Giro, Landa: peccato, era la corsa perfetta per me
CiclismoLa delusione del ciclista basco del Team Sky ritiratosi per una gastroenterite è grande: "C’erano le condizioni per fare ancora meglio, ma questo è lo sport. I più accreditati per la vittoria finale? Nibali e Valverde"
Ventiquattro ore dopo il ritiro la delusione è ancora grande: "Peccato - dice Mikel Landa, prima di lasciare l'albergo della Sky per prendere l'aereo che lo porterà da Bologna a Bilbao via Barcellona - dopo la crono di domenica ho pensato che fosse il Giro perfetto per me, che dopo una settimana nervosa in cui avevo fatto bene c'erano le condizioni ideali per fare ancora meglio, ma questo è lo sport. Può succedere che uno stia male. E' così, ora riposerò una settimana e poi vedrò il da farsi. E' possibile a questo punto che vada al Tour".
Senza lo spagnolo il Giro d'Italia perde uno dei protagonisti più attesi. Ora, in ballo per la vittoria finale, i più accreditati restano Nibali e Valverde. "Vincenzo sta bene, conosce questa gara benissimo. Magari non l'ho visto fortissimo in salita - dice il basco della Sky prima di lasciare l'Italia - ma sono certo che ha tanto ancora da dire. Ma se devo indicare un nome solo per la vittoria finale, dico Valverde".
Resta il rammarico per l'occasione persa ("No, non credo che vedrò le tappe che restano in tv, sarà difficile") e per il malessere fisico che lo ha messo ko costringendolo al ritiro durante la tappa di ieri, da Campi Bisenzio a Sestola. "Ero stato male durante la notte - ricostruisce quelle ore Landa - con febbre e dolori di stomaco. Ma ieri mattina ho provato lo stesso a salire in bici. Ma una cosa è salire in bici come potrebbe fare una persona normale, un'altra è fare uno sforzo come quello che facciamo noi atleti in corsa. Non è la stessa cosa. Sapevo che poteva essere dura, e così è stato. Peccato, ma così è lo sport".