Ciclismo, Nibali fissa l'obiettivo: "Nel 2018 vorrei diventare campione del mondo"

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I Mondiali di Innsbruck sono già nel mirino dello Squalo: "Per l'anno prossimo vorrei la maglia arcobaleno o quella gialla. O magari tutte e due... Sarà difficile fare meglio del 2017, la concorrenza è davvero molto elevata" 

NIBALI, FORFAIT AL GIRO 2018: SARA' AL TOUR

Vincenzo Nibali ha già le idee molto chiare in vista del 2018. Dopo una stagione che lo ha visto terzo in rimonta al Giro d'Italia e secondo alla Vuelta dietro a Chris Froome, con la ciliegina del secondo trionfo al Lombardia, il messinese gioca a carte scoperte dal ritiro di Hvar, in Croazia, in cui sta rodando la gamba con il Team Bahrain-Merida. "Cosa chiedo al 2018? Nella vita un anno sereno, con pochi problemi. Nel ciclismo, chiedo una maglia di campione del mondo, che potrei anche scambiare con una maglia gialla. Oppure aggiungerla...", ha detto Nibali a 'Marca'. I Mondiali di Innsbruck come obiettivo primario insieme al Tour, già vinto nel 2014 e saltato lo scorso anno. Alla Grande Boucle la concorrenza sarà agguerrita, con la Movistar che ha confermato di voler portare i tre assi Quintana, Landa e Valverde: "E' strana la scommessa di andare al Tour con i tre corridori più forti - ha detto lo Squalo -. Pensavo che Valverde avrebbe fatto il Giro, anche perché il percorso era molto adatto alle sue caratteristiche, con arrivi semplici in montagna e scarse altitudini, dove lui è molto forte". In Francia, lo squadrone iberico dovrà scegliere su chi puntare: "Credo che alla fine Quintana sarà il capitano - ammette Nibali -. Può essere che Landa farà il Giro e poi aiuterà il colombiano al Tour: potrebbe fare molto bene in Italia". Dopo due successi al Lombardia, Nibali tornerà protagonista anche in un'altra corsa da lui molto amata, la Liegi-Bastogne-Liegi: "Valverde e Alaphilippe sono solo alcuni tra i grandi campioni favoriti - ha detto -. A inizio stagione non mi concentrerò sulla montagna, proprio per essere pronto per le classiche. Poi comincerò a pensare al Tour...". 

"Difficile fare meglio dello scorso anno"

Nibali comincia il secondo anno con la Bahrain-Merida, dopo aver vissuto i suoi migliori anni con l'Astana. La squadra, che invierà Domenico Pozzovivo come capitano al Giro, è costruita intorno al fenomeno di Messina: "Quando è stata formata la squadra, l'obiettivo era quello di avere un capitano nelle corse a tappe - ha spiegato Nibali -. E' normale che venga strutturata intorno a lui. In questa stagione abbiamo costruito un'importante relazione e per la prossima abbiamo ingaggiato nuovi corridori e recuperato gli infortunati. Spero che potremo fare bene e cogliere ottimi risultati". Il 2017 è stato ricco di soddisfazioni, anche se non c'è stato l'exploit più atteso: "E' stata una buona stagione, ho onorato al meglio il doppio impegno Giro-Vuelta, vincendo tappe e conquistando anche il Lombardia e il Giro di Croazia. Fare meglio dello scorso anno sarà davvero difficile", ha ammesso Nibali. Il siciliano torna anche a parlare del Giro vinto da Dumoulin, in cui ha chiuso terzo in rimonta: "Più che l'olandese il problema era un percorso che non mi aiutava particolarmente - ha detto -. Ho commesso errori nelle tappe più difficili, come il Gavia e lo Stelvio. Quelle stesse tappe che non ci saranno nel 2018. Anche se non è questo il motivo che mi impedisce di partecipare alla prossima Corsa Rosa". 

"Froome? Brutta notizia per tutti"

Impossibile non parlare del caso Froome, il corridore britannico a cui è stato trovato un eccesso di salbutamolo nelle urine in un controllo effettuato durante l'ultima Vuelta: "E' stata una notizia negativa per me, per il ciclismo e per lo sport in generale - ha detto Nibali -. Siamo un punto di riferimento per tutti e quando esce un problema come questo si rischia di tornare indietro. Anche io soffro d'asma e cerco sempre di restare nei limiti con l'inalatore: non so perché ci sono queste limitazioni, non sono un medico, però dobbiamo rispettarle. Quando ero bambino avevo un compagno che usava il salbutamolo per curare l'asma: non faceva alcuna attività sportiva, lo utilizzava solo per venire a scuola". Il 2018 sarà il primo anno senza Alberto Contador: "Il ciclismo perde molto senza di lui, però c'è sempre Valverde, che resiste e potrà correre fino a 50 anni! Poi c'è Landa, che conosco bene perché è un mio ex compagno: sta crescendo sempre di più e sarà un rivale molto temibile".