Vittoria in volata del possente tedesco sul traguardo campano, precede Demare e Colbrelli. Giovedì, finalmente, le prime salite di un certo livello nella sesta tappa, Ponte-Roccaraso, di 157 km
Il Giro iniziava la sua risalita della Penisola con una frazione molto lunga (233 km) dalla Calabria sino a Benevento. Tappa non facilissima, perché pur non presentando grandi difficoltà altimetriche si prestava ad essere un'occasione d'oro per i velocisti. Percorso nervoso, perfetto insomma per invogliare agli attacchi. E allo sprint finale in città (una caduta in curva all'ultimo chilometro coinvolge Daniel Oss) il possente tedesco Andre Greipel domina il gruppo e infila la sua quarta vittoria a un Giro d'Italia. Alle sue spalle il francese Arnaud Demare e l'italiano Sonny Colbrelli. Tom Dumoulin resta in maglia rosa, al terzo posto della generale c'è sempre Diego Ulissi.
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Arrivano le salite - Giovedì, finalmente, le prime salite di un certo livello. Dopo cinque prove appannaggio di velocisti e cacciatori di tappe, infatti, la sesta tappa Ponte-Roccaraso, di 157 km, rappresenta un gustoso antipasto per gli amanti della montagna. E soprattutto un valido banco di prova per le aspirazioni dei big. E' la tappa più impegnativa della prima settimana di Giro, con due Gran premi della montagna previsti, entrambi di seconda categoria: il primo a Bocca della Selva, a quasi 1400 metri di altezza, dopo 18 km di salita al 5,6% di pendenza media ma con punte del 10%. Ma è dopo Castel di Sangro che la salita si fa più dura: si va verso l'Aremogna per 17 km alla media del 4,8%. La prima parte dell'ascesa è abbastanza ripida con un tratto al 12%; si prosegue con un falsopiano da percorrere a tutta prima di ricominciare a salire verso il traguardo con pendenze tra il 4 e il 7%. Il 7% è la pendenza anche dell'ultimo chilometro, da percorrere tutto in salita fino all'arrivo fissato a 1572 metri. Non si deciderà qui il vincitore del Giro, ma è qui che qualcuno dei protagonisti annunciati potrebbe lasciarci le penne. Il Giro torna a Roccaraso dopo 29 anni. Era il 1987 e quell'anno Moreno Argentin, campione del mondo in carica, si impose nella settima tappa.