Nibali: "Il mio attacco? Ci tenevo a vincere sui Pirenei"
Ciclismo
La maglia gialla, dopo la grande impresa nella 18a tappa da Pau a Hautacam, spiega i motivi dell'attacco a 11 km dall'arrivo: "Non pensavo alla classifica, volevo un successo anche qui. I 7' di vantaggio? Posso stare tranquillo. E aspetto i Campi Elisi"
Il ct azzurro Davide Cassani ha già detto di volerlo, con questa condizione, anche al Mondiale di ottobre. E i social network celebrano la storica impresa di un italiano che domina la Grande Boucle. Dopo le premiazioni, ecco ancora le parole di Nibali: "Si parla tanto di me in Italia? Beh, sono contento. E non c'è solo il Tour, ma il Giro dello scorso anno, la Vuelta del 2010: anno dopo anno è normale che ci sia questo tifo, sono felice. Veramente volevo questa vittoria, ho visto una squadra compatta, che ha lavorato alla grande e che dovevo ripagare con un altro successo".
Con 400 km di distanza dai Campi Elisi, divisi tra due tappe di pianura (venerdì e domenica) e una a cronometro (di 54 km, sabato), la maglia gialla è di fatto in cassaforte. "Anche l'anno scorso, al Giro d'Italia - dice il siciliano - avevo un vantaggio simile. La mia condizione è stata buona dall'inizio alla fine della corsa e in salita ho cercato di guadagnare un po' ogni giorno sui miei rivali. Quest'anno il Tour mi è parso più duro del solito, anche rispetto a due anni fa, quando c'era tanta pianura (vinse Wiggins su Froome e Nibali fu terzo ndr). Per me è stato bellissimo dalla seconda tappa a oggi. E ora aspetto l'emozione dei Campi Elisi, che è unica e nessuna vittoria può dare"