Il vento e la pioggia potrebbero cambiare tutto, ma quello in Norvegia era stato definito un "Mondiale per sprinter". C'è chi è costretto a cambiare tattica, avendo perso il proprio uomo di punta proprio all'ultimo. Chi, invece, al finale in volata non ci ha proprio mai creduto
Ai Mondiali di Bergen Peter Sagan proverà a fare tris, dopo le vittorie nelle edizioni 2015 e 2016. Il percorso è di 267,5 km, con parte finale in un circuito di 19 km, da ripetere 12 volte. Una sola salita, quella di Salmon Hill, che misura 1,5 km con 6,4% di pendenza. A seguire i corridori troveranno una discesa tecnica solo all’inizio, poi 5 km di pianura fino all’arrivo. Tante nazionali lo hanno giudicato un tracciato sul quale non è possibile fare grande selezione e così hanno deciso di puntare sui velocisti.
Chi non ha potuto
Per la volata a ranghi non ridottissimi è attrezzata la Colombia con Gaviria, così come lo è l’Italia con Elia Viviani. Voleva esserlo anche la Gran Bretagna con Mark Cavendish, ma il campione del mondo 2011 ha dovuto rinunciare all’ultimo, annunciando di non aver ancora recuperato dalla brutta caduta al Tour de France. I britannici sono allora nelle mani di Adam Blythe e Ben Swift: diverso. Se possibile, è andata peggio alla Germania, che di sprinter avrebbe abbondanza. La federazione tedesca aveva rinunciato a specialisti come Greipel e Kittel, decidendo di correre per John Degenkolb, più adatto alle corse di un giorno con elevato chilometraggio. La brutta notizia è che Degenkolb non sarà al via, non avendo superato la bronchite che lo aveva costretto al ritiro durante la Vuelta di Spagna.
Chi non ha voluto
Se Germania e Gran Bretagna davano credito all’ipotesi volata, ci crede di meno l’Olanda, che uno sprinter lo avrebbe, Dylan Groenewegen, ma ha preferito non convocarlo. I Paesi Bassi hanno optato per uomini come Poels, Dumoulin, Terpstra, Mollema, Boom: tanti attaccanti, che però resterebbero tagliati fuori in caso di mancata selezione in salita. Scelta simile a quella della Francia, che ha lasciato a casa velocisti come Démare e Bouhanni, immaginando una corsa più dura delle attese. I transalpini puntano così su Alaphilippe e Gallopin, nella speranza che riescano a resistere ai tentativi di Sagan e Van Avermaet (belga, campione olimpico in carica) di scremare il gruppo. Non condivide Nacer Bouhanni, che ha espresso il suo disappunto verso le scelte tecniche del selezionatore francese. Il corridore della Cofidis ha infatti dichiarato in un’intervista: “Un gruppo di 40 corridori si giocherà la corsa ed è un grande peccato che la Francia non abbia uno sprinter!". Avrà ragione lui?