Tutti contro tutti al Tour, premio di consolazione a Majka

Ciclismo
Rafal Majka esausto sul traguardo di Risoul (Getty)
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Ormai si corre per podio e vittorie di tappa. I francesi litigano per il secondo posto, Valverde lotta contro tutti. Bardet e Pinot si curano e si attaccano. Alla fine la spunta il ciclista della Tinkoff-Saxo che non doveva neppure esserci

di Francesco Pierantozzi

Siamo ai premi di consolazione e si litiga anche per quelli. I francesi per il secondo posto, Valverde contro tutti, Majka contro se stesso. Bardet e Pinot si curano, si attaccano, sprintano per un quarto posto all’arrivo in una tappone di montagna. Valverde, che non si fa amare da nessuno, in salita perde pezzi ma è sempre secondo in classifica: il vero obiettivo per chi corre un Tour diverso da Nibali. Majka, che non avrebbe nemmeno voluto venire al Tour, si prende una tappa griffata, con tanto di passaggio sull’Izoard.

Il polacco, sesto al Giro d’Italia, avrebbe dovuto guardarsi la sfida Froome-Contador-Nibali in tv ma il passaporto biologico fuori controllo di Roman Kreuziger lo ha spedito in Francia un po’ controvoglia. Majka, di costruzione un po’ italiana, di casa in Toscana, finito a quasi due ore in classifica generale, si è improvvisamente acceso, persino più delle parole del suo sponsor Tinkoff, convinto che Contador avrebbe comunque battuto Nibali. Dispetti verbali, consolazione poco elegante. Perché non accontentarsi di Majka che, per un giorno, per una tappa, per una circostanza, per un momento, Nibali l’ha battuto veramente?