Addio a Enrico Arcelli, l'uomo del record di Moser
CiclismoMedico fisiologo, aveva 74 anni, essendo nato a Milano il 5 marzo del 1940. La scomparsa mentre si trovava in vacanza in Sardegna. A lui il campionissimo trentino deve buona parte del primato frantumato a Città del Messico nell'84
Enrico Arcelli, uno degli uomini cui Francesco Moser deve il suo famoso record dell'ora di Mexico City nell'84, è morto improvvisamente mentre stava trascorrendo le vacanze in Sardegna. Nato a Milano il 5 marzo del 1940, Arcelli viveva a Varese, città dove ha mosso i passi fondamentali nella ricerca di metodologie applicate allo sport. Medico, fisiologo espertissimo, nella sua carriera ebbe l’idea del record dell'ora su pista, la condivise con Alberto Sorbini e il fratello Paolo (scomparso nel 2006) che pensò a Moser, portandolo per mano all'indimenticabile primato messicano. Di quel gruppo di scienziati che organizzò scientificamente il record facevano parte anche Francesco Conconi, Antonio Dal Monte e Virgilio Ferruccio Ferrari (l'inventore del frequenzimetro).
Solo pochi giorni fa Arcelli aveva fissato un incontro con la sua Equipe Enervit per avviare un nuovo, importante progetto. Uno dei suoi. Un malore invece lo ha portato via mentre era in villeggiatura. Arcelli è stato per più di 35 anni il punto di riferimento, il professore, l’amico, il compagno di straordinari successi, di avventure e di tante maratone. Grande scienziato, grande innovatore, ha contribuito con generosità e umiltà ai grandi successi dello sport Azzurro. Per Enervit, per l'Equipe, per la famiglia Sorbini è un dolore impossibile da descrivere.
Arcelli si era laureato in Medicina e Chirurgia e aveva tre specializzazioni: Medicina dello Sport; Medicina del Lavoro; Scienza dell'Alimentazione e Dietologia. È stato professore a contratto presso l’Università degli Studi di Siena e presso l’ISEF di Firenze. Dopo aver vinto il concorso, è stato fino al 2010 (nel novembre di quell’anno, poi è andato in pensione) professore associato presso il Dipartimento Scienze dello Sport, Alimentazione e Salute dell’Università degli Studi di Milano.
Presidente dell’Equipe Enervit e del Comitato Scientifico della Fondazione Paolo Sorbini, si è occupato di sport come tecnico: all'inizio degli anni '70 ha "inventato" la figura del preparatore atletico del calcio e ne ha razionalizzato le metodiche di lavoro. E' stato preparatore atletico di squadre professionistiche per 24 anni, poi è stato consulente della Juventus, del Chelsea e del Milan. Attualmente ricopriva il ruolo di dietologo dello staff medico dell’inter.
Nell'atletica leggera è stato responsabile federale del mezzofondo, del fondo e della marcia; anche in questi settori ha portato nuovi criteri di allenamento, è stato preparatore della grande Ignis nel basket. All'inizio degli anni '80 ha ideato, come detto, l'attacco al record dell'ora di ciclismo di Eddy Merckx e ha diretto l'equipe che ha seguito Moser nel record dell'ora del 1984 a Città del Messico.
Arcelli ha seguito anche tennisti di livello mondiali, campioni come Tomba, Alesi, Manuela Di Centa ed altri ancora, per un totale di oltre 20 fra vincitori di Olimpiade, campioni del mondo e primatisti mondiali. Ha scritto 23 libri che hanno riscosso grossi successi di vendita e uno, "Correre è bello", è tuttora il libro sportivo italiano con il record di vendite. Ha tenuto lezioni in varie università europee, nonché corsi e conferenze in tutti i continenti. E' stato a lungo collaboratore di Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e del settimanale SportWeek.
Solo pochi giorni fa Arcelli aveva fissato un incontro con la sua Equipe Enervit per avviare un nuovo, importante progetto. Uno dei suoi. Un malore invece lo ha portato via mentre era in villeggiatura. Arcelli è stato per più di 35 anni il punto di riferimento, il professore, l’amico, il compagno di straordinari successi, di avventure e di tante maratone. Grande scienziato, grande innovatore, ha contribuito con generosità e umiltà ai grandi successi dello sport Azzurro. Per Enervit, per l'Equipe, per la famiglia Sorbini è un dolore impossibile da descrivere.
Arcelli si era laureato in Medicina e Chirurgia e aveva tre specializzazioni: Medicina dello Sport; Medicina del Lavoro; Scienza dell'Alimentazione e Dietologia. È stato professore a contratto presso l’Università degli Studi di Siena e presso l’ISEF di Firenze. Dopo aver vinto il concorso, è stato fino al 2010 (nel novembre di quell’anno, poi è andato in pensione) professore associato presso il Dipartimento Scienze dello Sport, Alimentazione e Salute dell’Università degli Studi di Milano.
Presidente dell’Equipe Enervit e del Comitato Scientifico della Fondazione Paolo Sorbini, si è occupato di sport come tecnico: all'inizio degli anni '70 ha "inventato" la figura del preparatore atletico del calcio e ne ha razionalizzato le metodiche di lavoro. E' stato preparatore atletico di squadre professionistiche per 24 anni, poi è stato consulente della Juventus, del Chelsea e del Milan. Attualmente ricopriva il ruolo di dietologo dello staff medico dell’inter.
Nell'atletica leggera è stato responsabile federale del mezzofondo, del fondo e della marcia; anche in questi settori ha portato nuovi criteri di allenamento, è stato preparatore della grande Ignis nel basket. All'inizio degli anni '80 ha ideato, come detto, l'attacco al record dell'ora di ciclismo di Eddy Merckx e ha diretto l'equipe che ha seguito Moser nel record dell'ora del 1984 a Città del Messico.
Arcelli ha seguito anche tennisti di livello mondiali, campioni come Tomba, Alesi, Manuela Di Centa ed altri ancora, per un totale di oltre 20 fra vincitori di Olimpiade, campioni del mondo e primatisti mondiali. Ha scritto 23 libri che hanno riscosso grossi successi di vendita e uno, "Correre è bello", è tuttora il libro sportivo italiano con il record di vendite. Ha tenuto lezioni in varie università europee, nonché corsi e conferenze in tutti i continenti. E' stato a lungo collaboratore di Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport e del settimanale SportWeek.