Il Giro d'Italia di Fabio Aru è finito al chilometro numero 41 della 19^ tappa. Il sardo, che in classifica generale era staccato di 45'44" dalla maglia rosa Simon Yates, ha detto basta ai piedi della salita del Colle de Lys, dov'è posto il primo Gran premio della montagna di giornata: "Non aveva più senso andare avanti, ho vissuto qualcosa di anomalo"
Fabio Aru si è arreso, a due giorni e mezzo dalla fine del Giro. E' sceso dalla bicicletta sulla prima salita della della 19^ tappa, inutile continuare soffrendo, perdendo costantemente terreno e minuti. Il ciclismo è spietato, come il commento sintetico da abbinare a una corsa da mancato protagonista: un fallimento. Può esserci di mezzo un virus che magari verrà scovato con analisi più approfondite, sicuramente c'è di mezzo un cambio di preparazione, e di preparatore, da Maurizio Mazzoleni, storico uomo di riferimento, a Paolo Tiralongo, suo compagno di squadra fino allo scorso anno e alla prima esperienza nel nuovo ruolo. Non tutti sopportano gli stessi carichi di lavoro, o si fa troppo poco o si esagera, magari si pensa di partire piano per migliorare e perdere anche peso nell'ultima settimana, chissà…
Sicuramente degli errori ci sono stati. C'è di mezzo anche una lontananza dalle corse di un giorno, che possono far bene per darti il ritmo di gara, abituarti ad andare "fuori giri"… più che fuori Giro. Oltre ad aumentare la tua popolarità, il contatto col pubblico.
E poi c'è un contratto pesante, triennale a più di due milioni di euro a stagione con la UAE di Giuseppe Saronni, che sembra da calciatore e che avrebbe dovuto essere ripagato in altro modo. Insomma sarà davvero difficile risalire in sella con tutti questi pensieri, evitando di rincorrere un possibile posto al Tour per ripartire con più calma, magari alla Vuelta, quella vinta nel 2015, ormai quasi tre anni…
"Non aveva più senso andare avanti"
"Avevo detto che valutavo giorno per giorno le mie sensazioni proprio perché sentivo di vivere qualcosa di anomalo nella mia vita sportiva. Ho provato a reagire, onorando la maglia che indosso, per esaltare i tifosi e il Giro d'Italia, ma non ce l'ho fatta".Queste le parole di Fabio Aru, nel giorno in cui si ritira dal Giro d'Italia. "Sono fortemente dispiaciuto per tutto questo, per la squadra, per gli sponsor che rappresento - aggiunge - per la mia famiglia, ma non aveva più senso andare avanti. Non faccio drammi, è lo sport e, anche se per ora mi costa dirlo, e la sua parte bella. Cercherò di resettare, di capire assieme alla squadra cosa sia successo, poi ripartirò, pensando al resto della stagione. Questo di deve fare nelle difficoltà".