In attesa dell'autopsia, la Procura di Cambrai ha aperto un fascicolo non penale sulla morte del 23enne belga, deceduto domenica durante la Parigi-Roubaix. L'Associazione medici sportivi attacca: "Perché nessuno si è fermato a soccorrere il povero corridore subito dopo la caduta?"
Il mondo del ciclismo è ancora sotto choc dopo la morte di domenica di Michael Goolaerts, 23enne della Véranda’s Willems-Crelan, deceduto all'ospedale di Lille dove era stato ricoverato in gravissime condizioni dopo un arresto cardiaco e una brutta caduta durante la Parigi-Roubaix. La Procura di Cambrai ha aperto un'inchiesta non penale, quindi senza capi d'accusa, sulla morte del ragazzo, che era alla sua terza gara nel World Tour dopo il 135° posto alla Gand-Wevelgem e il Fiandre, dove si era ritirato. "Si tratta di un'inchiesta volta a determinare le causa di un decesso apparentemente inspiegabile - si legge nella nota-. E' una prassi comune quando muore un ragazzo di 23 anni. È importante capire cosa è accaduto, senza che per questo vengano ipotizzati dei reati. In attesa dell'autopsia, è possibile stabilire già ora che è stato il problema cardiaco a causare la caduta e non viceversa". In questi giorni è attesa l'autopsia, che dovrebbe aiutare gli inquirenti a determinare le cause della morte. Secondo il famoso cardiologo Pedro Brugada "quando una persona di infarto, alcuni giorni dopo compare una cicatrice sul cuore. In Goolaerts il tempo tra l'infarto e la sua morte è stato piuttosto breve. Penso che la causa della morte sará difficile da determinare. Una morte cardiaca su quattro resta nascosta anche agli esami più meticolosi". Dall'UCI, nel frattempo, ricordano che da regolamento gli atleti devono sottoporsi ad esami biologici e cardiaci ogni anno. Cosa che Goolaerts aveva regolarmente affrontato e superato lo scorso novembre, come riportato da 'Le Soir': "Gli esami erano stati superati senza problemi qualche mese fa e Michael aveva ricevuto il semaforo verde per cominciare la stagione". Secondo il suo entourage, Goolaerts non ha mai avuto problemi cardiaci. L'ennesimo mistero che avvolge la morte del povero 23enne belga.
Goolaerts, al centro della foto, in attesa della partenza della Parigi-Roubaix di domenica scorsa
L'Associazione medici sportivi: "Perchè nessuno si è fermato a soccorrere?"
Quanto accaduto domenica sul pavè della Roubaix ha anche acceso una polemica piuttosto accesa. Da un video trasmesso da 'France 3', si vede infatti il gruppo transitare a tutta velocità con il corpo di Goolaerts disteso a terra, sulla sinistra, in chiaro stato di incoscienza. A sollevare la questione sul mancato intervento da parte dei colleghi (e non solo) è l'Associazione medici sportivi: "Le immagini sono chiare: si vedono le moto della televisione passare di fianco al corpo di Goolaerts, chiaramente privo di sensi. C'è anche qualche spettatore che non interviene prontamente. Partecipare a una competizione sportiva in qualità di agonista, collaboratore, giornalista o spettatore non è una scusa per non intervenire prontamente. Quello era chiaramente un caso grave, con un atleta in pericolo di vita. Crediamo sia un caso di mancato soccorso". I medici proseguono: "Nel caso di Michael, l'assistenza medica è stata veloce, ma non sappiamo quanto tempo sia passato dalla caduta fino al loro arrivo. Sono secondi cruciali per la sopravvivenza e anche una rianimazione di fortuna può fare la differenza. Non importa se la gara debba essere interrotta, ma è il gesto che diventa fondamentale per la vittima". Nel frattempo la Veranda’s Willems-Crelan ha annunciato su Twitter che sarà al via della Flèche Brabançonne, gara in programma mercoledì a Louvain: "Dopo esserci consultati con la famiglia di Michael e con i nostri corridori, abbiamo deciso di prendere parte alla corsa", ha scritto il team nel post.