosimilmente lavoreranno d'amore e d'accordo per tenere cucita la corsa, favoriti anche dal chilometraggio limitato.
È una frazione che torna a far gola ai velocisti, che poi dovranno soprattutto soffrire. Tra tutti, c'è sempre lui: Nacer Bouhanni, tri-vincitore in questo Giro, pronto a fare il poker. Ma è chiaro che anche gli altri sprinter, anzi specialmente gli altri sprinter, vorranno piazzare la zampata e rifarsi di tutte le sconfitte patite. Una volta di più, sarà l'occasione per Ben Swift, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Roberto Ferrari.
Il percorso, infatti, non prevede particolari difficoltà altimetriche: c'e' solo un gpm di quarta categoria (ai 400 metri della Salita di Rivara, dopo 123 km) e qualche strappetto all'ingresso in Canavese, ma niente di insormontabile. Sul traguardo si passerà una prima volta a 27 km dal termine e poi al termine del circuito, per l'epilogo. Unica insidia - specie se si arriverà in volata - l'immancabile curva ai 300 metri che introduce nel rettilineo finale.
Dal punto di vista tattico, impossibile scartare a priori la riuscita di una fuga, visto che le energie iniziano a mancare a molte squadre. Certo è che i team dei velocisti - FDJ, Sky, Cannondale, Trek, Giant - hanno pochi altri obiettivi cui puntare e verosimilmente lavoreranno d'amore e d'accordo per tenere cucita la corsa, favoriti anche dal chilometraggio limitato.
