Ciclismo, Vincenzo Nibali e la perfezione dello "Squalo". L'analisi del successo alla Milano-Sanremo
CiclismoQuell'accelerata sul Poggio ha deciso il sucesso del 33enne siciliano alla Milano-Sanremo. Un'azione che fa tornare indietro, al tempo dei grandi corridori, quelli protagonisti dall’inizio alla fine della stagione
Le gambe e la testa, la scelta del momento giusto in cui partire e una preparazione perfetta, nascosta, con programmi che parlano solo di Liegi, Tour e Mondiale. Vincenzo Nibali col successo nella Milano Sanremo, con lo scatto sul Poggio, ci riporta indietro, al tempo dei grandi corridori, quelli protagonisti dall’inizio alla fine della stagione, quelli che non sono solo grandi specialisti. Chi pensa al Giro o al Tour non si iscrive nemmeno, Vincenzo invece parte e arriva… primo. Come una volta. Scala la classifica dei grandi nomi, che mettono assieme più classiche monumento, le 5 corse in linea per eccellenza, aggiungendo la Sanremo ai due Lombardia, lui che ha vinto due Giri, un Tour e una Vuelta. Roba da Merckx, se vogliamo esagerare un po', da Gimondi, per stare dalle nostre parti, aspettando una maglia iridata. Non è questione di quantità ma di qualità e di classe, di capacità di guida della bicicletta, di istinto e intelligenza. E pensare che, oltre tutto, ha bisogno di arrivare da solo, perché in volata è battuto da molti, troppi, avversari. Un handicap in più e quindi un altro merito. E adesso aspettandolo a Liegi verrebbe voglia di vederlo magari in un Fiandre, con questa condizione, con la "sofficità" con cui ha domato le pietre della Roubaix nel Tour de France 2014 vinto. L’unica certezza è che adesso l’effetto sorpresa, il "nascondersi" prima di una classica monumento, non riuscirà mai più, in nessuna corsa. Tutti gli occhi saranno per lui, per Vincenzo Nibali, completo, polivalente, anzi, un contemporaneo “multitasking” del pedale.