Con un'azione straordinaria a 54 km dall'arrivo, il campione del mondo va a prendersi la Regina delle Classiche per la prima volta in carriera. Battuto in volata nel mitico velodromo il campione svizzero Dillier, terzo Niki Terpstra
PARIGI-ROUBAIX, L'ORDINE D'ARRIVO COMPLETO
PAURA ALLA ROUBAIX, ARRESTO CARDIACO PER GOOLAERTS
Peter Sagan ha vinto la 116^ edizione della Parigi-Roubaix, 257 km con partenza da Compiegne fino al velodromo della città a due passi dal confine col Belgio. La corsa, terza Classica Monumento della stagione dopo la Sanremo e il Giro delle Fiandre, prevedeva 29 tratti in pavè per un totale di 54,5 km. Per Sagan, quinto campione del mondo a imporsi nell'Inferno del Nord, si tratta del primo successo alla Roubaix, il secondo in una Monumento dopo il Fiandre del 2016. Gara caratterizzata da molteplici cadute, che hanno messo fuori gioco tanti big tra cui Geraint Thomas del Team Sky e l'azzurro Matteo Trentin, una delle poche frecce nell'arco italiano per la Regina delle Classiche. Momenti di paura ai -150 km, quando Michael Goolaerts, 24enne corridore della Véranda’s Willems-Crelan Pro Cycling Team, è crollato a terra sul primo settore di pavé a Troisvilles a causa di un arresto cardiaco. Il belga è stato rianimato con il defibrillatore ed è stato trasportato in ospedale dopo aver perso più volte conoscenza, ma non ce l'ha fatta.
La cronaca della gara
Dopo una cinquantina di gara piuttosto tranquilla, parte la fuga di giornata formata da Dillier (AG2R-La Mondiale), Bystrom (UAE), Robeet e Duquennoy (WB), Wallays (Lotto), Soler (Movistar), Thompson (Dimension Data), Soupe (Cofidis) e Smukulis (Delko Marseille), che arrivano ad avere un vantaggio di quasi 9', prima dell'inizio dei tratti in pavè. A questo punto salgono in cattedra Quick Step Floors e Bora Hansgrohe, che alzano decisamente il ritmo e causano il frazionamento del gruppetto dei fuggitivi, in cui restano i soli Wallays, Bystrom e Dilier. Ad Arenberg cominciano a muoversi i big, con lo scatto di Gilbert e il controscatto del compagno Stybar, che al tratto numero 15 di Sars-et-Rosiéres, a 70 km dal traguardo, ha circa 25'' di vantaggio sui migliori, ridotti all'osso da numerose cadute. Il ceco viene ripreso all'inizio del tratto di Orchies, prima dello scatto improvviso di Peter Sagan a 54 km dall'arrivo. Il campione del mondo si muove e raggiunge il trio di testa (che perde poco dopo Bystrom), accumulando un gap dagli inseguitori di quasi un minuto sul temutissimo Mons-en-Pévéle (3 km e cinque stellette di difficoltà). Nelle retrovie una caduta (sull'asfalto!) mette fuori gioco Martin, Kristoff e Rowe, mentre perdono contatto Moscon e Boasson Hagen. Terpstra, vincitore una settimana fa del Fiandre, si lancia ai -45 km all'inseguimento del terzetto di testa insieme a Stuyven, Van Averamet, Vanmarcke, Phinney e Van Aert; Sagan però tiene botta e nel tratto di Ennevelin passa il fatidico minuto di vantaggio, restando solo insieme a Dilier. Il forcing dello slovacco è spettacolare, con il gap che tocca il 1'25'' ai 20 km dal traguardo sul tratto numero 5 di Camphin-en-Pévèle. Sul mitico Carrefour de l'Arbre si alza il livello di intensità degli inseguitori (Terpstra, Van Avermaet, Vanmarcke e Stuyven), che al termine del tratto di pavè rosicchiano una ventina di secondi grazie al super lavoro dell'ultimo vincitore del Fiandre. La maglia iridata si porta dietro il campione svizzero e grazie alla sua guida estrema mantiene un vantaggio di sicurezza negli ultimi 6 km (+54''), dopo il penultimo tratto in pavè di Hem. Sagan arriva con Dillier nel velodromo, anticipando l'elvetico negli ultimi 100 metri e andando a vincere per la prima volta la Parigi-Roubaix.
L'albo d'oro della Roubaix
Sagan succede nell'albo a Greg Van Avermaet, che nel 2017 chiuse davanti a Stybar e Langeveld. Le 116 edizioni della Roubaix (prima edizione nel 1896, non si è corso solo dal 1915 al 1918 e dal 1940 al 1942 a causa delle due Guerre Mondiali) hanno registrato la vittoria di 86 corridori di 11 diverse nazionalità. Il Belgio guida con 56 successi, seguito dalla Francia con 28 e dall'Italia con 13. Seguono Olanda con 6, Svizzera 4, Australia, Irlanda e Germania 2, Lussemburgo, Slovacchia e Moldavia 1.Tra i plurivincitori della Parigi-Roubaix troviamo con 4 vittorie i due belgi Roger De Vlaeminck e Tom Boonen, con 3 affermazioni il nostro Francesco Moser, Fabian Cancellara, Eddy Merckx, Rik Van Looy , Gaston Rebry e Octave Lapize e con 2 vittorie Franco Ballerini, Maurice Garin, Georges Claes, Gilbert Duclos-Lassalle, Rik Van Steenbergen, Sean Kelly, Henri Pelissier, Charles Crupelandt, Hippolyte Aucouturier e Marc Madiot. La Regina delle Classiche resta un tabù per il ciclismo azzurro. L'ultimo italiano vittorioso a Roubaix è stato Andrea Tafi nel 1999, unico nostro corridore ad essersi imposto sia nella Regina delle Classiche che al Fiandre. L'Italia non sale sul podio dal 2012, quando Alessandro Ballan chiuse terzo alle spalle di Boonen e Turgot.
L'ordine d'arrivo
1) Peter Sagan
2) Silvan Dillier
3) Niki Terpstra