Il bergamasco si prepara a festeggiare la fine della prima tappa del suo giro del mondo in bici e in autosufficienza. Il prossimo continente da attraversare? L'Africa o l'Oceania
Il freddo, il caldo, la neve, la fatica e qualche faccia a faccia con gli orsi non contano niente rispetto agli obiettivi di Davide Travelli. La sua è una storia di passione, ma non solo. Dietro c'è molto altro. C'è la volontà di superare dei limiti, di spingersi oltre il possibile, di realizzare un'impresa: quella di percorrere il giro del mondo in bicicletta. Il 38enne di Bergamo (che ha vissuto diversi anni a Dublino), è partito da Prudhoe Bay, in Alaska, il 14 agosto 2015 per pedalare lungo l'intero continente americano fino a Ushuaia, in Patagonia (Argentina). Da Nord a Sud, in un viaggio - in solitudine e senza supporto - che gli ha permesso di attraversare 16 Paesi: l'arrivo a Ushuaia, in Argentina, è previsto nelle prossime settimane, visto che attualmente si trova a Punta Arenas (Cile). La sua spedizione solitaria ha coperto oltre 33,000 km in quasi 2 anni e 5 mesi.
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Il progetto
Davide Travelli ha attraversato il Nord, il Centro e il Sud America con un budget quotidiano di appena $5. A beneficiare di questo progetto sono l'Associazione Mango, una ONG con sede a Roma che opera in Paraguay e Students Helping Honduras, un movimento per porre fine alla povertà estrema e la violenza in Honduras. Davide continua a offrire presentazioni alle scuole, alle università e agli istituti culturali durante il suo viaggio (anche grazie alla collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura - sezione culturale dell'Ambasciata d'Italia in vari paesi).
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Dall'ipotermia all'orso grizzly
Davide ne ha vissute tante durante questa esperienza. In Alaska ha subito per due volte un caso di ipotermia alle mani e sperimentato un incontro faccia a faccia con un orso grizzly. In British Columbia, un orso nero ha distrutto le borse con i rifornimenti di cibo e danneggiato la sua tenda. Poi i mesi in Centro America, dove ha dovuto affrontare due puma - a Tikal in Guatemala - e un incidente con un bus in Costa Rica che l'ha spinto fuori strada. E poi ancora il Sud, dove è stato assalito da tre ladroni (nel deserto di La Guajira in Colombia) che oltre a rubargli la bici e bagagli erano intenzionati a fare molto peggio: grazie allo spray antiorso, Travelli è riuscito a superare il pericolo senza danni significativi. Dopo aver affrontato un'ernia discale in Cuenca (Ecuador), è salito sui 5,070m di altezza nei passi Peruviani e ha affrontato temperature notturne basse, fino a -20°C. Le sue avventure però, non finiscono qui: Davide Travelli, infatti, pensa già al prossimo tour che sarà in Africa o in Oceania.