Vuelta 2018: King si prende il primo 'vero' arrivo in salita, Kwiatkowski resta in maglia rossa

Ciclismo
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Benjamin King conquista la prima vittoria in carriera in un grande giro grazie a una fuga giunta sino al traguardo inedito di Sierra de la Alfaguara. Yates recupera qualche secondo sui migliori nel finale, ma il leader del Team Sky resta in testa alla generale

VUELTA, ORDINE D'ARRIVO E CLASSIFICHE

Nella prima tappa della Vuelta 2018 con un complicato arrivo in salita, i big della classifica si disinteressano del successo parziale, lasciano enorme margine alla fuga (che tocca anche i dieci minuti di vantaggio) e permettono così a Benjamin King di sognare a lungo di indossare la maglia rossa (visto il tempo guadagnato) e infine di imporsi al termine dei 12 km finali, avendo staccato per strada gli otto compagni di fuga. Il primo successo in un grande giro in carriera per l’americano, il 4° complessivo per il 29enne che fa anche un bel balzo in classifica generale. In testa però alla fine resta sempre Michal Kwiatkowski, che sulla strada si è preso in queste prime quattro tappe il ruolo di capitano del Team Sky. A movimentare la battaglia nel gruppo dei migliori ci ha pensato la LottoNL Jumbo; la squadra di Simon Yates che, partito a 3.000 metri dall'arrivo, è riuscito a rosicchiare qualche secondo, portandosi al 3° posto nella classifica generale, attardato di soli 10 secondi (tra lui e Kwiatkowski c'è Buchmann secondo). Una salita che ha già fatto vittime illustri: Vincenzo Nibali e Il'nur Zakarin, entrambi sul podio della Vuelta 2017, hanno perso contatto a diversi chilometri dal traguardo, abbandonando definitivamente le proprie ambizioni di classifica già nella prima settimana di gara.

La presentazione della tappa

La quarta tappa, da Vélez-Málaga ad Alfacar di 161,4 km, presenta il primo arrivo in salita della Vuelta 2018. Dal mare alla montagna, visto che si parte Velez e si arriva a Sierra de la Alfaguara, 1440 metri di altitudine, con una salita che presenta una pendenza media del 5,4% e una massima dell'11%. Dopo la partenza, il gruppo prosegue verso Torrox, Nerja e Almuñécar, dove comincerà la prima ascesa di giornata verso l'Alto de la Cabra Montés (km 66,7, con 15,7 km di salita 5,9% di pendenza media e punte del 9%). La salita però non finisce lì, visto che il gruppo dovrà transitare sino ai 1330 metri della cima prima di cominciare la discesa. Intorno al km 105 si scende fino a valle, passando per Agrón, Ventas de Huelma e Santa Fe: da lì si risale sino ad Alfacar, arrivo inedito per la Vuelta, dove ci si aspettano i primi fuochi d'artificio dei big della classifica generale.  

Il racconto della corsa

Traguardo inedito alla Vuelta sulla Sierra de la Alfaguara; primo vero arrivo in salita dell’edizione 2018 della corsa a tappe spagnola (due giorni fa l’ascesa finale aveva già fatto vittime illustri), con una scalata conclusiva di 12.4 km al 5.4% di pendenza. La scelta dei big è quella di non pensare alla vittoria di tappa, tanto da lasciare quasi dieci minuti di vantaggio al gruppo di nove fuggitivi, composto da Stalnov, Wallays, Rolland, Boom, Cabedo, Maté, Bagues, Gastauer e King. Un’azione che, con il dilatarsi del vantaggio, porta proprio Gastauer e King ad avere anche lecite ambizioni di classifica, scavalcando nella classifica generale virtuale anche Kwiatkowski in testa alla corsa alla maglia rossa (King supera anche i tre minuti di vantaggio sul leader del team Sky). Il gruppo si mette a lavoro quando all’arrivo mancano poco più di dieci km, in maniera tardiva per puntare al successo di tappa, ma provando a movimentare una frazione, in cui i big si sono studiati senza cercare di mettersi alla prova. Vincenzo Nibali conferma invece la sua non perfetta condizione di forma - legata a un recupero troppo rapido dall’infortunio – staccandosi dal gruppo quando ancora mancavano otto chilometri al traguardo. Niente scatti da lontano quindi, ma una seleziona naturale nel gruppo dei migliori, in cui diversi possibili protagonisti hanno perso contatto, vittime del ritmo imposto dalla LottoNL Jumbo (tra cui Zakarin e Mollema). Lavoro culminato con lo scatto di Yates a tre chilometri dal traguardo; la scintilla che ha dato il via al botto e risposta tra i big della classifica. In testa sul traguardo è King ad avere la meglio, mentre nel gruppo dei migliori è proprio Yates a conquistare qualche secondo di vantaggio su diretti avversari.