Froome esclusivo: "Giro corsa dura, per me più facile vincere il Tour". La giornata a Sky

Ciclismo

Il corridore del Team Sky, vincitore del Giro d'Italia, negli studi di Milano Santa Giulia. Sul suo successo dice: "Affetto straordinario, non me lo aspettavo. Tante difficoltà, ma mai pensato di mollare. Ora guardo alle prossime sfide. Vincere anche il Tour nel 2018? Possibile, ma vediamo..."

FROOME A SKYFOTO VIDEO

Un arrivo è sempre un arrivo, spesso ricco di soddisfazioni e di sorprese. Lo è nel ciclismo e nello sport in generale, ma anche quando per un giorno hai la possibilità d'incontrare un'altra parte della tua "famiglia". Lo sa bene Chris Froome del Team Sky, fersco vincoitore del Giro 2018, che ha trascorso una giornata negli studi milanesi di Sky Italia. L'abbraccio dei dipendenti, la loro curiosità e il loro entusiasmo, hanno fatto da cornice all'appuntamento con il 33enne corridore nato a Nairobi e naturalizzaro britannico. "Ancora è difficile rendermi conto, adesso piano piano sto realizzando di aver vinto il Giro e quindi di aver completato la vittoria dei tre Giri più importanti. Anche perché vincere il Giro è molto difficile, forse per me è più facile vincere il Tour", ha detto il capitano del Team Sky Froome in diretta a Sky Sport 24

Il momento più difficile

"Dopo la caduta di Gerusalemme non stavo bene, le gambe non tornavano come prima, avevo dolore, ho perso tempo ogni volta che c'era anche un piccolo test. Solo nell'ultima settimana mi sono sentito meglio, dopo l'ultimo riposo ho recuperato energie, poi c'era la crono e lì è cambiato il mio Giro con l'attacco sul
Colle delle Finestre. A tre giorni dalla fine con più di 4' di ritardo, pensavo di non poter vincere facendo una corsa normale, ho pensato che avrei dovuto fare qualcosa di straordinario provando ad attaccare da lontano e non aspettare l'ultima salita".

Quando pensi che è impossibile e invece...

E così è stato, anche se Froome aveva messo in conto di non farcela. "Non ho mai pensato di ritirarmi, ma il qualche momento ho pensato che fosse quasi impossibile vincere. Da nove anni che proviamo a vincere il Giro, ma secondo me il Giro è il più difficile da vincere per il periodo in cui si gareggia, per il tempo atmosferico che può cambiare velocemente come visto a Sappada. In generale, il Giro è la corsa più esplosiva, meno prevedibile, questo fa sì che sia molto difficile vincerlo. Forse è più facile vincere il Tour, per me almeno" ha detto il britannico.

Giro e Tour nello stesso anno?

"Credo sia possibile, però abbiamo visto tanti corridori che ci hanno provato ma sono arrivati al Tour senza avere poi la giusta gamba, dunque credo sia possibile ma dovremo aspettare per vedere se saprò farlo. Forse per me è più facile vincere il Tour".

Pressione Tour

"Quando andiamo al Tour abbiamo sempre pressione, anche perché siamo una squadra inglese. Rispetto al Giro si consumano più energie fisiche ementali, perché si dà ancora più importanza all’ambiente circostante. Però penso che per un atleta, quando sei in una situazione del genere, in cui devi dare tutto, pensi solo a questo e ciò che ti circonda non conta".

L'altro Froome

"Penso che alcuni abbiano sbagliato nel pensare che sono un corridore che guarda solo i dati del computer senza fare altro. Ma l’ambiente durante il Giro è stata una sorpresa per me, nel vedere la passione che la gente ha per questa corsa e non solo verso i corridori italiani, ma verso tutti gli atleti che soffrono e lottano per la corsa".

Interrotta la "maledizione Giro" per il Team Sky

"Noi ci abbiamo provato per nove anni, ma è il giro più difficile da vincere. Il periodo, con il tempo che può cambiare velocemente, come abbiamo visto al Sappada, è un aspetto. In generale, il Giro d’Italia è una corsa più esplosiva, meno prevedibile e nervoso. Per questo è difficile da vincere, non si possono controllare tutte queste cose".

La passione per il ciclismo

"Sono nato e cresciuto in Africa, dove il ciclismo non è grande, non esistono tanti club dove i giovani possano correre e migliorare. Per me entrare nel mondo del ciclismo è stato molto difficile e per questo voglio incoraggiare tutti quelli che vengono da parti del mondo dove il ciclismo sembra qualcosa d’impossibile da fare. Voglio comunicare a questa gente che se uno ha il desiderio di fare una cosa dentro di sé, deve mettercela tutta per provare a farla. Tutto è possibile!"

Quante lingue parli Chris?

"L’italiano non lo parlo ancora al 100% (ride, ndr). Dove sono cresciuto ho imparato lo Swahili come prima lingua, un po' di francese, poi un po' di africaans e l’Inglese. Poi basta. Quando sono arrivato in Italia, da professionista, sono entrato in una squadra italiana: non capivo niente in quel periodo! Quando uscivo con la bici per allenarmi, mettevo dieci post-it sul manubrio con parole italiane, per impararle. Alla fine di ogni allenamento facevo un test da solo per vedere se mi ricordavo.

Amici e famiglia

Per me questa è la parte più bella, quando parlo con mio figlio e con mia moglie alla fine di ogni corsa. Però quando sei dentro la corsa è difficile avere tanti contatti. Per me è più facile concentrarmi solo sulla corsa e poi, quando torno a casa, solo sulla famiglia.

Pinarello rosa con dedica speciale

"Pinarello ha scritto sulla bici rosa una bellissima dedica 'Grazie Chris! CCCCNCI' acronimo di 'chi c’è c’è, chi non c’è insegue'. E' bellissima. Fausto è una parte importante della nostra squadra, le sue bici sono davvero le migliori che esistono!".

Maledetta dieta

"Per me la dieta è la cosa più difficile. Vorrei mangiare di tutto, gelati, pizza, cioccolato… ma il peso è molto importante per noi. È difficile anche essere lontano da casa per 200 giorni all'anno".

L'avversario più difficile al Tour

"Non lo so, tutti gli avversari più forti sono lì con le squadre più forti. Ce ne sono tanti, non riesco a fare solo un nome".

Tour e campionato del mondo?

"È un percorso difficile, vediamo dopo il Tour se partecipare o no".