A Bergen lo slovacco entra nella storia e centra la terza vittoria iridata consecutiva dopo Richmond e Doha. Battuto al fotofinish il norvegese Kristoff, bronzo per Matthews. Quarto l'azzurro Matteo Trentin, squalificato Moscon
Peter Sagan si conferma campione del mondo di ciclismo per la terza volta consecutiva. A Bergen, Norvegia, nella prova in linea uomini Elite (267.5 km) l'ha spuntata ancora lo slovacco, che al fotofinish è rimasto davanti al norvegese Alexander Kristoff. Terzo l'australiano Michael Matthews, davanti all'azzurro Matteo Trentin, quarto con beffa dopo una gara tatticamente perfetta giocata dall'Italia. Per Sagan si tratta del terzo successo consecutivo dopo quelli del 2015 a Richmond e del 2016 a Doha: mai nessuno era riuscito prima d'ora a vincere il Mondiale per tre volte di fila. Lo slovacco si è nascosto come sempre durante la gara, sfruttando il lavoro delle squadre avversarie e arrivando fresco all'ultimo km: con classe e un colpo di reni da fenomeno, ha portato a casa la maglia iridata ancora una volta, lasciando a bocca asciutta squadroni come Belgio, Olanda e Francia.
Il racconto della gara
Il meteo risparmia i corridori, in una delle terre con il più alto indice di piovosità della terra. La prima fuga arriva dopo una ventina di minuti di gara e 17 km percorsi: vanno via Willem Jakobus Smit (Sudafrica), Alexey Vermeulen (USA), Matti Manninen (Finlandia), Kim Magnusson (Svezia), Andrey Amador (Costa Rica), Conor Dunne e Sean McKenna (Irlanda), Elchin Asadov (Azerbaijan), Eugert Zhupa (Albania) e Salaheddine Mraouni (Marocco), che prendono anche 10' di vantaggio sul gruppo. Gli ultimi fuggitivi vengono ripresi a 76 km dall'arrivo, dopo quasi 180 km di fuga. Parte qui la vera corsa, con una contromossa che vede finalmente muoversi anche le squadre dei big. Sulla salita di Salmon Hill, a 63 km dal traguardo, scattano l'azzurro Alessandro De Marchi, Jarlinson Pantano (Colombia), Tim Wellens (Belgio), Marco Haller (Austria), David de la Cruz (Spagna), Jack Haig (Australia), Lars Boom (Olanda) e il norvegese e padrone di casa Odd Christian Eiking, che accumulano un vantaggio fino a 40''. Nelle retrovie il nostro Gianni Moscon è vittima di una caduta insieme a Van Garderen e Sergio Henao, mentre il gruppo, guidato dai francesi, comincia a tirare e fa selezione, fino ad annullare il gap a 26 km dal traguardo. I primi big cominciano a muoversi, da Domoulin a Van Avermaet fino a Gallopin e Uran, azioni sempre contrastate in prima battuta dagli azzurri Ulissi, Colbrelli e Bettiol, attenti a non far scappare nessuno dei favoriti. Si arriva all'ultimo giro del percorso con il gruppo compatto, con i primi fuochi d'artificio che si vedono sull'ultima salita di Salmon Hill, con Alaphilippe scatenato che viene accompagnato nella sua azione d'attacco da Gianni Moscon dopo la caduta che lo aveva coinvolto appena un'ora prima (l'azzurro sarà squalificato a fine corsa per traino da parte dell'ammiraglia). I due prendono una manciata di secondi di vantaggio a 9 km dall'arrivo, ma l'azzurro vede scappare il francese ai -3 sul tratto in pavè. Alaphilippe viene ripreso dal gruppo nei pressi del traguardo e si arriva così, come previsto allo sprint, dove la spunta al fotofinish Peter Sagan su Alexander Kristoff grazie a un colpo di reni da fenomeno. Per lo slovacco, tris iridato che lo consacra nella storia del ciclismo.
Moscon, squalifica per traino prolungato
La giuria dei Campionati del Mondo di Bergen ha deciso di squalificare Gianni Moscon a causa di un traino prolungato dall’ammiraglia. L’episodio incriminato, che è stato ripreso anche in diretta televisiva, è avvenuto nei chilometri iniziali del penultimo giro, quanto il trentino del Team Sky stava cercando di rientrare in gruppo dopo una caduta. Moscon era stato protagonista di un attacco nel finale con il francese Alaphilippe, chiudendo 29^ al traguardo.