Nel primo vero arrivo a gruppo compatto di questa Vuelta 2018, a vincere è il velocista francese (nell'occhio del ciclone in questa prima settimana di corsa), davanti a Viviani terzo. In testa alla classifica generale resta Rudy Molard
Nacher Bouhanni, protagonista nelle ultime ore di una polemica extra-ciclista successiva alla decisione della corsa di penalizzarlo dopo le offese lanciate verso il suo direttore sportivo (20 secondi in meno in classifica generale e 10 punti in meno in quella dedicata ai vincitori di tappa), risponde sulla strada a critici e avversari imponendosi con una super volata sul traguardo di San Javier; il primo in cui il gruppo è arrivato compatto, permettendo ai velocisti di godersi una giornata dedicata totalmente a loro. Terzo l'azzurro Elia Viviani, rimasto bloccato in mezzo al gruppo a 500 metri dal traguardo e uscito troppo tardi lungo le transenne (nonostante uno spunto che gli avrebbe magari permesso di bissare il successo di qualche giorno fa). Nella classifica dei migliori tutto resta invariato: Molard mantiene la sua maglia rossa, conquistata ieri dopo la fuga che ha sottratto la maglia a Michał Kwiatkowski.
La presentazione della tappa
Dopo quasi una settimana, la Vuelta abbandona l'Andalusia con la sesta tappa, da Huercal-Overa a San Javier di 155,7 km. Si tratta di una frazione piana, che costeggia il mare, la cui unica incognita potrebbe essere il vento che rischia di condizionare l'andamento del gruppo. Sono due i GPM, entrambi di terza categoria: l'Alto del Garrobillo, al chilometro 57 e il Cedacero al 103. Si tratta comunque di due ascese davvero semplici, che non sforano mai i 350 metri di altitudine. Il gruppo transiterà da Pulpí, San Juan de los Terreros, Águilas, Mazarrón, Cartagena, la Unión e Los Narejos, con gli ultimi 30 km che saranno totalmente piatti, perfetti per le squadre dei velocisti che potranno così apparecchiare la tavola per lo sprint finale, in un arrivo che è inedito per la Vuelta.