Tappa pianeggiante con una buona dose di saliscendi nel finale. Si parte da Melide (Svizzera) attraverso un percorso lungo 170 chilometri. I primi 125 chilometri sono agevoli, poi la salita del Monte Ologno, in discesa e poi l'arrivo
Tappa pianeggiante, con una buona dose di veleno nella coda. La 18.a frazione porterà il 98° Giro d'Italia di ciclismo da Melide (Svizzera) a Verbania, attraverso un percorso lungo 170 chilometri. La tappa è divisa nettamente in due parti. I primi 125 chilometri sono sostanzialmente pianeggianti, da Melide lungo le rive del lago di Lugano, per rientrare in Italia, attraversare Varese e Sesto Calende, per portarsi sulle rive del lago Maggiore, che verrà costeggiato attraverso Arona e Stresa, fino ad attraversare Mergozzo e una prima volta Verbania, passando nei pressi del traguardo. Da segnalare, negli attraversamenti cittadini, numerosi ostacoli urbani, come rotatorie, dossi e spartitraffico. Dopo Verbania, i corridori affronteranno la salita di Monte Ologno, con pendenze molto elevate (9 per cento medio fino a un massimo del 13). La prima parte della discesa è tortuosa e tecnica, ma di lieve pendenza (raggiunta l'Alpe Segletta), con una seconda parte più larga e agevole. La discesa si concluderà a 5 chilometri dall'arrivo.
Gli ultimi 17 chilometri verranno affrontati su una strada larga e ben asfaltata - un'ex ferrovia - che porta da Premeno a Verbania (con pendenze intorno al 5 per cento) in discesa fino a 5 chilometri dall'arrivo nell'abitato di Verbania. Verranno superate alcune rotatorie e spartitraffico, fino al lungolago che costituisce gli ultimi 3,5 chilometri senza ostacoli particolari. L'arrivo e' su un rettilineo asfaltato lungo 200 metri e largo 6,5.
I corridori torneranno in Italia dalla Svizzera attraverso la provincia di Varese, quindi si sposteranno in provincia di Novara e Verbania. Due le regioni interessate dalla corsa: Piemonte e Lombardia. Due anche i traguardi volanti: il primo dopo 80,9 chilometri, a Stresa; il secondo dopo 103,6 chilometri, a Bieno. Un solo Gran premio della montagna: dopo 134,4 chilometri, sul Monte Ologno, a quota 1.168 metri (1/a categoria): la salita e' lunga 10,4 chilometri, presenta un dislivello di 931 metri, una pendenza media del 9 per cento e massima del 13.
Il ritrovo di partenza è posto in via Alla Bola, a Melide, fra le 11,20 e le 12,45, il via verrà dato dalla N2 di Bissone, alle 12,55. L'arrivo è previsto in piazza Garibaldi, a Verbania, fra le 17 e le 17,30. Altre due volte Verbania è stata sede d'arrivo di una tappa del Giro d'Italia di ciclismo: nel 1952 (vittoria dello svizzero Schaer) e nel 1992, quando vinse Franco Chioccioli.
Gli ultimi 17 chilometri verranno affrontati su una strada larga e ben asfaltata - un'ex ferrovia - che porta da Premeno a Verbania (con pendenze intorno al 5 per cento) in discesa fino a 5 chilometri dall'arrivo nell'abitato di Verbania. Verranno superate alcune rotatorie e spartitraffico, fino al lungolago che costituisce gli ultimi 3,5 chilometri senza ostacoli particolari. L'arrivo e' su un rettilineo asfaltato lungo 200 metri e largo 6,5.
I corridori torneranno in Italia dalla Svizzera attraverso la provincia di Varese, quindi si sposteranno in provincia di Novara e Verbania. Due le regioni interessate dalla corsa: Piemonte e Lombardia. Due anche i traguardi volanti: il primo dopo 80,9 chilometri, a Stresa; il secondo dopo 103,6 chilometri, a Bieno. Un solo Gran premio della montagna: dopo 134,4 chilometri, sul Monte Ologno, a quota 1.168 metri (1/a categoria): la salita e' lunga 10,4 chilometri, presenta un dislivello di 931 metri, una pendenza media del 9 per cento e massima del 13.
Il ritrovo di partenza è posto in via Alla Bola, a Melide, fra le 11,20 e le 12,45, il via verrà dato dalla N2 di Bissone, alle 12,55. L'arrivo è previsto in piazza Garibaldi, a Verbania, fra le 17 e le 17,30. Altre due volte Verbania è stata sede d'arrivo di una tappa del Giro d'Italia di ciclismo: nel 1952 (vittoria dello svizzero Schaer) e nel 1992, quando vinse Franco Chioccioli.